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Girls in data per analizzare, capire, cambiare

Girls in data per analizzare, capire, cambiare
Foto di olia danilevich

Girls in data per analizzare, capire, cambiare

Girls in data per analizzare, capire, cambiare

A Milano l’evento conclusivo del tour Coding Girls 2025, in sinergia con Job Digital Lab

Ada Lovelace, nel XIX secolo, immaginò una macchina capace di eseguire algoritmi, ponendo le basi per la programmazione moderna. Florence Nightingale, pioniera dell’infermieristica, utilizzò la statistica per migliorare le condizioni sanitarie durante la guerra di Crimea. Katherine Johnson calcolò le traiettorie che portarono l’uomo sulla Luna. Margaret Hamilton sviluppò il software che rese possibile l’allunaggio dell’Apollo 11.

Queste donne, che hanno trasformato il mondo, hanno qualcosa in comune, e non è il genere. È la capacità di leggere i dati. Di riconoscere nei numeri una storia, una direzione, una possibilità.

Eppure, ancora oggi, i dati sembrano scontare un pregiudizio: percepiti come aridi, freddi, riservati a chi “ha la testa per i numeri”, si portano dietro la reputazione di una materia difficile e noiosa. Un’etichetta che rischia di tenere fuori proprio chi potrebbe farne uno strumento di cambiamento.

A distanza di molti anni e nonostante esempi luminosi, le ragazze continuano a scegliere percorsi STEM in misura minore dei loro coetanei maschi. Ma è davvero una questione di attitudini o il risultato di pregiudizi ancora profondamente radicati?

Se letti con consapevolezza, i dati possono diventare una leva per sfatare stereotipi, far emergere potenziale inespresso, aprire la strada a nuove opportunità. Da queste domande nasce “Coding Girls e Data Science”, percorso formativo e trasformativo realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, nell’ambito di Job Digital Lab, il programma promosso da Fondazione Mondo Digitale e ING Italia per la diffusione delle competenze digitali.

L’evento finale si svolge oggi, giovedì 29 maggio, presso il Dipartimento di Informatica dell’Università, e vede la partecipazione di 100 studentesse e studenti provenienti da cinque scuole superiori del territorio: Falcone Righi di Corsico (MI); Giorgi di Milano; Oriani-Mazzini di Milano; Marconi di Milano; Carlo Dalla Chiesa di Sesto Calende (Varese). I partecipanti sono coinvolti in un Graphaton, una sfida creativa e collaborativa.

Durante la mattinata, i team si confrontano con dataset reali disaggregati per genere, tratti dai dati BES 2023 (Indicatori di Benessere Equo e Sostenibile forniti da Istat). Guidati da tutor universitari del corso di laurea magistrale in Data Science for Economics, i partecipanti analizzano le diseguaglianze di genere e costruiranno infografiche chiare, visivamente efficaci e persuasive. La missione: convincere un decisore pubblico a intervenire su una criticità, con proposte concrete supportate dai dati.

Non è solo un esercizio di analisi. È un atto di cittadinanza attiva: leggere criticamente la realtà, sfidare uno stereotipo, accendere il cambiamento.

Il programma si apre con i saluti istituzionali di Silvana Castano, prorettrice alla Transizione digitale e intelligenza artificiale, Università degli Studi di Milano; Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale; Silvia Colombo, Head of Communication & CSR di ING Italia, e prosegue con gli interventi introduttivi di Lorena Viviano, tecnologa, Servizio per il coordinamento della promozione della cultura statistica, Istat, e Silvia Salini, professoressa ordinaria di Statistica, Università degli Studi di Milano. Seguono momenti di confronto con esperte ed esperti del mondo dell’informazione, dell’impresa e della ricerca, tra cui Anna De Censi, ufficio della delegata alle pari opportunità, Comune di Milano; Arianna Scaglia, laureanda in Sociologia e stagista in Statistica per gli studi di genere, Fulvia Mecatti, professoressa di Statistica, Università di Milano-Bicocca; Karen Nahum, direttrice generale di Area Publishing & Digital, Il Sole 24 Ore, Costanza Ramorino, Head of HR, ING Italia; Claudia Tarantola, professoressa ordinaria di Statistica, Università degli Studi di Milano e Luca Tremolada, fondatore di InfoData, Il Sole 24 Ore.

Una giuria trasversale valuta i progetti sulla base di quattro criteri, coerenza con la sfida, chiarezza dei dati, impatto visivo, forza persuasiva, e premia i tre team finalisti, prima della chiusura simbolica con il light lunch all’Orto Botanico di Città Studi.

Con oltre 15.000 studentesse coinvolte in più di 30 città italiane e una rete di 33 atenei, Coding Girls è oggi uno dei progetti più radicati nel promuovere le pari opportunità nelle discipline tecnico-scientifiche. La sinergia con Job Digital Lab e ING Italia ha permesso di arricchire questo percorso con nuovi strumenti, linguaggi e alleanze, offrendo alle giovani la possibilità di leggere il mondo. E di riscriverlo.

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