Domani la sfida tra 100 studenti. Chi sono i sette formatori
Domani, venerdì 24 maggio, 100 studenti sono attesi nella sede di Termoli dell’Università degli Studi del Molise (Dipartimento di Bioscienze e Territorio) per una sfida sull’intelligenza artificiale generativa in chiave etica, un hackathon dal titolo ChatSPOT: AI in social advertising, parte del programma Coding Girls in sinergia con Ital.IA Lab, promosso con Microsoft.
Le studentesse e gli studenti in sfida frequentano tre scuole secondarie di secondo grado del Molise
- A. Giordano di Venafro, Isernia
- Ettore Majorana di Termoli, Campobasso
- Boccardi-Tiberio di Termoli
Nel percorso di preparazione all’hackathon sono stati accompagnati da sette formatori, studenti magistrali e dottorandi, dell’Università degli Studi del Molise che domani li affiancano anche nella creazione di storie interattive prodotte con applicazioni di intelligenza artificiale generativa con un approccio critico, etico e responsabile.
Oggi condividiamo le loro storie. Sono Angelica, Antonio, Emanuela, Roberto, Valentina, Michele e Francesco.
Angelica Spina, 23 anni, laurea triennale in Informatica all’Università degli Studi del Molise.
“Attualmente sto studiando per ottenere una laurea magistrale in Sicurezza dei sistemi software e sono quasi in dirittura di arrivo. Grazie al mio percorso di studi ho scoperto un mondo dinamico e stimolante, ovvero quello dell’intelligenza artificiale e spero di poter dare il mio contributo al suo sviluppo, non perdendo mai di vista quella che è la sicurezza delle nostre informazioni!
Il motivo principale che mi ha spinta a aderire al programma Coding Girls come formatrice è stata l’idea che l'educazione informatica sia un diritto per tutti i giovani, ragazze incluse. Il poter ispirare e supportare le ragazze ad avventurarsi nel mondo della programmazione e dell’intelligenza artificiale mi ha spinta con entusiasmo a intraprendere questa esperienza. Vedere le ragazze appassionarsi al mondo dell’intelligenza artificiale, vederle superare brillantemente tutte le prove che nel corso delle ore di lezione erano state loro poste mi ha riempito di orgoglio e soddisfazione. Se potessi migliorare qualcosa, suggerirei di aumentare il numero di ore dedicate al programma, in modo da approfondire maggiormente i concetti e di realizzare progetti più elaborati. Inoltre, sarebbe ottimale ampliare la rete di scuole coinvolte, per raggiungere un numero maggiore di ragazze. Due studenti che mi hanno particolarmente colpito sono stati Nicola e Marika. Nicola, pur non avendo esperienze pregresse in ambito di intelligenza artificiale, si è dimostrato estremamente partecipe e impegnato, raggiungendo ottimi risultati grazie al suo talento. Marika, invece, si è distinta per la sua creatività, dimostrando grande intuito e abilità nell'applicare le nozioni apprese a progetti originali e innovativi. Consiglio vivamente a tutti gli insegnanti e agli appassionati di informatica di prendere parte a questo programma, che rappresenta un'occasione unica per fare la differenza e per costruire un futuro più inclusivo e tecnologicamente avanzato".
Antonio Vitale, laurea magistrale in Sicurezza dei sistemi software e studente del primo anno del Dottorato di ricerca di interesse nazionale in "Intelligenza Artificiale – Industria" presso il Politecnico di Torino e l'Università degli Studi del Molise.
“Il mio attuale interesse è relativo alla qualità e all'impatto dei dati utilizzati per addestrare modelli di machine learning. La motivazione che mi ha portato a prendere parte al programma è stata la volontà di diffondere l’uso delle nuove tecnologie ai ragazzi, rendendoli consci di ciò che li aspetta e delle nuove pratiche che domani saranno all’ordine del giorno. Di fatto essere formatore mi ha portato a essere responsabile delle informazioni e delle nozioni condivise ai ragazzi. Sono stato particolarmente sorpreso dalla volontà di alcuni di loro e dalla velocità di adattamento alle nuove tecnologie. Inoltre, è stata positiva la collaborazione con i docenti che hanno supportato, quando necessario, il sostenimento delle lezioni nel miglior modo possibile".
