Sul quotidiano La Nazione l’intervista al vincitore del Research Award
“Non mi aspettavo questo risultato, in finale c'erano i dieci ricercatori più bravi d'Italia, è stato bello, un'emozione unica. Adesso continuo in questa direzione, non ho mai mollato, in futuro mi vedo nel mio lavoro di ricerca, come ho sempre fatto”. Il giornalista Lorenzo Benocci per il quotidiano La Nazione ha intervistato Mihai Dragusanu, vincitore del premio Most Promising Researcher in Robotics and Artificial Intelligence. Condividiamo alcuni passaggi della bella conservazione tra il ricercatore dell'Università di Siena e l'auore dell'articolo.
“Ho sempre lavorato su esoscheletri rigidi - racconta – ma c'era bisogno di farlo morbido per facilitarne l'utilizzo e la riabilitazione”. Ecco che nasce la 'tuta gold' di Mihai Dragusanu, come è stata ribattezzata. Una ricerca che può essere fondamentale per la riabilitazione di tante persone con difficoltà motorie, malattie degenerative, per chi è affetto da distrofia muscolare, ma anche per i pazienti colpiti da ictus. “Il guanto per la mano - dice - è stato mandato in Francia, per un progetto di ricerca, con l'obiettivo di far muovere le mani dei pazienti colpiti da ictus. Il polso è invece qui a Siena, al dipartimento, ed è in fase di testing”. Importante è il contributo dell'intelligenza artificiale combinata con la robotica… “L'intelligenza artificiale - sottolinea - è in grado di interpretare le intenzioni del paziente e monitorare costantemente lo stato fisico degli arti superiori tramite un sistema di tracking e un algoritmo di controllo integrato. I dati raccolti saranno poi trasmessi su un cloud per consentire ai medici e specialisti di analizzare in tempo reale il progresso del paziente”.
La 'tuta gold' di Mihail
Il miglior ricercatore in robotica crea l'aiuto per gli arti superiori
La Nazione, 28 marzo 2024