Nella sede di Roboteco-Italargon l'hackathon con 50 studentesse
Coding Girls a Bergamo, la declinazione robotica del programma nazionale di formazione alle discipline Stem, ha coinvolto 250 studenti di sei scuole secondarie di secondo grado e del Dipartimento di Ingegneria e Scienze applicate dell’Università di Bergamo, in un percorso formativo sulle applicazioni dell’automazione e della robotica in campo industriale. Ieri, presso la sede di Roboteco-Italargon di Ponte San Pietro, 50 studentesse si sono sfidate nell’hackathon conclusivo, cimentandosi nella progettazione di un impianto di saldatura robotizzato per un potenziale cliente. "Siamo rimaste piacevolmente sorprese noi stesse del risultato", racconta Eleonora Curatola, che ha coordinato il progetto. "Nonostante il poco tempo a disposizione, tutte le ragazze hanno acquistato familiarità con il software e sono riuscite a rispondere alla sfida. Non era affatto così scontato".
Dopo una sessione introduttiva, le studentesse hanno lavorato in modalità collaborativa al progetto assegnato. Al termine del lavoro comune hanno preparato un elevator pitch per la commissione di esperti. I talent scout di Roboteco hanno giudicato la capacità di collaborare e superare situazioni sfidanti attraverso le soluzioni creative proposte. "I nove team sono stati "assortiti" prima della sfida. Abbiamo introdotto così un altro elemento di difficoltà", spiega Eleonora, "perché le ragazze, studentesse di sei scuole diverse, non avevano mai lavorato insieme".
Hanno accompagnato le studentesse i loro docenti
- Ilenia Traverniti e Michele La Riccia, Archimede di Treviglio
- Angelo Coccimiglio, G. Giorgi di Milano
- Luciano Cauzzi, Edoardo Amaldi di Alzano Lombardo
- Susanna Fieramonte, Caterina Caniana di Bergamo
- Emilio Volpi, Falcone Righi di Corsico
- Foglia, P. Paleocapa di Bergamo
Per aver risposto meglio a criteri come capacità di lavoro in team, velocità, completezza del progetto è stato premiato il team "Big brain", composto dalle studentesse Zoe e Sveva dell’IIS Giorgi, Roberta, Maria e Federica dell’IS Archimede e Claudia dell’Itis Paleocapa, supportate da Enid, studentessa dell’Università degli studi di Bergamo.
Durante le formazioni e negli incontri di role modeling, in presenza e a distanza, gli esperti di Roboteco hanno presentato i sistemi di saldatura robotizzati integrati con tecnologie all’avanguardia Panasonic e software di programmazione basato sull’intelligenza artificiale e di progettazione. I manager del gruppo hanno introdotto gli studenti alla vita d’azienda con il racconto di alcuni momenti conviviali e di team building.
"Un’ottima opportunità per acquisire nuove competenze, in un ambito a cui sarei interessata e un’esperienza unica che mi permetterebbe di imparare e crescere". "Il contesto aziendale è fondamentale per la mia preparazione futura". "Mi piace l’idea di mettermi in gioco, lavorare in squadra, imparare dagli altri e condividere con loro le mie conoscenze da un punto di vista nuovo, fresco e alternativo". "Vorrei vedere con i miei occhi come funziona il mondo della robotica. Sono curiosa, in futuro vorrei occuparmi di domotica". "Dopo due anni di studio sui libri, finemente ci è stata proposta un’attività che ci permette di conoscere un mondo diverso in cui poter effettivamente applicare le nostre competenze". Sono alcune delle motivazioni che hanno spinto le sette universitarie, tutte studentesse del terzo anno della triennale, a partecipare attivamente alla sfida proposta con Roboteco-Italargon. Ecco chi sono:
- Laura Signori, Ingegneria meccanica
- Jasmine Zanchi, Ingegneria delle tecnologie per l'edilizia
- Shakira Traore, Ingegneria delle tecnologie per l’edilizia
- Enid Serwah Ofori, Ingegneria delle tecnologie per l’edilizia
- Amna Iqbal, Ingegneria delle tecniche per l’edilizia
- Anna Alborghetti, Ingegneria meccanica
- Vera Gotti, Ingegneria delle tecnologie per l'edilizia
Il lavoro delle universitarie è stato coordinato da Mariacristina Roscia, professoressa associata del Dipartimento di Ingegneria e Scienze applicate dell’Università di Bergamo.