Emanuela Guglielmi, 27 anni, laurea magistrale in Sicurezza dei sistemi software e studentessa al terzo anno di Dottorato presso il Dipartimento di Bioscienze e Territorio all’Università degli Studi del Molise.
“I miei interessi di ricerca si focalizzano sul Testing automatico e sui sistemi di raccomandazione applicati a sistemi complessi, come videogiochi e assistenti vocali. Ho deciso di partecipare al programma Coding Girls perché lo considero un'iniziativa interessante per promuovere l'inclusione di genere nel campo Stem, ispirando e supportando le giovani ragazze a intraprendere carriere nella programmazione e nelle discipline scientifiche. Inoltre, avendo studiato Informatica, mi fa piacere avvicinare le ragazze a questo mondo condividendo con loro la mia esperienza. Ritengo che il ruolo di formatrice sia importante, poiché offre l'opportunità di contribuire alla crescita professionale delle giovani ragazze, trasmettendo loro conoscenze e competenze. Inoltre, mi entusiasma vedere il loro progresso e la passione per la tecnologia crescere durante il percorso formativo. Da quest’esperienza porto a casa semplicemente il sorriso dei ragazzi mentre interagivano con strumenti con cui molti di loro non avevano familiarità. Gli episodi che mi sono rimasti particolarmente impressi riguardano i momenti di condivisione dei lavori svolti. Dopo aver superato le iniziali difficoltà, hanno iniziato a confrontarsi sui risultati ottenuti ed era possibile creare un momento divertente e collaborativo. Non cambierei nulla in particolare di questa esperienza. Tuttavia, basandomi sui feedback dei docenti, prevederei di preparare del materiale da condividere e lasciare agli studenti per aiutarli a consolidare quanto appreso durante il programma. Tra le ragazze mi ha colpito particolarmente una ragazza del terzo anno, Melissa, perché curava con attenzione le esercitazioni da svolgere non tralasciando dettagli e andava anche oltre le richieste in totale autonomia. Il docente responsabile Nicola è stato sin da subito disponibile, collaborativo e di supporto nei momenti di interazioni e confronti tra i ragazzi.
Roberto Milanese, 24 anni, studente di Dottorato.
“Da questa esperienza mi aspetto non soltanto di far avvicinare tante ragazze e tanti ragazzi al mondo del digitale, ma anche di mettermi in gioco e – perché no – imparare qualcosa di nuovo. Partecipare al programma Coding Girls come formatore è stata un'esperienza incredibilmente arricchente. La mia motivazione principale è stata la mia passione per l’informatica, e il desiderio di ispirare e incoraggiare i giovani, in particolare le ragazze, a esplorare il mondo dell’intelligenza artificiale in modo consapevole. Essendo anche la tematica del mio percorso di dottorato, ho trovato stimolante poter condividere le mie conoscenze e le mie esperienze con studentesse e studenti di scuola superiore. Essere un formatore mi ha fatto sentire estremamente soddisfatto e motivato. È stata un'opportunità per crescere professionalmente e personalmente. Vedere l'entusiasmo e l'interesse delle studentesse e degli studenti è stato molto gratificante e mi ha dato una grande energia e motivazione. Se avessi la possibilità di cambiare qualcosa di questa iniziativa, migliorerei la struttura delle lezioni per garantire un equilibrio migliore tra teoria e pratica, in modo da rendere l'apprendimento ancora più coinvolgente e interattivo. Tra gli studenti che mi hanno colpito, vorrei menzionare Angelica e Angelo. Angelica ha dimostrato una grande creatività nell'applicare i concetti di AI a prodotti multimediali, ideando soluzioni innovative e fuori dagli schemi. Angelo, d’altra parte, ha dimostrato una curiosità instancabile e una dedizione impressionante. Ha posto domande approfondite e ha mostrato un interesse notevole per il mondo dell’informatica".
Valentina Piantadosi
"Durante i miei studi, ho sviluppato il desiderio di condividere il mio bagaglio culturale con gli altri, trasmettendo loro la mia stessa passione. Voglio donare la mia conoscenza a tutti, affinché possano appassionarsi al mondo dell'informatica e della tecnologia. La mia motivazione ad essere formatrice al programma Coding Girls è stata quella di formare ragazze come me, in modo da trasmettergli la mia stessa passione per l’informatica e per comunicargli che questo mondo è adatto anche a loro. Questa esperienza mi ha dato delle bellissime sensazioni, perché le ragazze erano curiose e volevano sempre più informazioni. Vedere lo stupore nei loro occhi è stata la cosa più bella del mondo".
