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Didattica personalizzata con Pathway Companion

Didattica personalizzata con Pathway Companion
Foto di Photo By: Kaboompics.com

Didattica personalizzata con Pathway Companion

Didattica personalizzata con Pathway Companion

Gruppi di discussione tra docenti: l’esperienza di Maria Farinella del Falcone Righi di Corsico

Maria Farinella, docente di sostegno all'istituto superiore Falcone Righi di Corsico (Milano), ha partecipato, nell’ambito del progetto Pathway Companion, al focus group per i docenti delle superiori. La sua scuola è nata nel 2012 dalla fusione di due istituti, un tecnico commerciale e un tecnico industriale, con una ricca offerta formativa nel settore economico (indirizzi: amministrazione, finanza e marketing; relazioni internazionali per il marketing; sistemi informativi aziendali), nel settore tecnologico (indirizzi: informatica-telecomunicazioni, articolazione informatica; elettronica-elettrotecnica, articolazione elettronica; grafica e comunicazione). Dal 2010, inoltre, il Falcone Righi si è arricchito del liceo scientifico opzione scienze applicate e del liceo delle scienze applicate-biologia con curvatura biomedica. 

Secondo la sua esperienza, come viene usata la tecnologia oggi nella didattica? Qual è il livello di alfabetizzazione digitale della scuola italiana?
Prima di parlare in generale del livello di alfabetizzazione digitale nella scuola, premetto che l’istituto dove lavoro, avendo indirizzi informatici, è stato sempre stimolato a stare al passo con i tempi. Fra i primi abbiamo adottato le nuove tecnologie, diventando precursori nell’uso di internet così come nella progettazione di contenuti per il web. Ma non siamo mai stati una torre d’avorio: il Falcone-Righi ha svolto un ruolo di traino rispetto alle altre scuole della zona perché già dalla fine degli anni ‘90 ci siamo presi carico di fare formazione nel territorio, mettendo a disposizione le nostre competenze e diventando un polo di riferimento per il digitale. Oggi il livello di consapevolezza sull’importanza del digitale è cresciuto molto anche se viene ancora condizionato dallo stato dell’infrastruttura tecnologica di ciascuna scuola. Pensando alle disparità territoriali, tuttavia, sappiamo che le scuole vengono raggiunte da molte proposte progettuali per compensare le difficoltà operative. In questo senso il PNRR si è rivelato un sostegno molto utile! Grazie al bando Piano Scuola 4.0, anche noi abbiamo trasformato gli ambienti tradizionali in laboratori flessibili, progettati per favorire la sperimentazione, facilitare il cooperative learning e il lavoro in team.
Abbiamo potuto beneficiare di nuovi strumenti per la didattica e per la formazione dei docenti stessi. Oggi su Scuola Futura, la piattaforma con percorsi formativi per insegnanti, le scuole hanno a disposizione tante proposte che stanno riscuotendo un buon successo.
Quanto all’uso della tecnologia nell’ambito della disabilità e dei bisogni speciali, c’è tanto da fare. L'impiego delle tecnologie può supportare la partecipazione degli studenti con bisogni educativi speciali (BES) e favorire la formazione degli insegnanti sulla normativa e sui principi dell'educazione inclusiva.
Un aspetto fondamentale e migliorativo di questo processo, nella nostra scuola, è la gestione automatizzata della documentazione degli studenti con Bisogni educativi speciali, soprattutto considerando il crescente numero di studenti che necessitano di supporto personalizzato. Per fare un esempio quest’anno abbiamo redatto una quarantina di Piani educativi individualizzati (Pei) e circa 230 Piani didattici personalizzati (Pdp)) su un totale di 1.360 studenti.

