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Come se fosse mio nonno

Nonni su Internet

Come se fosse mio nonno

Come se fosse mio nonno

L'apprendimento intergenerazionale al Feltrinelli di Milano

“Questo telefono è sicuramente rotto... Tesoro non mi senti?”

Chi di noi non si è mai sentito rivolgere questa domanda da una nonna o un nonno, una prozia e in generale un parente anziano? Una domanda che porta con sé una richiesta di aiuto. Risponde anche a domande come questa il progetto Nonni su Internet, promosso dalla Fondazione Mondo Digitale. In questo caso però gli esperti non sono i formatori della Fondazione, ma gli studenti. Gli stessi ragazzi che si sentono rivolgere quotidianamente le richieste di aiuto digitale dai propri nonni.

Siamo all’istituto tecnico industriale G. Feltrinelli di Milano, scuola guidata dal dirigente Danilo Guido, per la presentazione della nuova edizione del percorso di alfabetizzazione digitale e mediatica per la terza età. Nell'aula magna, che orgogliosamente ricorda il fondatore e benefattore Carlo Feltrinelli, circondati da modellini di aeroplani, una quarantina di studenti si confrontano con la prospettiva di diventare per la prima volta insegnanti.

"Dopo una spiegazione punto per punto degli argomenti che verranno trattati che spaziano dal cosa sia un motore di ricerca, come funzionino le icone del desktop, come si faccia a prenotare un biglietto del treno e a usare lo Spid, agli studenti è stato chiesto di esprimere liberamente opinioni, dubbi e preoccupazioni", ci racconta Tullia Romanelli, referente territoriale per la Fondazione Mondo Digitale. "Per la maggior parte, la questione più spinosa è la preoccupazione di non essere in grado di rispondere alle domande dei nonni. Ma sono stati prontamente rassicurati dai docenti, perché non è necessario avere tutte le risposte già pronte". Anzi, la forza dell'apprendimento intergenerazionale è proprio quella di imparare insieme. Gli over 65 imparano a usare il computer e il telefonino con maggiore sicurezza e i ragazzi comprendono quanta pazienza richieda trasformarsi in un insegnante. Una delle principali osservazioni infatti è stata “come posso comprendere e spiegare con pazienza qualcosa per me ovvia”?

"Evitando di citare ai ragazzi il concetto di zona di sviluppo prossimale di Lev Vygotskij, ho chiesto loro di pensare al metodo e alla motivazione che usano con i loro nonni", aggiunge Tullia. "Sono così emerse frasi del tipo: 'Non me ne parli, io ho due zie anziane che mi chiamano urlando' o anche 'Allora farò proprio come se fosse mia nonna!'. Sono così state resa partecipe di spezzoni di frasi e momenti di vita, con la consapevolezza che quello che non si sa si può apprendere insieme e che attingere alla propria esperienza mettendosi nei panni di qualcuno è sempre un buon punto di partenza. Dalla prossima settimana e al termine dei sette incontri, vedremo quante nuove relazioni nonni-nipoti si saranno create, tutto grazie al digitale che unisce anche le generazioni più lontane".     

I corsi di formazione, che partono martedì prossimo 23 gennaio, si basano sul modello di apprendimento intergenerazionale e si tengono nei laboratori di informatica della scuola. I docenti coordinatori sono Paolo Acunzo ed Elisabetta Corbellari.

Il programma prevede sette lezioni della durata di un’ora e trenta minuti ciascuna, sempre alla stessa ora, dalle 15 alle 16.30. I cittadini di età superiore ai 65 anni sono affiancati da studenti (con ruolo di docente), uno per ciascun allievo, per condividere con gli anziani le competenze necessarie per usare le nuove tecnologie. Sono previsti due corsi (previa iscrizione) e il numero massimo dei partecipanti per ogni corso è di 15-20 nonni.

Lo storico programma di alfabetizzazione digitale Nonni su Internet quest'anno è realizzato in sinergia con il progetto europee EngAGEd (Intergenerational Digital Engagement). L’obiettivo è migliorare le abilità di alfabetizzazione mediatica, collegate all’uso consapevole delle tecnologie dell’informazione della comunicazione, per contrastare la disinformazione e riconoscere le notizie fuorvianti.

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