Il punto con il direttore scientifico Alfonso Molina
Siamo alle fasi conclusive del primo ciclo di incontri Vagone FMD. Da 01 a 100 nel metaverso, un progetto che insieme a Meta ci ha portato a incontrare policy maker, stakeholder istituzionali, enti locali, rappresentanti delle pmi in un incontro settimanale, al mercoledì, nella sede di Binario F. In dodici appuntamenti, piccoli gruppi di persone, in alcune occasioni 15 in altre qualcuno in più, con la guida di un formatore esperto e di un tutor d'aula hanno potuto esplorare le potenzialità del metaverso attraverso una vera e propria immersione in proposte esperienziali dai contorni e obiettivi di volta in volta molto diversi. Nel preparare un altro ciclo di esperienze, sento di condividere alcune considerazioni a margine dell’esperienza già fatta. I numeri stimati per il metaverso sono davvero straordinari: secondo molti è l’internet del futuro e, com’è noto, secondo McKinsey nel 2022 valeva già 120 miliardi di dollari, nel 2030 potrebbe arrivare a 5 triliardi. Quello che è sicuro è che il nostro compagno di viaggio, Meta, crede molto nelle sue potenzialità e stavolta si è mosso molto in anticipo rispetto alla maturazione della tecnologia e alla sua forma definitiva: più volte i manager nei nostri incontri hanno ribadito di voler lavorare nel senso di un sistema aperto, con infrastruttura unica interoperabile da diversi player.
E questo, a mio avviso, è già un ottimo punto di partenza. Per mission, per vocazione, per storia personale e professionale mi chiedo sempre quale possa essere l’impatto delle tecnologie sull’uomo e sull’ambiente, con una particolare attenzione alle fragilità e ai divari, di natura sociale, cognitiva, personale. E ora a questo mi chiedo quale potrebbe essere il vantaggio del metaverso per le realtà scolastiche nella loro eterogeneità, nella differenza di dotazioni, progettualità. La risposta è che il potenziale d’uso è forte e importante, ma a patto di iniziare a innovare con quello che già abbiamo, che possa evolversi passo passo.
È innegabile che il metaverso ponga una nuova visione esaltante della realtà con la capacità di influire sulle capacità cognitive ma anche sulla prestazione di servizi (dalla sanità alla ricerca e alla formazione) come ambiente in cui tecnologie convergenti si sommino per dare un risultato di realtà multi sensoriale ricca e d’impatto.
Un’iniziativa interessante in questo senso è la costruzione da parte della Fondazione Mondo Digitale, con il contributo tecnologico e scientifico di Meta, di “corner dell’innovazione” in istituti secondari di secondo grado che attraverso Meta Quest 2 potranno condurre i loro personali “esperimenti di metaverso”.
Buona immersione!