A fronte di questo grande impegno per l’inclusione nella scuola, qual è la situazione dei ragazzi con bisogni educativi speciali, in particolare con disturbi dell'apprendimento? Quali strumenti digitali usato?
È stato fatto tanto per l’inclusione degli studenti con BES, ma permangono delle criticità. La preparazione sui temi dell’inclusione non è ancora capillarmente diffusa e questo può rendere problematica la personalizzazione dell’insegnamento e l’uso di strumenti compensativi digitali rivolti agli studenti con DSA. Proprio per questo motivo, al Falcone Righi, già da parecchi anni, abbiamo la figura di un referente per i DSA che risulta fondamentale per il supporto ai colleghi!
Parlando di strumenti digitali, in tutte le classi abbiamo monitor interattivi, strumenti molto utili e versatili che permettono un maggiore coinvolgimento degli studenti che hanno dei disturbi dell’apprendimento.
Gli studenti con DSA sono esortati a usare libri digitali e a creare mappe concettuali per organizzare le informazioni in modo che siano più facili da comprendere e ricordare.
Queste mappe possono essere usate durante le verifiche in classe, ma questo può sollevare tanti dubbi… quali sono i limiti a questo uso? Quanto dettagliate possono essere? In questo caso è importante la collaborazione tra docenti e studenti!
Altri tool utili per questi studenti sono i programmi di sintesi vocale che leggono i testi moderando la velocità a seconda del bisogno, gli strumenti per la lettura dello schermo o i programmi per la creazione di schede digitali interattive. 
Anche il riconoscimento vocale può essere un'ottima risorsa. Ci sono diversi strumenti che consentono agli studenti di dettare il testo invece di scriverlo manualmente, riducendo la fatica e il tempo necessario per completare compiti scritti, anche implementando funzioni di scrittura predittiva.

In che misura il progetto Pathway Companion può supportare il docente, genitore e caregiver nell'apprendimento a casa e scuola degli allievi con disturbi dell'apprendimento?
Ecco, un percorso come Pathway Companion potrebbe rispondere alle questioni che abbiamo posto prima. Una didattica personalizzata! Ritengo fondamentale disporre di uno strumento che, a partire da una richiesta ben definita e che indichi un bisogno specifico, restituisca contenuti personalizzati. Mi piacerebbe uno strumento capace di offrire una ricerca di contenuti a 360°, con risultati facilmente accessibili, anche usando chiavi di ricerca e punti di partenza differenti.

Sarebbe favorevole a mettere l'intelligenza artificiale al servizio della disabilità cognitiva? 
Sono molto aperta sull’uso dell’IA per la didattica e ancor più sul suo uso a servizio dei bisogni speciali. La mia esperienza è molto positiva e ritengo di avere già una casistica di uso molto costruttivo dell’IA. I ragazzi con BES hanno un approccio rigoroso: non chiedono quasi mai a ChatGPT di compilare un intero compito al posto loro, ma di supportarli, ad esempio, nella comprensione di un determinato concetto. A differenza di molti studenti che si fanno svolgere il tema dall’intelligenza artificiale, l’orgoglio di un giovane che vuole migliorare e raggiungere il massimo delle sue possibilità, partendo da una condizione di fragilità, lo rende un candidato ideale per un uso virtuoso. In alcuni casi può essere chiesto all’IA di generare delle domande personalizzate nel corso dello studio di uno specifico argomento.
La sfida di noi docenti è portare i ragazzi a fare un uso ragionato e consapevole dell’IA e credo che nel sostegno una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale generativa possa agire in tante direzioni: semplificare la vita a noi che supportiamo gli studenti, monitorarne i progressi, tenere traccia delle formazioni già sperimentate in passato. Per gli studenti penso al beneficio di ridurre il carico cognitivo, creare un ambiente di apprendimento meno stressante con un linguaggio più adatto al target, promuovere una crescita personale e garantire un aggiornamento continuo degli argomenti.

In questo senso, ha trovato riscontro nell’esperienza del focus group proposto?   
È stato un momento interessante, è stato bello confrontarsi e condividere la mia esperienza. All’inizio ero preoccupata di non riuscire a coinvolgere abbastanza colleghi. Invece, hanno partecipato con piacere e mi hanno ringraziata per il momento di crescita e di ritorno collettivo su temi che normalmente siamo chiamati ad affrontare da soli.

 A cura di Alberta Testa, social media manager

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