Michele Guerra, 28 anni, impegnato nella tesi di dottorato
"La motivazione a prendere parte al programma Coding Girls come formatore deriva dalla mia passione per la tecnologia e l'educazione. Ho sempre creduto nel potere del coding come strumento per l'innovazione e l'emancipazione, soprattutto per le giovani ragazze che spesso non vedono abbastanza modelli di ruolo nel settore tecnologico. Volevo fare la mia parte per colmare questo divario di genere e ispirare la prossima generazione di programmatori e programmatrici.
Essere formatore è un'esperienza incredibilmente gratificante. Mi fa sentire utile e orgoglioso vedere i progressi degli studenti e sapere di aver contribuito al loro percorso di apprendimento. È stimolante vedere come le loro abilità e la loro fiducia crescono nel tempo. Da questa esperienza mi porto a casa la gioia di aver fatto la differenza nella vita dei miei studenti e studentesse. Un episodio che mi è rimasto impresso è stato quando alcuni studenti, inizialmente molto timidi ed insicuri, hanno presentato con sicurezza i task svolti alla classe. Vedere la loro trasformazione ed il loro entusiasmo è stato uno dei momenti più significativi della mia esperienza di formatore. Se potessi cambiare qualcosa di questa esperienza, sarebbe l'inclusione di più risorse e materiali didattici specificamente orientati al problem-solving e al pensiero critico. Penso che questo potrebbe aiutare ulteriormente gli studenti a sviluppare competenze pratiche che li preparino per sfide future nel mondo della tecnologia. Vorrei menzionare due studenti che mi hanno colpito particolarmente. La prima è Anna, una ragazza che ha dimostrato un'incredibile determinazione e creatività nei suoi progetti. La sua passione per il coding è evidente e ha sempre mostrato una grande curiosità e voglia di imparare. Il secondo studente è Marco, che ha dimostrato eccellenti capacità di leadership e collaborazione. È stato un punto di riferimento per i suoi compagni e ha sempre offerto il suo aiuto in modo generoso.
Il docente della classe è stato estremamente collaborativo e di grande supporto. Ha facilitato un ambiente di apprendimento positivo e ha sempre incoraggiato gli studenti a superare i loro limiti. La sua disponibilità e il suo entusiasmo hanno reso il mio compito di formatore molto più semplice e piacevole".
Francesco Salzano, dottorando di ricerca presso l'Università degli Studi del Molise
"La disparità di genere tra i laureati nelle discipline Stem è ancora ben visibile. Iniziative come Coding Girls possono aiutare a colmare questo divario. Ho sempre trovato piacevole fare didattica e formazione, in maniera particolare quando riesco ad essere certo di aver lasciato interesse verso la topica trattata e creato curiosità a riguardo. È stato interessante affrontare questa esperienza, non immaginavo che gli studenti avessero già tale conoscenza di alcuni strumenti trattati. Ho riscontrato molta maturità sociale trattando gli aspetti etici degli strumenti di intelligenza artificiale generativa, i ragazzi infatti, si sono dimostrati eccezionalmente coscienti riguardo tematiche attuali che possono esserne relazionate, quali discriminazione di genere ed etnica, condizione geopolitica e riguardo il fenomeno dei deepfake. Il gruppo seguito da me era formato da studenti e studentesse di diverse classi, potrebbe essere utile lavorare con gruppi omogenei per avere un livello di background simile tra i discenti. Infatti, gli alunni di quinto, avendo basi di programmazione più approfondite hanno fatto domande decisamente tecniche, su fondamenti ancora sconosciuti ai loro colleghi più giovani. Ho evitato di chiedere nomi ed informazioni personali per privacy. Ad ogni modo, tra gli studenti sono emersi particolarmente un ragazzo ed una ragazza, rispettivamente per capacità tecniche e teoriche riguardo il mondo dell’intelligenza artificiale e per la logica utilizzata nel rispondere ad alcune domande. La professoressa De Simone è stata collaborativa, in fase iniziale mi ha dato accesso agli strumenti per la didattica (Lim e PC), successivamente, non solo ha seguito l’attività di formazione in maniera attiva, ma ha anche eseguito le attività pratiche proposte.