Le storie di Job Digital Lab: con il digitale l’agrifood diventa 4.0
“[…] ho deciso di dedicarmi solo a Foodu: non è stato facile per me donna, imprenditrice al Sud, che sviluppa innovazione, ma non ho mai indietreggiato di fronte a una porta che non si apriva”.
Antonella Fasano, fondatrice di Foodu, racconterà la sua storia il 9 marzo a Bari durante l’evento “Intelligenza artificiale e marketing digitale per la Blue Economy: lo sviluppo delle imprese del territorio passa da qui, nell’ambito del programma formativo Job Digital Lab. La formazione che ti mette in gioco [iscriviti].
Con l'aiuto di Nicoletta Vulpetti, appassionata di racconti d'identità, arricchiamo anche la terza edizione del programma formativo Job Digital Lab, ideato con ING Italia, con le storie delle persone protagoniste di un cambiamento, personale e di comunità.
Sono un’ingegnere delle telecomunicazioni.
Da subito, dopo la laurea, lavoro in imprese tradizionali: pmi consolidate, settore metalmeccanica.
Nell’ultima mi occupavo della produzione di aghi per termoablazioni tumorali: già a dirlo, sembra un mondo astruso. Poi nascono le gemelle: decido di dare una svolta alla mia vita. Volevo lasciare un segno, dare un senso a quello che mi impegnava almeno otto ore al giorno.
Scelgo l’area food, perché è quella attraverso la quale puoi incidere di più positivamente, sia per le persone che per il pianeta.
Quella del cibo è una filiera molto lunga e complessa: dal contadino al consumatore, i passaggi sono numerosi. Il mio obiettivo è stato quello di accorciarla il più possibile, avvicinando produttore, retailer e chi compra, attraverso uno strumento concreto.
Quale? Una piattaforma tecnologica e partecipativa.
È così che nasce “Foodu. La tribù del sano e del buono”: abbiamo digitalizzato la filiera.
Con Foodu le aziende - anche quelle più piccole, preziose, artigianali, che non trovano spazio nella GDO – possono far testare i loro prodotti dai nostri “foooder”, che lasciano la loro opinione attraverso un breve questionario guidato che supera la logica della recensione personale, spesso umorale.
In Foodu abbiamo volute mettere insieme l’analisi del mercato per le imprese e l’offerta di prodotti di qualità per il consumatore: alla fine si è creata una community di appassionati di cibo.
Prima del 2019, avevo conservato il mio lavoro in azienda: percorrevo un doppio binario, dipendente e imprenditrice.
Poi, ho deciso di dedicarmi solo a Foodu: non è stato facile per me donna, imprenditrice al Sud, che sviluppa innovazione, ma non ho mai indietreggiato di fronte a una porta che non si apriva.
Ora, con la community che cresce e i progetti che aumentano, la soddisfazione è grande.
Con la convinzione che nella vita conti di più essere appassionati che ambiziosi: con l’ambizione lo sguardo si fa stretto, ripiegato su sé stesso; la passione invece ti fa guardare oltre e trascina altri nel suo perimetro.