Main Menu

Leonardo, il pensatore della sicurezza digitale

Leonardo Mattei nella squadra nazionale

Leonardo, il pensatore della sicurezza digitale

Leonardo, il pensatore della sicurezza digitale

Dalle prime righe di codice alle Olimpiadi di cybersecurity. E il sogno di una scuola inclusiva

Dopo aver raccontato le storie di Jacopo Di Pumpo e Kristjan Tarantelli, oggi chiudiamo la "trilogia" di giovani talenti con Leonardo Mattei, studente del liceo scientifico Antonio Labriola di Roma e medaglia d’oro a OlyCyber.IT 2024, le Olimpiadi italiane della cybersecurity. Leonardo è uno dei protagonisti della RomeCup 2025 e delle sfide Supereroi digitali, realizzate dalla Fondazione Mondo Digitale con ING Italia nel progetto Job Digital Lab.

La cybersecurity è ormai fondamentale per tutti”, ha spiegato Leonardo nel corso dell’intervista con Francesco Laurenti di Rai News, “perché permette di vivere una vita digitale sicura e tranquilla, proteggendo i dati da utenti malevoli. Le competizioni italiane offrono una formazione straordinaria: grazie a queste esperienze, nascerà una nuova generazione di esperti molto più consapevoli e preparati.”

Il suo viaggio nel mondo dell’informatica comincia presto, addirittura prima di avere un computer tutto suo. Da piccolo osserva il padre lavorare al PC e ne rimane affascinato. In quarta elementare riceve il suo primo computer, e da quel momento non si ferma più. Inizia a programmare in linguaggio batch, poi scopre i bot di Telegram e l’infinita libertà creativa che offre il software: “Meglio dei Lego, qui non ci sono limiti se non quelli della conoscenza.”

Alle medie impara da autodidatta, frequentando community di sviluppatori. Alle superiori sceglie scienze applicate, ma due ore a settimana di informatica non bastano: così continua a studiare da solo. “Mi piacciono i problemi difficili, capire come ragionano gli altri, imparare dai migliori.” E lo fa attraverso le gare di sicurezza informatica, le sue preferite: sfide di capture the flag, in cui si cercano vulnerabilità nei sistemi per trovare stringhe nascoste, le cosiddette flag. Leonardo si è specializzato nella categoria web, ma ama imparare anche in ambiti nuovi, per andare a fondo in verticale, analizzare, esplorare, capire.

Le gare in presenza sono la parte più bella”, racconta. “L’ambiente è aperto, ci si conosce facilmente. Si impara moltissimo, anche fuori dalle prove”. 
Ma la sua passione non si limita al codice. Nel tempo libero gioca a tennis e legge libri di scienza e filosofia. Gli interessa sviluppare il proprio pensiero, ma anche restituire qualcosa agli altri. 
“Vorrei fare qualcosa che abbia una ricaduta positiva per la comunità. Qualcosa che aiuti le persone ad apprendere meglio.”

Un’idea lo accompagna da tempo: creare strumenti per una scuola più inclusiva ed efficiente, capace di intercettare le diverse capacità degli studenti. L’anno scorso ha lavorato a un’app che genera quiz da documenti: il progetto si è fermato, ma l’intuizione resta viva. Perché se nella cybersecurity si cercano vulnerabilità da correggere, nella scuola si cercano differenze da valorizzare. “Sogno una scuola che trasformi ogni diversità in valore”.

Altre notizie che potrebbero interessarti

I nostri progetti

Rimani aggiornato sulle nostre ultime attività, notizie ed eventi