Gli studenti presentano la "Carta dei diritti" a RomeCup 2024
Il 21 marzo, dalle ore 9.30 alle 10.30 si è svolto l’evento conclusivo del progetto “Umani Digitali” in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Tim Enterprise e Google Cloud, nell’ambito del progetto Opening Future.
L’incontro, condotto da Pierluigi Pisa, giornalista, autore e content creator di La Repubblica, ha visto la partecipazione di Alfonso Molina, direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale, Federico Aguggini, Head of AI Transformation - Data Science & Responsible AI, e Attilio Somma, Product Innovation & Center of Excellence Lead di TIM Enterprise.
In occasione dell’evento, cinque studentesse degli istituti superiori Piaget-Diaz di Roma e San Benedetto di Latina, Alexis, Noemi, Ylenia, Federica e Maria, in rappresentanza degli oltre 800 studenti di Lombardia, Lazio e Piemonte che hanno aderito all’iniziativa, hanno presentato ai partner la Carta dei Diritti.
Il documento, costruito in modalità collaborativa da tutti gli studenti, a seguito di momenti di confronto con i formatori della Fondazione Mondo Digitale, è il risultato delle riflessioni e delle preoccupazioni dei giovani che hanno accolto con entusiasmo e curiosità la sfida lanciata da Opening Future, rispondendo alla domanda: quali sono i diritti dell’essere umano che vorresti fossero tutelati nel momento in cui interagisce con l’umano digitale, l’Intelligenza Artificiale con sembianze umanoidi?
Nonostante le differenze e la distanza territoriale, gli studenti si sono trovati concordi su 10 punti fondamentali che sono racchiusi nella carta:
- Umanità al centro. Gli umani digitali devono essere progettati per essere alleati sociali che facilitano il progresso nelle attività umane (garantendo sempre benessere e salute), senza mai perdere di vista l'importanza della dignità e dell'autonomia umana. Devono operare come supporto all'umanità, migliorando la qualità della vita senza sostituirsi a essa.
- Contro i pregiudizi. Gli umani digitali non devono riprodurre stereotipi e pregiudizi, né come aspetto né come atteggiamenti, altrimenti l’IA rischia di diventare una cassa di risonanza di luoghi comuni. È essenziale una programmazione consapevole che usi dati diversificati e trasparenti, impegnandosi in una lotta continua contro l'overfitting e gli algoritmi distorti, al fine di creare un'IA che sia lo specchio di una società finalmente equa e non discriminante.
- La sicurezza non è negoziabile. L'IA con sembianze umane deve essere costruita su standard di sicurezza rigorosi, sottoposta a test approfonditi e monitorata costantemente. Dovrebbero essere sviluppate normative globali, per garantire che l'IA operi entro confini etici e sicuri. Vorremmo che in futuro si arrivi a costituire una sorta di "Onu dell'intelligenza artificiale".
- Responsabilità condivisa. Chiediamo agli sviluppatori di IA di aderire a codici etici forti, garantendo trasparenza e assumendosi la responsabilità per le loro creazioni. La responsabilità è un imperativo condiviso, che coinvolge sviluppatori, governi e ogni utilizzatore di IA.
- Pieno controllo della propria identità digitale. Le persone devono avere pieno controllo sulle proprie informazioni personali usate dall'IA, comprese immagini, voce e biografie. Il consenso informato e consapevole è fondamentale per proteggere la dignità e l'autonomia degli individui. Ogni cittadino deve essere adeguatamente informato sull'uso potenziale di una propria immagine condivisa sul web, con la certezza che questa non venga manipolata o utilizzata in maniera impropria.
- La formazione è un diritto. Per interpretare i contenuti generati dall’IA, occorre un essere umano formato al pensiero critico. Abbiamo tutti, senza distinzione di età, il dovere e il diritto di essere informati e formati a interagire consapevolmente con l’IA, soprattutto quando gli assistenti virtuali sono così somiglianti da generare confusione.
- La trasparenza è imperativa. Vogliamo che sia sempre riconoscibile e manifesto l’uso dell’IA. Se l’IA è un’opportunità per gli umani, perché nasconderla? Vogliamo trasparenza e tracciabilità dell'uso dei dati affinché l'integrità e la dignità dell'individuo nell'era digitale siano sempre tutelate.
- Privacy integrata nella progettazione. La privacy è un diritto inalienabile e l'IA deve proteggerla con fermezza. Termini e condizioni devono essere chiari, il consenso informato una priorità, e il controllo dei dati personali deve rimanere nelle mani delle persone, non di un algoritmo.
- Adozione del metodo scientifico. Promuoviamo l'adozione di pratiche scientifiche trasparenti, la condivisione di dati e codici, la revisione paritaria e la collaborazione tra campi per assicurare che l'IA con sembianze umane sostenga e rispetti gli alti standard di ricerca e integrità scientifica.
- Tutela della dignità e autenticità umana. È essenziale che l'IA con sembianze umane rispetti la dignità e l'autenticità degli individui. Questo significa evitare la manipolazione emotiva, la creazione di rapporti falsi o la promozione di comportamenti dannosi per gli utenti. L'IA deve essere progettata per promuovere interazioni genuine e rispettose, riconoscendo sempre la centralità e l'unicità dell'esperienza umana.
L’incontro si è concluso con un forte messaggio degli studenti:
Ci impegniamo, come giovani custodi del domani, a preservare questi principi e a sostenere una crescita tecnologica che celebri l'umanità, la protegga e la promuova.
In un mondo in cui l’intelligenza artificiale si affiancherà sempre più alle attività umane, noi chiediamo che questa sia un'estensione dei valori che ci rendono umani, e non un loro sostituto.
Umanità è ancora la parola che amiamo di più.