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Francesca e la “patente dell’IA”

Crescere con Stendhapp nel cuore della rivoluzione digitale

Francesca e la “patente dell’IA”

Francesca e la “patente dell’IA”

Crescere con Stendhapp nel cuore della rivoluzione digitale

Ridurre il divario di genere nelle competenze tecnologiche non è solo una sfida, ma una responsabilità collettiva. È da questa consapevolezza che nasce il progetto Intelligenze al femminile nell’IA: competenze per imprenditrici e professioniste, finanziato dal Centre for Public Impact nell’ambito del Google.org AI Opportunity Fund e promosso dalla Fondazione Mondo Digitale. In un contesto nazionale che vede l’Italia all’87ª posizione su 146 Paesi nel Global Gender Gap Index, il percorso rafforza le competenze di 400 imprenditrici e professioniste, per renderle protagoniste consapevoli della trasformazione portata dall’intelligenza artificiale. Tra loro c’è Francesca De Finis, che ha partecipato alle sessioni in presenza del 21 e 25 novembre alla Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, in collaborazione con il Punto Impresa Digitale (PID). In aula, sessanta donne hanno condiviso esperienze, visioni e domande, confermando che l’IA è uno strumento concreto di innovazione e crescita [vedi la notizia Crescere con l'IA a Milano].

Da una carriera internazionale alla nascita di Stendhapp
Imprenditrice nel settore delle attività culturali, artistiche e ricreative, Francesca porta con sé un’esperienza manageriale maturata anche in The Coca-Cola Company, dove si è occupata di innovazione e marketing a livello internazionale.
La sua avventura imprenditoriale prende forma con la nascita di Stendhapp srl, un'impresa innovativa che unisce il riferimento allo scrittore Stendhal alla parola “app”. L’idea nasce nel 2015, durante l’Expo, da un episodio apparentemente semplice ma rivelatore: una visitatrice riconosce uno stile architettonico, ma confonde la Villa Reale di Monza con l’Ermitage di San Pietroburgo. “In quel momento ho pensato: ‘Ma è a venti chilometri da qui, basta andare a vederla’. Da lì è iniziata tutta una serie di riflessioni: bisognava fare qualcosa, gli Italiani girano tutto il mondo, ma non conoscono il loro Paese”.
Da questa intuizione nasce l’obiettivo di Stendhapp: valorizzare il patrimonio artistico e culturale italiano, in particolare quello meno conosciuto, grazie alla tecnologia. L’applicazione, lanciata nel 2021, permette di localizzare l’utente e mostrare ciò che di bello e significativo si trova nelle vicinanze. Francesca cura in prima persona la storia digitale e i contenuti e ha progressivamente integrato strumenti avanzati, come il machine learning e il riconoscimento delle immagini.

Uso dell’IA prima e dopo la formazione: dalla sperimentazione alla consapevolezza
Prima di entrare in aula, Francesca e la sua socia Elena utilizzavano già strumenti di intelligenza artificiale generativa, ma in modo non strutturato. “Qualcosa lo facevamo già, ma non avevamo consapevolezza di come impostare il dialogo con questi strumenti, né dei reali limiti dell’intelligenza artificiale.” 
Il percorso formativo, curato da Massimo Marzocco e Francesco Lazzarotto di Quadmark, ha rappresentato per lei non solo un’occasione di apprendimento tecnico, ma anche un’esperienza di confronto professionale di valore. “È stato molto utile anche poter incontrare professioniste che lavorano in settori affini al nostro. Secondo me ci sono reali possibilità di future collaborazioni, ed è stato davvero molto positivo. L’attitudine delle persone in aula era estremamente costruttiva e il livello era alto. Questo ci ha permesso di approfondire più a fondo alcuni aspetti”.

Strumenti concreti e valore immediato
L’impatto della formazione è stato rapido e misurabile. Per Francesca, l’IA ha iniziato a generare “valore aggiunto” fin da subito, entrando in modo strutturato nei processi aziendali. 
Tra gli strumenti adottati:

  • NotebookLM, per organizzare la conoscenza aziendale, ottenere sintesi e mappe concettuali;
  • Gemini, diventato uno strumento quotidiano per la comunicazione e la produzione di contenuti.

Anche il lavoro grafico ne ha tratto beneficio: “Dovevo cambiare un’immagine sul nostro sito e, mentre seguivo il corso online, ho fornito le istruzioni a Gemini. In pochi istanti mi ha generato un’immagine che oggi è sul nostro sito, senza costi aggiuntivi”.

La “patente dell’IA”: una competenza per il presente
Per spiegare quanto queste competenze siano ormai essenziali, Francesca usa una metafora efficace: “è come prendere la patente: l’intelligenza artificiale è uno strumento e bisogna saperlo usare”. 
Nella sua visione, l’IA non sostituirà le persone, ma renderà il lavoro più sostenibile: “l’intelligenza artificiale diventerà uno strumento indispensabile per lavorare in modo meno faticoso. Un po’ come l’auto: semplifica la vita". 
Il valore della formazione non si è fermato all’azienda: Francesca ha condiviso quanto appreso anche all’interno della sua famiglia, organizzando un piccolo corso informale. Con una formazione scientifico-tecnica alle spalle e un forte interesse per l’innovazione, auspica ora la possibilità di accedere a un percorso avanzato per continuare a crescere.

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