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L'umano digitale nella customer experience

Umani digitali allo spinelli di Torino

L'umano digitale nella customer experience

L'umano digitale nella customer experience

Il racconto della prima sessione formativa a Torino

Che possa sostituire l’essere umano nelle sue attività più creative, che diffonda fake news in maniera incontrollata, che violi la privacy e il diritto d’autore, che possa essere influenzata dalle opinioni dei suoi “creatori”. Questi i dubbi e le paure espresse nel corso dell’incontro al liceo Altiero Spinelli di Torino, scuola guidata dalla dirigente Antonijeta Strollo, sul tema dell’intelligenza artificiale, per la presentazione del progetto Umani digitali, verso una carta dei diritti, della Fondazione Mondo Digitale con Intesa Sanpaolo, Google Cloud e TIM Enterprise nell’ambito di Opening Future.

Più di 500 gli studenti, tra presenti in aula e collegati da remoto, che hanno seguito la sessione formativa sull'umano digitale, la rappresentazione digitale realistica di un essere umano. È forse una delle tecnologie che sta cambiando più profondamente la consumer experience perché sta entrando in maniera capillare nelle organizzazioni lavorative accanto ai ruoli più tradizionali. E non solo: nella sua sessione formativa Federico Aguggini, Head of AI Transformation - Data Science & Artificial Intelligence di Intesa Sanpaolo, ha dimostrato come già in molti aspetti delle nostre vite siano coinvolte applicazioni di questa tecnologia. “La sfida dell’AI generativa è piuttosto una sfida umana, di regole, di cultura", ha spiegato Aguggini. "In un futuro non troppo lontano solo il 10 per cento delle attività umane non verrà interessato dall’intelligenza artificiale e dalle sue declinazioni, come l’umano digitale. È importante che lavoriamo sin da ora con voi ragazzi e ragazze, gli adulti del domani, per una carta dei diritti che comprenda tutti gli aspetti che vanno tutelati nei rapporti tra umani e umani digitali. Le applicazioni dell’AI dovranno in futuro spiegare in maniera sempre più esaustiva il perché di certe procedure. Inoltre dovranno essere sempre più liberi da stereotipi. Per questo nella squadra che lavora insieme a me sull’intelligenza artificiale in Intesa Sanpaolo, ci sono figure tecniche ma anche esperti legali e filosofi. Nella nostra struttura di data science – ha concluso Aguggini – nei confronti dei colleghi ci impegniamo a fare opera di diffusione della conoscenza, ma anche data culture e awareness quindi cultura e consapevolezza della tecnologia. Per lavorare in questo ambito bisogna studiare e aggiornarsi di continuo, i miei collaboratori sono coinvolti in progetti di ricerca con le università e dedicano molto tempo all’apprendimento”.

L’incontro, moderato da Onelia Onorati e organizzato dalla coordinatrice del progetto Claudia Belella, ha dato spazio a momenti di interazione con i presenti ma anche con studenti e studentesse collegati da remoto, che hanno potuto porre domande e hanno accettato di essere testati su alcuni temi attraverso il test online mentimeter.

Nell’ambito del progetto, abbiamo chiesto alle classi collegate e a quelle in presenza di lavorare autonomamente nelle prossime settimane alla definizione dei principi fondamentali che devono regolare l’interazione tra umani e umani digitali inviando una descrizione di una pagina all’indirizzo c.belella@mondodigitale.org. I lavori, che devono pervenire entro febbraio 2024, confluiscono in un primo documento che viene presentato e discusso alla RomeCup di marzo, alla presenza dei vari interlocutori sui temi dell’intelligenza artificiale, robotica e scienze umane. Le classi hanno l’opportunità di partecipare alla RomeCup 2024 nell’evento finale di progetto in cui verranno premiati i migliori lavori prodotti dai ragazzi. Tra pochi giorni gli studenti hanno anche a disposizione uno spazio web con materiali formativi di varia natura (contributi video, demo, articoli, paper, approfondimenti, dichiarazioni, carte dei diritti), liberamente accessibili, per lavorare al meglio sul loro progetto.

Diverse le manifestazioni di interesse a partecipare di chi era presente a questo primo incontro. Tra i commenti degli studenti: per alcuni potrebbero schiudersi scenari lavorativi in cui l’umano digitale e le sue applicazioni non sono da demonizzare ma da comprendere e migliorare, altri hanno scoperto aspetti etici che prima non avevano considerato, altri ancora hanno fugato i timori legati al predominio della tecnologia sull’interesse della persona.

Anche gli insegnanti delle classi collegate da remoto ci hanno restituito alcuni commenti: dall’Istituto Vittorio Alfieri di Asti grande l’entusiasmo dei ragazzi della classe terza, molto felici di poter partecipare al dibattito in una modalità interattiva, con il desiderio di seguire il progetto nelle prossime tappe. Dall’IIS Giorgi di Milano la sensazione chegli studenti si sentissero vicini alla tematica, soprattutto per la parte in cui sono stati chiamati in causa a porre le loro domande.

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