Con l'artista Leonardo Petrucci nel paesaggio della Madonna dei pellegrini
Nei giorni scorsi, da giovedì 1 a sabato 3 settembre, si è svolto, in via del tutto eccezionale, il distacco dalla parete dell’opera “La Madonna dei Pellegrini” del Caravaggio, presso la chiesa di Sant’Agostino in Campo Marzio a Roma.
L’evento è stato organizzato dallo studio di restauro e conservazione Merlini-Storti in partnership con Proled Group, per la manutenzione ordinaria dell’opera di Caravaggio.
Nella giornata di chiusura, sabato 3 settembre, l’artista Leonardo Petrucci, in collaborazione con la restauratrice Valeria Merlini, ha mostrato al pubblico un’opera digitale, realizzata con l’intelligenza artificiale, inspirata al celebre dipinto “La Madonna dei pellegrini”.
"Grazie alla strumentazione tecnica, messa a disposizione dalla Fondazione Mondo Digitale, è stato possibile vedere l’opera in modalità immersiva, tramite un visore per la realtà virtuale (Samsung Gear), in cui lo spettatore ha scoperto la trasformazione dell’opera di Caravaggio in un paesaggio appenninico, composto da rocce, piante, nuvole e raggi di luce", spiega l'artista.
L’opera rientra nel percorso che Petrucci sta compiendo da circa un anno sull’indagine del rapporto tra capolavori della storia dell’arte e nuove tecnologie.
DAL NOSTRO ARCHIVIO: I LABORATORI CON GLI ARTISTI
La Palestra dell'innovazione si trasforma in un atelier aumentato con Projecting the Future, promosso con Epson, in occasione del Media Art Festival 2018.
GEOMETRIC MARS
Leonardo Petrucci | LC Virgilio, Roma
Il laboratorio prende spunto dal lavoro dell'artista “Red Hope”, tappeti fatti a mano che riproducono le superfici di suolo marziano fotografate dal Rover Curiosity della Nasa, per interrogarsi sulla futura colonizzazione di Marte e porsi in una posizione di responsabilità esistenziale nei confronti del pianeta Terra. Con gli occhiali Moverio di Epson, gli studenti visualizzano la proiezione sferica in realtà aumentata di una vista a 360° di Marte e il processo necessario alla realizzazione tecnica dell’opera finale. Con la piegatura dei fogli secondo la tecnica tradizionale dell’origami modulare di carta, studenti e artista hanno creato un solido geometrico complesso, il dodecaedro rombico, che sostituisce la sfericità di Marte, mantenendo però intatta la sua superficie fotografica. Ogni foglio corrisponde a una delle dodici facce del solido e solo tramite l’ausilio dell’incastro, senza colla né scotch, può unirsi alle altre fino a completare la figura geometrica.