L’app JOINclusion come strumento di crescita personale e collettiva. Intervista a Chiara Schiavone
Chiara Schiavone, docente di scuola primaria presso l’istituto comprensivo Via Poseidone di Roma, ha partecipato alla sperimentazione dell’app JOINclusion, sviluppata nel contesto del progetto europeo finanziato dal programma Erasmus+. L'obiettivo è promuovere l’inclusione sociale nelle scuole primarie e secondarie di primo grado con strategie di apprendimento basate sul gioco.
L’app, progettata da un team di psicologi ed educatori, usa un approccio innovativo per allenare l’empatia e favorire comportamenti prosociali come altruismo, solidarietà e cooperazione. Con scenari interattivi ispirati a situazioni quotidiane, l’app aiuta gli studenti a comprendere le differenze culturali e a sviluppare abilità socio-cognitive fondamentali per una convivenza inclusiva.
Chiara ha condiviso con noi la sua esperienza diretta con l’app, i benefici osservati in classe e come gli strumenti messi a disposizione dal progetto abbiano contribuito a creare un ambiente di apprendimento più accogliente e sensibile alle diversità.
Quando ha iniziato a usare l’app JOINclusion e quali sono state le prime impressioni?
Ho avuto la possibilità di sperimentare l’app nelle sue prime fasi, circa due anni fa. È stato un approccio pionieristico e subito ho visto il suo potenziale. L’app si è rivelata molto utile per migliorare l’empatia in classe, un aspetto su cui lavoriamo già da tempo, dato che nella mia classe ci sono diversi bambini con disabilità.
Quali sono stati i benefici più evidenti che ha riscontrato in classe?
Uno dei risultati più significativi è stato osservare come alcuni bambini, che prima erano poco disponibili ad aiutare i compagni in difficoltà, abbiano cambiato atteggiamento dopo aver usato l’app. Questo strumento li ha portati a immedesimarsi di più nei panni degli altri e a sviluppare una maggiore capacità di collaborazione e solidarietà. È stato un cambiamento tangibile.
Ritiene che ci siano accorgimenti necessari per introdurre l’app in classe?
Sì, credo che sia importante preparare gli studenti prima di usare l’app. Un dialogo aperto e un dibattito sui temi dell’empatia e della collaborazione possono aiutare a creare il giusto contesto. Questo passaggio è essenziale per massimizzare l’efficacia dello strumento, soprattutto in classi in cui già si lavora su queste tematiche.
Come hanno reagito i bambini all’esperienza?
I bambini sono stati entusiasti! La modalità di gioco è molto accattivante per loro, e questo è un grande punto di forza. Si sono divertiti, ma al tempo stesso hanno appreso lezioni importanti. È stata un’attività coinvolgente e formativa.
Cosa pensa dell’usabilità dell’app, sia per i bambini che per i docenti?
L’app è estremamente intuitiva e facile da utilizzare, il che la rende accessibile anche a quei docenti che potrebbero essere meno propensi all’uso della tecnologia in classe. È un aspetto che ho apprezzato molto. Inoltre, alcune tecniche apprese durante il gioco sono ormai parte integrante della nostra quotidianità in classe.
Dopo questa esperienza, come valuta il ruolo delle tecnologie nella didattica inclusiva?
Le tecnologie come l’app JOINclusion rappresentano un’opportunità straordinaria per lavorare sull’inclusione e sulla crescita personale dei bambini. Quando vengono integrate con un’attenta preparazione e una riflessione condivisa, possono trasformare il modo in cui i ragazzi vivono e apprendono l’empatia e la collaborazione. Credo fermamente che strumenti come questo debbano essere sempre più presenti nelle scuole.
L’app è disponibile per il download su Google Play. Per usarla al meglio e allenare l'empatia rafforzando i comportamenti prosociali, come solidarietà, altruismo, cooperazione, proponiamo a docenti ed educatori anche un corso di formazione online disponibile su FMD Academy.
A cura di Alberta Testa, social media manager