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Pentackathon a Palermo

Coding Girls

Pentackathon a Palermo

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Cinque sfide sul cambiamento climatico in cinque dipartimenti dell’Università

Come abbiamo anticipato ieri, stamane all’Università degli Studi di Palermo sono attesi oltre 140 studenti delle scuole superiori della città e della provincia per una giornata speciale, dal titolo Steam che passione, voluta con determinazione da Beatrice Pasciuta, prorettrice all’Inclusione, Pari opportunità e Politiche di genere: si svolgono in contemporanea cinque hackathon nei relativi dipartimenti per rispondere a una sfida comune, su “uno dei temi oggi più dibattuti e uno tra quelli più sentiti dai nostri ragazzi che riguarda il cambiamento climatico e le sue conseguenze sulla nostra vita di tutti i giorni”, spiegano gli organizzatori. E la sfida, non a caso, si svolge all'indomani della Giornata mondiale della Terra (Earth Day), che coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in 192 paesi del mondo.

Il percorso da seguire è così descritto: “Vorremmo in questa giornata costruire un ideale percorso integrato in cui partiamo da misurazioni di interesse per l’ambiente e il territorio (Coding con Arduino), elaboriamo questi dati empirici attraverso semplici strumenti statistici (Data Science), proponiamo queste elaborazioni all’attenzione di un vasto pubblico inserendole in sito web (Comunicazioni sicure) e creiamo una app in modo che la fruizione di queste informazioni siano più facilmente personalizzabili (Sviluppiamo una app con code.org). Infine, andiamo a vedere come i cambiamenti climatici influiscono sulle molecole con cui è costruito lo spazio nel quale siamo immersi (Metaverso per la Chimica)”.

“Chiaramente, un percorso di tale natura è intrinsecamente sequenziale e non potremo realizzarlo lavorando in contemporanea nei diversi luoghi in cui si svolge l’hackathon”, specificano dalla cabina di regia della sfida. “Pertanto, per ciascuna curvatura su cui si è articolata l’edizione 2024 di Coding Girls a Palermo, abbiamo pensato a più attività che richiamano il percorso sopra indicato, ma sono indipendenti l’una dall’altra”. 

Ed ecco le diverse declinazioni della sfida sui cambiamenti climatici.

  • Coding con Arduino
    Programmiamo una scheda Arduino per misurare la temperatura in punti diversi del nostro Edificio in diversi momenti della giornata. Posso inserire dei segnali di allarme se le temperature si innalzano troppo?
  • Coding con Python
    Costruiamo un codice in Python che permetta all’utente di esplorare diversi scenari: a seconda delle sue scelte arriverà in un mondo “green” oppure in un mondo “hot”. Ad esempio: cosa usi per andare a lavoro? Macchina o bicicletta? Come riscaldi la tua casa? Pannelli solari o stufa a legna o caldaia a gas? 
  • Paradossi in statistica e probabilità
    Raccogliamo e analizziamo dati ambientali (serie storiche e modelli climatologici predittivi): Gli studenti dovranno valutare la probabilità di eventi estremi basandosi sui dati osservati e/o sulle previsioni ottenute tramite i modelli.
  •  Comunicazioni sicure
    Supponiamo di aver programmato una scheda Arduino per raccogliere dei dati di temperatura e supponiamo ora di voler trasmettere i dati di temperatura raccolti dai sensori verso un server. Cosa possiamo fare per proteggere i nostri dati e ottimizzare i consumi del nostro sistema in modo da renderlo più sostenibile?
  • Sviluppiamo una app con code.org
    Sviluppiamo una app che misuri la nostra impronta ecologica, ovvero quante materie prime consumiamo e quanti agenti inquinanti produciamo con il nostro stile di vita. La dimensione dell’impronta personale di CO2 dipende dal nostro comportamento: dalla nostra alimentazione, dai nostri modelli di consumo e dal modo in cui ci spostiamo e viviamo. Tale impronta potrà essere misurata mediante un quiz, un gioco o uno storytelling.
  •  Metaverso per la chimica
    Le studentesse e gli studenti illustreranno nel metaverso caratteristiche, applicazioni e usi di una delle molecole che sorteggeranno fra quelle scelte per la gara. Saranno tutte sostanze il cui impiego permetterà di ridurre l’impatto delle attività umane sul nostro pianeta. Le studentesse e gli studenti useranno software per la rappresentazione di modelli molecolari e altri media che riterranno opportuni.

Le scuole come si sono preparate a una giornata così impegnativa? Anche i docenti partecipano attivamente? Quanto si sentono coinvolti?

“Per me Coding Girls è stato un tuffo nel passato. Anch’io sono stata una “coding girl”. Da quando insegno a scuola non ho più scritto un programma, ma non si può dimenticare ciò che si è imparato da piccoli. Io ho cominciato a scrivere codici da autodidatta ai tempi del liceo e questa mia capacità mi è stata molto utile per conseguire la mia laurea in Fisica e nella mia successiva attività di ricerca. Riprendere in mano un codice in C/C++ è stato come ritornare a mare il primo giorno d’estate”, racconta Rita Betta, che insegna Matematica e fisica al classico internazionale statale Giovanni Meli di Palermo. “Ho subito aderito a Coding Girls per motivazioni didattiche, perché la classe quinta del corso in cui insegno doveva ancora partecipare a un progetto di Pcto da presentare al colloquio dell’esame di Stato; inoltre tra i nodi concettuali su cui incentrare la discussione al colloquio orale, il Consiglio di classe aveva scelto la donna e le rappresentazioni al femminile. Pertanto il tema affrontato da Coding Girls rientrava perfettamente nella progettazione didattica scelta all’inizio dell’anno scolastico per la classe quinta. Infine il Ministero ha raccomandato di potenziare le discipline Steam in tutte le scuole di qualsiasi indirizzo. 
Coding Girls è un’esperienza decisamente positiva sia per me sia per i miei studenti e le mie studentesse. Un’occasione stimolante per me, per imparare qualcosa di nuovo, perché non conoscevo le schede Arduino. Come docente ritengo di aver acquisito delle nuove competenze che potranno essermi utili nei prossimi anni non soltanto in laboratorio, ma anche in classe. Potrò effettuare semplici esperienze con circuiti elettrici, usando il mio computer, una scheda Arduino, una breadboard e qualche componente elettronico di base, in completa sicurezza e con tempi rapidi di realizzazione. Un’opportunità di apprendimento laboratoriale i miei studenti e per le mie studentesse. Abituati all’insegnamento di tipo tradizionale del liceo, per molti di loro Coding Girls è stata un’esperienza totalmente nuova, che è servita ad accostarli al mondo dell’elettronica e dell’informatica in chiave diversa. L’occasione è servita anche per potenziare competenze relazionali trasversali, come la capacità di lavorare in gruppo e di collaborare con gli altri, oppure, per alcuni di loro, per acquisire nuove competenze digitali”. 

“È un approccio diverso alle discipline che non sono semplici e alla portata della quotidianità. Partecipando a questo progetto ho notato entusiasmo nei ragazzi perché hanno sperimentato un approccio più realistico alle discipline che studiano”, racconta Rosanna Amato, docente di Fisica del liceo Felicia e Peppino Impastato di Partinico, che ha accompagnato nel percorso una quinta classe. “Con una classe che ha già partecipato a questo tipo di attività lo scorso anno, abbiamo scelto la sfida della chimica con il metaverso, perché lo hanno chiesto loro”, confessa la docente. “Gli studenti sono così stimolati che ci trascinano e ci chiedono di introdurre questo tipo di didattica”.

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