Intervista al ricercatore Andrea Orlandini, speaker della RomeCup
Tra gli speaker del convegno inaugurale della RomeCup 2025 ci sarà Andrea Orlandini, ricercatore presso l’Istituto di Scienze e tecnologie della cognizione (Istc-Cnr) e membro del Consiglio scientifico del Cnr. Specializzato in pianificazione automatizzata e controllo robotico, Orlandini ha un solido background accademico e un'ampia esperienza nella ricerca applicata.
Ha collaborato con istituzioni di prestigio, tra cui il Cnrs di Tolosa, e ha partecipato a numerosi progetti finanziati dall’Agenzia spaziale europea (Esa) e dalla Commissione europea. Il suo lavoro si è concentrato sullo sviluppo di architetture di controllo avanzate per veicoli spaziali autonomi, sistemi per operazioni di emergenza e robotica industriale, contribuendo a innovazioni strategiche in questi settori.
Condividiamo alcuni passaggi dell’intervista realizzata da Alberta Testa, per conoscere in anteprima i protagonisti della prossima RomeCup, in programma a Roma dal 7 al 9 maggio 2025.
Robotica per il miglioramento della vita. Che visioni per il futuro?
Secondo Orlandini, il potenziale della robotica per migliorare la qualità della vita è immenso. “Da più di undici anni mi occupo di progetti che sviluppano robot e soluzioni di intelligenza artificiale per l'assistenza agli anziani e alle persone con disabilità” ha spiegato. Queste tecnologie possono non solo garantire maggiore indipendenza, ma anche alleggerire il carico lavorativo degli operai nelle catene di montaggio e nelle attività logistiche.
Non mancano però sfide complesse, legate sia all'integrazione delle nuove tecnologie sia alla gestione dei rischi che emergono con l'adozione crescente dell'intelligenza artificiale. “Gli ambienti in cui viviamo sono stati progettati sulla base delle nostre capacità tecnologiche attuali” sottolinea. “Con l’introduzione di nuove tecnologie, come le auto a guida autonoma, dobbiamo ripensare completamente questi spazi”.
Diversità, inclusione e la necessità di un approccio multidisciplinare
Per Orlandini, la tecnologia deve essere progettata rispettando i principi di diversità e inclusione. “Viviamo in una società piena di bias e, purtroppo, li trasferiamo nella tecnologia” afferma.
“La responsabilità dei bias non è delle macchine, tutt’altro. La tecnologia ci sta mettendo davanti ad uno specchio. Qualche anno fa immaginavamo i robot solo in fabbrica o in azienda, oggi sono sempre più presenti negli spazi pubblici, domestici. Insomma, se i robot saranno sempre più presenti nelle nostre piazze, devono essere in grado di riconoscere e rispettare la diversità”.
Le sfide etiche legate all’intelligenza artificiale ci fanno poi riflettere sull’importanza di un approccio multidisciplinare nella robotica. “Dobbiamo chiederci fino a che punto vogliamo spingerci con queste tecnologie. L’innovazione tecnologica deve andare di pari passo con una riflessione sui limiti e sull’impatto sociale delle scelte che compiamo. Solo così potremo costruire un futuro inclusivo e sostenibile” sostiene Orlandini, ribadendo la necessità di coinvolgere non solo ingegneri, ma anche esperti di psicologia, sociologia e filosofia.
Per i giovani che si avvicinano alla robotica, quali campi di ricerca approfondire?
La ricerca in robotica e intelligenza artificiale sta vivendo una fase di straordinaria vitalità, con sviluppi in settori che rappresentano vere e proprie opportunità per chi desidera contribuire al progresso tecnologico. Il consiglio di Orlandini: “per chi ha un'attitudine ingegneristica, le innovazioni più promettenti riguardano lo sviluppo di batterie sempre più potenti e leggere, essenziali per migliorare l'autonomia e la mobilità dei robot, e lo studio di soluzioni che consentano alle macchine di replicare con maggiore precisione le azioni umane. Per coloro che hanno invece una formazione più umanistica o multidisciplinare, si aprono spazi affascinanti nell’ambito dell'interazione uomo-robot, con ricerche che esplorano la psicologia, la fisiologia e il modo in cui le tecnologie possono integrarsi nelle nostre vite rispettando i bisogni cognitivi ed emotivi delle persone”.
L'IA e il ruolo della scuola
Sul tema dell'intelligenza artificiale nelle scuole, Orlandini invita a un approccio critico. "L'IA non può sostituire l'elemento umano," afferma. "È fondamentale che gli studenti comprendano come funzionano i sistemi di intelligenza artificiale per usarli con consapevolezza."
Un messaggio per i giovani della RomeCup
“Spero che molte studentesse e studenti abbiano la volontà di scoprire cose nuove, guardando da prospettive diverse il modo di usare questi strumenti. Solo così potranno proporre soluzioni che migliorino davvero la vita delle persone”.
I contest creativi
È proprio questo lo spirito che anima ogni anno la RomeCup, e in particolare i contest creativi della robotica, un esempio concreto di come la collaborazione tra Fondazione Mondo Digitale, atenei e scuole possa diventare un laboratorio per immaginare soluzioni innovative a misura d’uomo.
L'8 maggio, presso l’Università degli Studi Roma Tre, team di studenti delle scuole superiori provenienti da tutta Italia lavoreranno fianco a fianco con giovani ricercatori universitari.
Attraverso laboratori in presenza e online, studentesse e studenti stanno già esplorando applicazioni che spaziano dall’assistenza alla riabilitazione, dall’agricoltura alla guida autonoma, fino al mare e alle reti 5G, con l’obiettivo di sperimentare soluzioni innovative con uno sguardo umano e concreto.
Le categorie in gara
- Nonnibot: applicazioni per connettere nonni e nipoti, rafforzando il legame tra generazioni
- Cobot: soluzioni collaborative per migliorare il lavoro industriale o personale
- Agrobot: tecnologie per supportare l’agricoltura e la sostenibilità alimentare
- Marebot: innovazioni per applicazioni marine
- Tirbot: applicazioni per veicoli autonomi
- 5Gbot: soluzioni ad alta connettività
- Dronebot: tecnologie per sistemi senza pilota
Innovare significa non solo migliorare le tecnologie, ma anche immaginare un futuro in cui esse servano davvero alle persone. È questa la sfida che lanciamo ai giovani: usare creatività, competenza e visione per costruire soluzioni che rispondano ai bisogni di una società in continua evoluzione.