Le storie di Job Digital Lab con ING Italia
"Se dovessi citare l’innovazione digitale che avrà un impatto significativo tra le imprese milanesi nei prossimi anni, direi subito e senza dubbio l’intelligenza artificiale generativa". Lorenzo Pisoni, responsabile del Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, interviene al primo evento territoriale della quarta edizione di Job Digital Lab. L'appuntamento “Oltre la vendita: costruire relazioni con i clienti grazie al digitale” si tiene a Milano il prossimo 24 gennaio.
Con l'aiuto di Nicoletta Vulpetti, appassionata di racconti d'identità, arricchiamo anche la quarta edizione del programma formativo, ideato con ING Italia, con le storie delle persone protagoniste di un cambiamento, personale e di comunità. E anticipiamo alcuni passaggi della storia di Lorenzo Pisoni.
Se dovessi citare l’innovazione digitale che avrà un impatto significativo tra le imprese milanesi nei prossimi anni, direi subito e senza dubbio l’intelligenza artificiale generativa. A differenza di altre invenzioni - dal cloud alla blockchain al metaverso - i chatbot esplosi da un anno a questa parte sono una rivoluzione di usabilità, e non di funzionalità in sé: ci permettono di dare ordini ai computer nel nostro linguaggio naturale, che è incredibilmente più comodo e, soprattutto, alla portata di tutti. Anche un anno fa potevi creare qualunque contenuto interamente al computer: una foto del tuo prodotto in cima al Cervino, ma dovevi avere un fotografo e un grafico, e forse un elicottero; una colonna sonora emozionale per il tuo spot, ma dovevi avere un musicista e un sound designer; un grafico di andamento delle tue vendite per settore merceologico, ma dovevi avere un data analyst; un’applicazione per operare i tuoi macchinari da remoto, ma dovevi avere un programmatore; un contratto di distribuzione in Finlandia, ma dovevi avere un avvocato e un traduttore; un report sul consumo di merendine in Indonesia, ma dovevi avere un ricercatore.
Oggi chiunque di noi può creare tutti questi contenuti, almeno a livello di bozza, senza essere un professionista e lasciando che il computer ci aggiunga il suo “tocco creativo”, in modo incredibilmente simile all’esperienza di collaborazione che intratteniamo tra noi umani. L’immediato effetto di questa tecnologia è una drastica riduzione di costi nella produzione di contenuti creativi e intellettuali - proprio quei costi proibitivi per le piccole imprese e che quindi, fino a pochi mesi fa, scavavano un profondo solco rispetto ai brand “strutturati”. La velocità di familiarizzazione e l’accuratezza nella scelta degli strumenti di AI generativa saranno i fattori di successo nel farne un vantaggio competitivo sul mercato.
Anche per l’AI vale il principio “umanista” secondo cui l’immaginazione di scenari migliori e l’adozione di nuove abitudini sono il vero fattore di successo, e non l’AI in sé: con un pizzico di cinismo, che te ne fai delle più dettagliate foto di prodotto se non hai un canone estetico? O se hai una nuova app di gestione magazzino, ma non sai usarla?