Job Digital Lab, la storia di Carlo Nucci
Con l'aiuto di Nicoletta Vulpetti, appassionata di racconti d'identità, arricchiamo la seconda edizione di Job Digital Lab, il programma formativo ideato con ING Italia, con le storie delle persone protagoniste di un cambiamento, personale e di comunità.
Carlo Nucci, romano, ha partecipato ai corsi di Job Digital Lab per scoprire come funziona la comunicazione digitale. La sua storia tecnologica comincia con il fax, prosegue con il computer e fa scalo sui social. Per tutta la sua vita professionale la passione per il volo si è alimentata con la curiosità le voglia di imparare, che non si è fermata con la pensione. Anzi. E continua a trovare spazio per il futuro.
Io sono, per così dire, un uomo tecnologico. E lo sono da quando la parola tecnologia non era ancora di uso così quotidiano.
Mi laureo in ingegneria aeronautica nel 1970: al corso di specializzazione eravamo in 12. Ho frequentato l’Accademia Aeronautica e per 18 anni sono rimasto nell’Arma azzurra.
Mi occupavo della manutenzione e produzione di aeroplani: nei nostri uffici avevamo la strumentazione più all’avanguardia. Nel 1986, per esempio, siamo stati i primi ad avere un fax in tutto il Ministero della Difesa, per comunicare con le aziende internazionali con cui collaboravamo.
L’avvento dei computer, poi, l’ho visto come un evento straordinario, che consentiva di lavorare con tempi e condivisioni prima inimmaginabili. E poi io sono uno che non appena scorge qualcosa di strano e nuovo, ci si butta.
Non ne ho paura, ma cerco di capirne le potenzialità, che cosa ci si può fare.
Sarà che questo spirito da esploratore mi è stato passato nel DNA da mio nonno, inventore del paracadute: sono diventati leggendari i racconti di nonno che si buttava dal primo piano di casa con l’ombrellone per vedere che effetto faceva.
Come lui, sono socio dell’Associazione Pionieri dell’Aeronautica, nella categoria dei Pionieri del progresso aeronautico. È un’associazione a numero chiuso: si può farne parte solo per meriti particolari e su invito. E io avuto l’onore di entrarvi.
La mia vita è stata tutta all’insegna della curiosità e della necessità di imparare: è per questo che, a malincuore, nel 1988 ho lasciato l’aeronautica per entrare in Alenia e fare nuove esperienze.
Nel 2012 vado in pensione, ma non mi sono fermato.
Con un gruppo di amici abbiamo fondato una start up innovativa, che si chiama “Spazio Futuro”. Insieme abbiamo sviluppato un’app che consente ai piloti di ultraleggeri di avere in tempo reale il quadro della situazione meteorologica: non solo le previsioni, ma le condizioni atmosferiche reali.
Non c’è un’altra applicazione uguale: siamo stati i primi in Europa.
E a 76 anni, pur essendo tecnologico da sempre, mi sono reso conto di non saperne abbastanza di social e comunicazione digitale: così mi sono iscritto a Job Digital Lab, perché l’analfabetismo digitale ti taglia fuori dal mondo e io invece voglio starci dentro.