CyberGuardians: studenti contro il cyberbullismo con tecniche Osint
“Avete agito come una vera e propria squadra, dividendovi i compiti e allenando il vostro spirito investigativo”, così Barbara Strappato, primo dirigente della Polizia di Stato, ha commentato l’iniziativa CyberGuardians: la sfida Osint per la prevenzione del cyberbullismo. Si è trattato di uno degli hackathon finali del progetto Breaking Barriers, nato per abbattere le barriere che limitano l’accesso delle ragazze alle discipline Stem, in sinergia con Coding Girls e ospitato ieri, giovedì 10 aprile, dal Centro Interdipartimentale Saperi&Co dell’Università Sapienza di Roma.
Circa 90 studenti di quattro scuole superiori (Vito Volterra di Ciampino, Da Vinci di Maccarese, Tommaso Salvini di Roma e Giordano di Venafro) si sono trasformati in giovani 007 per identificare un profilo anonimo responsabile di atti di cyberbullismo, tramite tecniche di Open Source Intelligence (Osint), lavorando in team per raccogliere dati e proporre soluzioni concrete contro un fenomeno in costante crescita. Il progetto, realizzato con il supporto di Google.org, contrasta le sei barriere che ostacolano l’accesso delle giovani donne ai percorsi Stem, individuate nella ricerca Breaking Barriers. L’obiettivo è modificare le percezioni errate legate alla scienza e alla tecnologia, promuovere modelli di riferimento positivi e costruire contesti di apprendimento basati sulla collaborazione tra pari, contribuendo concretamente alla riduzione del divario di genere nei settori scientifici e tecnologici.
Nel corso della conferenza di chiusura, Barbara Strappato ha lanciato diverse raccomandazioni per contrastare il crimine informatico: “Dovete dire ai vostri amici più giovani, ma anche a fratellini e sorelline, che se sono vittime di cyberbullismo devono confidarsi e parlarne con qualcuno. In linea generale non esponete i vostri corpi online e siate gelosi della vostra privacy”. Strappato ha inoltre ricordato l’esistenza di una legge specifica, approvata nel 2017, che tutela le vittime dei crimini online.
Secondo i primi dati 2024 del Cnr, si sta invertendo una tendenza: cresce il numero di vittime al maschile, ma aumentano in generale i casi di molestie online. Tiziana Catarci, docente del Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale della Sapienza, ha sottolineato la responsabilità collettiva nella lotta al cybercrime: “Di fronte agli episodi di cui siamo testimoni, non bisogna aver paura di denunciare, ma occorre intervenire subito! Anche la nostra istituzione lo ha fatto in passato, non esitando a denunciare i casi. È compito nostro, delle istituzioni e delle famiglie, far sì che cambi la mentalità. Siamo noi e siete voi, ragazze e ragazzi, a dover allontanare gli stereotipi e contrastare la violenza”.
La challenge: investigatori digitali per un giorno
Come si smaschera un profilo anonimo che diffonde contenuti offensivi e manipolatori online? Come si riconoscono i segnali del cyberbullismo? Come si costruisce una rete di protezione dentro e fuori dalla scuola? Sono le domande al centro di CyberGuardians, la sfida Osint per la prevenzione del cyberbullismo. Divisi in 16 team, gli studenti e le studentesse hanno lavorato su un caso concreto di cyberbullismo, usando tecniche Osint, strumenti di analisi delle immagini, ricerca online e linguistica forense per investigare sull’identità e le modalità d’azione di un profilo anonimo attivo su Instagram: @laveritachebruciadentro.
Guidati dai formatori di FMD e dai tutor universitari della Sapienza, con il supporto della Polizia di Stato e delle docenti dell’Osservatorio Ipazia, i team hanno analizzato contenuti, hashtag, immagini e stile comunicativo per ricostruire profilo e intenzioni dell'autore.
I vincitori
Primo posto: Venafro Think Team dell'A. Giordano di Venafro
Secondo posto: Qu4ttro K del liceo Vito Volterra di Ciampino
Terzo posto: Phishunters dell'A. Giordano di Venafro
Tre indagini diverse, ma con un obiettivo comune: superare i pregiudizi e leggere i comportamenti online in modo critico, individuando non solo i rischi ma anche le possibili risposte educative.
Tra le proposte dei team:
- percorsi di educazione digitale e media literacy
- campagne di sensibilizzazione a scuola
- figure di riferimento per l’ascolto e la gestione dei casi
- protocolli di risposta al cyberbullismo
- maggiore consapevolezza sull’uso dei social media
Una scuola che educa alla cittadinanza digitale
“CyberGuardians è molto più di una gara”, commenta Sabrina Lucibello, referente della Sapienza, “è un’esperienza che aiuta studenti e studentesse a scoprire come la tecnologia possa essere usata non solo per informarsi, ma anche per proteggersi e proteggere gli altri”.
L'iniziativa rientra nel progetto Breaking Barriers, dedicato all'inclusione e alla partecipazione attiva delle nuove generazioni, con un focus speciale sulle competenze digitali come leva di cittadinanza consapevole.