La Fondazione Mondo Digitale alla prima edizione dello Stem Women Congress
Ieri si è svolta a Base Milano la prima edizione italiana dello Stem Women Congress, evento dedicato a colmare il gender gap nelle discipline tecnico scientifiche.
Rivolta ad aziende, istituzioni, scuole e organizzazioni, l’iniziativa nasce a Barcellona nel 2019 promossa da Stem Women Association. Quando si parla di Stem ci si riferisce a tutte quelle discipline relative alla scienza, alla tecnologia, all’ingegneria e alla matematica. Infatti, Stem, in inglese è l’acronimo di science, technology, engineering, mathematics. Un ambito in cui la parità di genere è ancora molto lontana dall’essere raggiunta, sia in Italia che all'estero, come evidenzia lo Swc annual report 2023.
Tra le organizzazioni che hanno sostenuto l’evento anche la Fondazione Mondo Digitale, presente ieri in tre momenti.
Ecco una breve sintesi delle testimonianze di Mirta Michilli, Cecilia Stajano e Ait Taleb Naser Ikram
La direttrice generale Mirta Michilli al panel Innovazione:
"La Fondazione Mondo Digitale agisce a livello sistemico coinvolgendo scuole, università, aziende e istituzioni nell'orientamento delle giovani donne alle carriere Stem, affinché possano prendere scelte in modo consapevole, imparare a riconoscere dove si trovano le opportunità. Facciamo da raccordo tra uno step e l'altro, coinvolgendo le giovani e i giovani in sessioni di role modeling così da aiutarli a far emergere il proprio potenziale, a trovare la propria indole".
Cecilia Stajano, responsabile delle comunità, “In conversazione con…” sul tema “Le ragazze e il mondo del coding”.
"Portiamo i migliori talenti delle università nelle scuole con l'obiettivo di orientare e ispirare le giovani e i giovani a diventare le persone che desiderano. Le Stem sono un punto d'arrivo. Per raggiungerlo serve curiosità. La scienza in questo può essere d'aiuto, ma questo atteggiamento non è ad appannaggio delle Stem: è la conoscenza che ci rende libere e liberi. Più sappiamo, più possiamo aprirci a nuove possibilità e occasioni. Non serve fare chissà che per fare la differenza: basta insegnare qualcosa, mettere a disposizione degli altri le proprie abilità, le proprie esperienze e anche i propri errori. Dobbiamo aprirci alla conoscenza e non escludere nessuno".
Nel dedicato alle giovani donne, Ait Taleb Naser Ikram, studentessa del master in Data science e formatrice del programma Coding Girls:
"A 17 anni, quando è arrivato il momento di scegliere il percorso universitario, mi sentivo persa. Escludevo le materie scientifiche a priori. Col senno di poi riconosco che lo facevo perché io stessa ero influenzata da comuni stereotipi. A volte possiamo essere il peggior nemico di noi stesse. Questo è quello che penso: sono io il mio più grande ostacolo. Sono una donna, è vero, ma anche un'italiana di seconda generazione. Quindi per me è ancora più difficile: devo dimostrare di valere il quadruplo, non il doppio. A volte è difficile credere in me stessa. Ma ci provo ogni giorno, anche con attività che mi portano a uscire dalla mia comfort zone, come è stato nel caso di Coding Girls. Ho deciso di lavorare al progetto per evitare che altre ragazza commettessero il mio stesso errore".