Un percorso verso l’inclusione anche in Europa: da Nonni su Internet a e-EngAGEd
L'invecchiamento attivo e l'apprendimento permanente sono diventati priorità cruciali in tutta Europa, in risposta ai rapidi cambiamenti demografici e all’aumento della digitalizzazione. L'Unione Europea sostiene attivamente iniziative che incoraggiano le persone anziane a rimanere impegnate, indipendenti e socialmente connesse. Un programma di punta, l’European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing (EIP on AHA), esemplifica questo impegno promuovendo l'innovazione per migliorare la qualità della vita degli anziani e ridurre la pressione sui sistemi sanitari.
Tuttavia, permangono significative disparità nelle politiche e nei risultati legati all'invecchiamento tra i paesi dell'Unione europea. L’Active Ageing Index (AAI), che misura l'efficacia con cui i paesi supportano l'invecchiamento attivo, mette in evidenza queste differenze.
In particolare l’Italia affronta sfide peculiari, con un indice di dipendenza degli anziani – il rapporto tra persone di età pari o superiore a 65 anni e la popolazione in età lavorativa – pari al 37,8%: il secondo più alto in Europa dopo il Portogallo (Eurostat, 2024). Questo dato genera pressioni strutturali ed economiche, ma sottolinea anche l'importanza di ripensare l’atteggiamento sociale verso l’invecchiamento. Grazie all’aumento dell’aspettativa di vita in buona salute, molti italiani over 65 rimangono attivi e autosufficienti, sfidando le percezioni obsolete degli anziani come dipendenti o marginalizzati.
Il passaggio verso l’invecchiamento attivo offre opportunità che vanno oltre la sostenibilità del welfare. La partecipazione degli anziani al mondo del lavoro, alle attività di volontariato e alla vita familiare può stimolare la produttività economica, ridurre i costi sanitari e riequilibrare i sistemi pensionistici. Abbracciando questo paradigma, le società possono trasformare le sfide dell’invecchiamento in opportunità di crescita e innovazione.
In questo contesto, le competenze digitali rivestono un ruolo cruciale. Sapersi muovere con dimestichezza online, così come saper utilizzare le nuove tecnologie, è essenziale non solo per accedere ai servizi, ma anche per mantenersi connessi in una società in continua evoluzione. L’apprendimento intergenerazionale si è affermato come un approccio trasformativo, favorendo lo scambio di conoscenze ed esperienze tra generazioni.
In Italia, la Fondazione Mondo Digitale è stata pioniera per le iniziative di apprendimento intergenerazionale. Dal 2002, il nostro programma Nonni su Internet aiuta gli anziani a sviluppare le competenze digitali essenziali, grazie alla guida di tutor più giovani. Questo approccio non solo dota i partecipanti degli strumenti necessari per navigare in un mondo sempre più digitale, ma rafforza anche i legami tra generazioni, promuovendo un senso di comunità e inclusione.
Ancora, progetti come e-EngAGEd, che coinvolgono giovani mentori a supporto di discenti più anziani, favoriscono la comprensione reciproca, riducono gli stereotipi legati all’età e rafforzano i legami comunitari. Questo duplice focus su competenze digitali e costruzione di relazioni si allinea perfettamente agli obiettivi UE di coesione sociale e apprendimento permanente e dimostra che l’invecchiamento attivo non riguarda solo la partecipazione, ma anche la creazione di opportunità affinché tutte le generazioni prosperino insieme. Mentre l’Europa affronta le sfide di una popolazione che invecchia, progetti come Nonni su Internet e e-EngAGEd ci ricordano del potere della collaborazione nel costruire società più inclusive e digitalmente alfabetizzate, dove l’invecchiamento non è un peso, ma una fonte di forza e innovazione.
A cura di Alberta Testa, social media manager