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La sicurezza nelle case iperconnesse

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La sicurezza nelle case iperconnesse

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Trust aWare: tecniche di analisi dinamica per tutelare la privacy

Nel 2030 entreremo nell'era della iperconnettività con 20 dispositivi connessi per ogni persona. La pandemia ha accelerato la trasformazione delle nostre case sempre più simili a Internet hub. Secondo l’ultimo studio di Frost & Sullivan, Future of Connected Living, il numero di device connessi nel mondo salirà dai 30,4 miliardi nel 2020 a 200 miliardi nel 2030, con un tasso di crescita composito del 20,7%.

Siamo consapevoli di quali e quanti dispositivi personali sono connessi in rete (in media quattro a persona)? Quali regole adottano produttori di device e fornitori di servizi di rete e di connettività? Operano in ecosistemi aperti e trasparenti facili da controllare per tutelare i dati personali degli utenti?  

Nel blog del progetto europeo TRUST aWARE è disponibile un nuovo contributo dal titolo "The P in IoT stands for Privacy", che affronta i rischi dei dispositivi intelligenti. "Oggi, anche le nostre macchine da caffè e gli aspirapolvere sono connessi a Internet tramite i nostri telefoni. Questa iperconnettività dei sistemi cyber-fisici ha creato un mondo di estrema convenienza, ma ha anche il suo rovescio della medaglia". Nelle nostre case intelligenti i diversi dispositivi possono raccogliere, elaborare e analizzare le informazioni personali per capire come si comportano  gli utenti e monitorarli. Il grande volume di dati raccolti potrebbe essere venduto a società di tracciamento ingannevoli, come broker di dati o inserzionisti senza la consapevolezza del consumatore.

L'articolo spiega come attualmente le autorità di regolamentazione non dispongano di strumenti per l'audit completo e automatico delle piattaforme intelligenti, che sono molto eterogenee e complesse nella struttura, spesso chiusa e proprietaria. Ed è proprio l'architettura molto variegata dei prodotti intelligenti a rendere difficile lo sviluppo di strumenti universali per il controllo della privacy.

Le metodologie di analisi statica e dinamica sviluppate con TRUST aWARE rispondono proprio a questa sfida per individuare potenziali comportamenti intrusivi della privacy dei prodotti intelligenti. I nuovi strumenti sviluppati dal Consorzio consentirebbero ai revisori (tester indipendenti) di modellare e monitorare prodotti intelligenti su larga scala.

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