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RomeCup

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La robotica sociale e le sfide dell’inclusione e della sostenibilità

Un multi evento dedicato all’ecosistema dell’innovazione su tre assi, robotica, intelligenza artificiale e scienze della vita, e con una visione strategica: le nuove generazioni  come tecnologia abilitante per lo sviluppo.

Dal 2007 la RomeCup avvicina le nuove generazioni allo studio delle materie scientifiche e sviluppa competenze e profili professionali per l’occupazione. Ogni edizione propone nuovi “fili rossi” (donne della scienza, spin off della  robotica, Industria 4.0, scienze della vita ecc.) per creare connessioni e arricchire l’ecosistema dell’innovazione con alleanze verticali e trasversali.

La 19ª edizione, in programma a Roma dal 28 al 30 aprile 2026 (Edificio Marco Polo della Sapienza e Campidoglio) segna un’evoluzione tematica decisiva. Dopo avere esplorato nel 2025 la convergenza tra intelligenza artificiale e robotica, la RomeCup 2026 amplia il campo includendo anche le scienze della vita, la biologia sintetica e la genomica. Questa scelta nasce dalla consapevolezza che le tecnologie esponenziali non possono più essere affrontate in modo frammentato. Serve una visione integrata: una governance convergente, capace di orientare l’intelligenza artificiale, la robotica e la genomica verso traiettorie etiche, inclusive e sostenibili.

A questo quadro si aggiunge una nuova dimensione di ricerca: quella dei linguaggi aumentati, dove la collaborazione tra scienze umane e scienze computazionali diventa essenziale per comprendere e orientare l’impatto culturale, educativo e comunicativo delle tecnologie emergenti. 
La RomeCup 2026 si apre così alle Digital Humanities, per indagare il linguaggio come spazio di convergenza tra intelligenza naturale e artificiale, tra conoscenza scientifica e interpretazione umanistica.

In occasione della 19ª edizione, la Fondazione Mondo Digitale, con il Corriere della Sera e in collaborazione con Sapienza Università di Roma e Università Campus Bio-Medico di Roma, promuove la quarta edizione del premio Most Promising Researcher in Robotics and Artificial Intelligence, da assegnare a ricercatrici e ricercatori, dottorandi e dottorande impegnati in progetti in ambito robotica e intelligenza artificiale. Accanto alla categoria principale del premio, si aggiunge il Cyber Humanities Award - Tullio De Mauro, riconoscimento dedicato a ricerche che esplorano il rapporto tra linguaggio, infrastrutture algoritmiche, conoscenza ed etica. Un ampliamento che riflette la natura interdisciplinare della RomeCup e la sua apertura alle Digital Humanities come spazio di convergenza tra scienze dure e scienze umane. Il premio viene assegnato da una giuria di esperti presieduta da Paolo Dario, professore emerito della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, una delle voci più autorevoli nel campo della robotica a livello mondiale. 

Anche nella prossima edizione, oltre alle tradizionali competizioni, si svolgono i campionati italiani di Super team nella categoria Rescue Line e Soccer, in collaborazione con il Comitato nazionale RoboCupJunior Italia, e la nuova sfida dedicata ai Bracci robotici. I contest creativi, basati sul lavoro collaborativo tra scuole e atenei, si arricchiscono di nuove appassionanti sfide, rafforzando il legame tra ricerca, educazione e innovazione.

In Italia esistono fiere di settore (robotica  industriale), competizioni di categoria (RoboCup Junior, Nao Challenge ecc.), Olimpiadi di robotica educativa (Miur), festival (Pisa) ecc. ma nessun evento è trasversale come la RomeCup, capace di coinvolgere tanti pubblici diversi e di rendere tutti protagonisti. È un originale modello di acceleratore verticale per lo sviluppo, che coinvolge  scuole, atenei, centri di ricerca, startup, pmi e distretti produttivi.

Obiettivi

  • Aumentare la fiducia dei cittadini verso la tecnologia
  • Coinvolgere il pubblico in un evento senza confini
  • Diffondere i benefici della robotica  sociale, inclusiva e sostenibile
  • Incentivare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie di servizio
  • Prevenire il robotic divide
  • Rinforzare un modello virtuoso di  “acceleratore verticale” basato sulla  robotica come “antidisciplina”

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