Main Menu

Nessuno è invincibile

Nessuno è invincibile

Nessuno è invincibile

Proseguiamo l'esplorazione della rete collaborativa di Fattore J, il primo curricolo per la scuola italiana promosso con Janssen Italia per educare i giovani a sviluppare intelligenza emotiva, rispetto ed empatia verso le persone che vivono una situazione di grave disagio o sono affette da malattie. E lo facciamo dando voce alle associazioni di pazienti che animano le sessioni formative con le scuole. Con Ugo Viora, presidente dell'Associazione nazionale Gli amici per la pelle" (Anap), partiamo dal tema dell'alfabetizzazione sanitaria...

 

"Per quanto riguarda la Health literacy, la sensazione è che si sia in una fase iniziale, che i ragazzi abbiano assoluta necessità di essere stimolati nel coinvolgimento emotivo, cognitivo e sociale (ove per sociale si intenda lo spendersi per gli altri) e che siano aperti a ricevere tale stimolo. Il grado di consapevolezza manifestato è però ancora molto basso e benessere e salute appaiono slegati l’uno dall’altra, quasi si tratti di due argomenti indipendenti e da affrontare in momenti diversi", ci spiega il presidente.

 

"Il progetto Fattore J sta facendo molto per aumentare la consapevolezza dei ragazzi sulla possibilità di passare in maniera repentina dall’essere in salute al convivere con una malattia. Resta da approfondire il ruolo attivo di ognuno di noi nel rendere questo passaggio quanto meno probabile possa essere: quindi massima attenzione ai segnali più o meno evidenti, ruolo attivo nella prevenzione con stili di vita adeguati (no abuso di alcool, fumo non solo di sigaretta, junk food, volume eccessivo dei suoni, abuso di pratica di videogame ecc.), divulgazione sulle malattie meno mediatiche”. 
 

Per le misure di contenimento dell'emergenza sanitaria le sessioni formative di Fattore J si svolgono online, su piattaforme collaborative. "Ogni incontro è un’esperienza nuova", spiega Ugo Viora. "Ed è interessante notare come la disponibilità ad aprirsi e raccontare le proprie esperienze si manifesti quasi esclusivamente sulla chat".  

Nei più giovani "aleggia un senso di invincibilità, come se la malattia fosse intorno ai ragazzi, ma sempre lontana. Ritengo sia un tentativo di esorcizzare la perdita di salute, quasi l’essere malato sia una condizione di inferiorità rispetto ai sani".


"Fattore J è un’occasione fantastica per affrontare nuove temi e nuove vie con cui comunicarle, ma è anche un momento di verifica della validità delle nostre tesi. Il sia pur breve scambio di esperienze e conoscenze con i facilitatori ci consente di imparare ogni volta qualcosa di nuovo e di essere sempre pronti a metterci in discussione. Fattore è un viaggio in un mondo che sei convinto di conoscere, ma è una continua piacevole scoperta", conclude Ugo Viora.

Altre notizie che potrebbero interessarti

Rimani aggiornato sulle nostre ultime attività, notizie ed eventi