Un vademecum per LinkedIn

Dice di sé: “Il mio approccio è centrato sulle persone: credo che il successo derivi dalla collaborazione e dalla costruzione di relazioni autentiche. Il sostegno alle donne nel lavoro è una mia missione personale. Mi impegno a creare opportunità che valorizzino il talento femminile e abbattano barriere di genere”. Grazie a un’intervista realizzata da Onelia Onorati, conosciamo meglio Ilaria Rossi, Regional Sales Manager, LinkedIn Talent Solutions: Women@Dublin ERG Chief Office Lead. Ilaria ha seguito alcune sessioni di coaching nell’ambito del progetto “Le competenze per ripartire” che la Fondazione Mondo Digitale ETS promuove insieme a Linkedin.

“Sono mamma di due gemelli di 14 anni e la mia è una famiglia italo-francese. Questo equilibrio tra vita personale e professionale, arricchito dalla diversità culturale, influenza profondamente il mio approccio alle relazioni e alla leadership. Lavoro nelle vendite dal 2001, ho iniziato come Account Executive a Parigi, collaborando con clienti come France Telecom e Bouygues. Ho ricoperto ruoli come Country Manager e ruoli di sales management. La mia esperienza si concentra nel settore del software as a service (SaaS), ho sempre lavorato per aziende americane, con realtà di tutte le dimensioni. Come Country Manager, ho contribuito al successo di realtà come Corbis, Shutterstock e più di recente Linkedin. Ho lavorato in startup, aziende in crescita e organizzazioni consolidate, sviluppando una visione strategica e operativa”.

Partiamo dai giovani, perché è importante prendere parte a percorsi di personal branding? 
È essenziale per allineare il proprio profilo professionale ai progetti di carriera desiderati. In un mondo sempre più competitivo, avere una presenza forte e coerente aiuta a distinguersi e a comunicare in modo efficace le proprie competenze e aspirazioni. Questi percorsi aiutano i giovani a comprendere meglio il mercato del lavoro, a sviluppare una narrazione personale solida e a costruire una rete professionale strategica.

Come si svolge una sessione di coaching del progetto?
Si basa su un approccio strutturato come il modello GROW (Goal, Reality, Options, Way Forward). Si parte definendo l'obiettivo (Goal), ovvero ciò che il coachee vuole raggiungere. Successivamente si analizza la situazione attuale (Reality) per identificare punti di forza e ostacoli. Il coach aiuta poi a esplorare possibili opzioni (Options) e strategie per superare le sfide. Infine, si stabilisce un piano d'azione concreto (Way Forward) che il coachee può applicare per fare progressi verso i propri obiettivi. Questo metodo rende il coaching focalizzato ed efficace, aiutando la persona a ottenere risultati tangibili.

Nel corso delle sessioni, le è mai capitato di stilare una sorta di classifica degli errori da non fare?
Noto spesso la mancanza di consapevolezza da parte dei coachee riguardo ai propri punti di forza e debolezze. Spesso, le persone tendono a sottovalutare il loro potenziale o a concentrarsi eccessivamente sugli ostacoli senza cercare soluzioni. Un'altra dinamica ricorrente è la difficoltà nell'impostare obiettivi chiari e misurabili, il che rende più difficile valutare i progressi. E infine un errore frequente che riscontriamo invece nei coach è proporre soluzioni dirette, senza guidare il coachee a trovarle autonomamente, privandolo così di un’opportunità di crescita e riflessione personale.

Quali potrebbero essere, per un giovane che non lavora e che non è impegnato in percorsi di formazione, i vantaggi nell’avvicinarsi con consapevolezza alla piattaforma Linkedin?
Può essere un'opportunità preziosa per trovare un indirizzo e orientamento, superando le difficoltà legate all'inserimento nel mondo del lavoro. 
Più nello specifico, Ilaria ci propone un vero e proprio vademecum con indicazioni molto pratiche:

1.  Creare un profilo professionale forte con una foto semplice ma che comunica serietà. Nell’headline inserire un obiettivo chiaro, ad esempio ruolo desiderato e settore. Nel riassunto: raccontare brevemente il proprio percorso, obiettivi e motivazioni.
2. Identificare e seguire leader e aziende. Cercare professionisti influenti nei settori di interesse. Seguire aziende che offrono stage, apprendistati o programmi per giovani talenti. Monitorare i post di reclutamento e le opportunità di formazione. 
3. Utilizzare LinkedIn Learning per formarsi con corsi, gratuiti o a pagamento, su competenze richieste dal mercato del lavoro (es. marketing digitale, Excel, comunicazione, AI, project management ecc.). Aggiornare il profilo con i certificati ottenuti, migliorando la visibilità.
4. Espandere la Rete, collegandosi con ex insegnanti, tutor o mentor. Partecipare a gruppi tematici legati al settore desiderato. 
5. Cercare opportunità e programmi specifici. Usare il motore di ricerca di LinkedIn per parole chiave come "apprendistato", "formazione", o "programma giovani". Controllare le pagine di aziende che hanno programmi dedicati ai giovani Neet, come enti di formazione, organizzazioni non profit o agenzie per il lavoro. I percorsi promossi dalla Fondazione Mondo Digitale ETS ne sono un valido esempio.
6. Condividere contenuti e interagire. Consiglio di condividere post su: obiettivi personali, progetti completati (es. corsi o attività extracurriculari), commentare post di professionisti per essere notati e mostrare interesse per il settore. 
7. Richiedere mentorship contattando professionisti mostrando umiltà e volontà di imparare.
8. Accedere a programmi locali. Collaborare con enti locali, associazioni o programmi di reinserimento che usano LinkedIn per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro. Chiedere supporto a figure di orientamento scolastico o professionale.

L'intervista è a cura di Onelia Onorati, che si occupa dell'ufficio stampa per la Fondazione Mondo Digitale.