L’importanza della prevenzione in ambito oncologico
Ieri alla Scuola internazionale europea statale A. Spinelli di Torino si è tenuto un nuovo incontro formativo di Fattore J. Tema centrale l’importanza di corretti stili di vita e la prevenzione in ambito oncologico. Spazio anche ad approfondimenti sul ruolo della ricerca per individuare terapie sempre più innovative ed efficaci, per curare alcune tra le patologie oncologiche a più alto impatto sulla società, come il tumore al polmone che in Italia colpisce oltre 40.000 persone ogni anno, con una tendenza in aumento sia negli uomini che nelle donne.
“Esistono due grandi famiglie di tumore del polmone, a piccole cellule e non a piccole cellule. Il secondo è il più frequente e corrisponde a circa l’80 per cento delle neoplasie di nuova diagnosi", spiega Simona Carnio, oncologa toracica dell’Azienda ospedaliera Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano. “La diagnosi precoce e la prevenzione nell’ambito dell’abitudine tabagica possono fare la differenza nella cura del tumore polmonare oltre alla personalizzazione dei trattamenti basata sull’uso delle terapie a bersaglio molecolare e dell’immunoterapia”.
All’evento, che ha coinvolto un centinaio di studenti, sono intervenuti Alessandro Stecco, presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale Piemonte, e Stefania Vallone, segretario generale dell’associazione Women Against Lung Cancer in Europe (Walce), impegnata nella lotta alle neoplasie toraciche.
“Siamo molto fieri della rete oncologica di Piemonte e Valle D’Aosta che è la più antica d’Italia. Dagli anni 90 a oggi abbiamo fatto passi da gigante e continuiamo a lavorare su questo tema e su quello dei pdta essendo dei concetti strettamente connessi. In regione Piemonte abbiamo dei gruppi interdisciplinari che rappresentano gli specialisti che insieme si trovano a valutare il caso per decidere il percorso terapeutico, i Centri accoglienza servizi CAS, che rappresentano lo sportello di ingresso del paziente oncologico e la sua gestione dal punto di vista assistenziale e, in mezzo, le strutture a valenza di ricerca, a valenza più assistenziale, tra ospedali Hub e ospedali Spoke, e che hanno sviluppato delle competenze sempre più specifiche per il tipo di mission che possono avere. Inoltre, ricordo che la nostra regione è stata la prima ad istituire il molecular tumor board che ha sede presso la città della salute di Torino”, ha dichiarato Alessandro Stecco, presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale Piemonte.
Fattore J vuole contribuire insieme alle comunità scolastiche a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della corretta informazione scientifica, della prevenzione e della salute. Da una recente indagine Ipsos, promossa da Janssen Italia, su un campione rappresentativo della popolazione, è emerso che sebbene la maggioranza degli italiani (6 su 10) siano pienamente convinti del ruolo chiave che stile di vita e comportamenti personali hanno sulla probabilità di sviluppare un tumore, più di uno su tre considera, al contrario, tali elementi poco rilevanti e il 6% ne nega completamente l’importanza.
“Una corretta informazione sui fattori di rischio, sui comportamenti e sugli stili di vita da adottare è fondamentale per favorire la prevenzione dei tumori, in primis per alcune tipologie di tumore al polmone, causate dal fumo nell’85-90% dei casi. Siamo qui oggi perché è proprio dai giovani e dalle scuole che deve essere diffusa nella società la consapevolezza di come si possano prevenire e contrastare le patologie oncologiche", spiega Stefania Vallone, segretario generale di Walce. "La prevenzione, infatti, è un elemento decisivo per combattere patologie per le quali aspettativa e qualità di vita sono notevolmente migliorate nel corso degli ultimi anni, grazie alle terapie innovative frutto della ricerca scientifica, ma che vorremmo vedere del tutto eradicate in un prossimo futuro”.
“Da più di trent’anni Janssen Oncology sta contribuendo in maniera significativa al miglioramento delle terapie, della qualità e delle aspettative di vita dei pazienti oncologici, in particolare di coloro che soffrono di forme di tumore solide o del sangue per le quali le opzioni di trattamento finora sono state limitate”, dichiara Alessandro Borriello, Business Unit Director Oncology-Hematology, Janssen Italia. “Siamo impegnati con passione nella ricerca scientifica col fine di trasformare in realtà la nostra missione: rendere le patologie onco-ematologiche sempre più gestibili e in futuro persino curabili. È una sfida che possiamo affrontare e superare però solo continuando a collaborare con tutti gli attori del sistema salute anche ad iniziative di sensibilizzazione, come Fattore J, che contribuiscono a infondere una corretta informazione e fiducia nella scienza”.
L’incontro di ieri rafforza l’obiettivo di Fattore J che dopo gli oltre 200mila studenti raggiunti nelle due edizioni passate, quest’anno prosegue il suo calendario di lezioni in presenza e online in diverse Regioni italiane coinvolgendo oltre 3mila giovani delle scuole superiori.
I ragazzi che hanno aderito a Fattore J sono coinvolti anche in sessioni pratiche su tecniche di podcasting, video making, grafica e storytelling, per potersi cimentare in un grande contest che li vedrà protagonisti nel loro racconto della “salute del futuro”. I lavori dei giovani saranno selezionati e giudicati da una giuria d’eccezione composta da professionisti del mondo della comunicazione e della scienza. I vincitori nelle singole categorie saranno premiati nell’evento milanese di maggio e vedranno i propri capolavori promossi sulle diverse piattaforme disponibili.
“Rispetto ai comportamenti e allo di stile di vita c’è tuttora un gap da colmare: quello tra informazione ed effettiva adozione di comportamenti sani”, sostiene Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale. “Secondo un recente report sull’adesione ai programmi di screening per la prevenzione delle malattie (Asim), ad esempio, c’è grande consapevolezza in tutte le fasce d’età. Eppure il 70 per cento delle persone è convinto che mantenere uno stile di vita attento può aiutare, ma non evita i problemi di salute. E sulla base di questo, nella quotidianità non presta attenzione a pratiche che invece potrebbero fare la differenza. Ecco il motivo per cui iniziative come Fattore J intendono incidere sulle azioni rafforzando il legame con lo schema valoriale di riferimento, per abbattere qualsiasi tipo di divario tra convinzioni personali e comportamenti corretti".
"La presentazione delle iniziative di collaborazione tra Fondazione Mondo Digitale e l'azienda farmaceutica Janssen Italia di Johnson & Johnson rappresenta per gli allievi della Scuola Internazionale Europea Spinelli un momento importante di riflessione per orientare le loro scelte in prospettiva del loro futuro professionale che auspico possano affrontare con coraggio, anche qualora si tratti di scelte impegnative e a lungo termine, come la facoltà di medicina e la ricerca scientifica", ha dichiarato Silvia Viscomi, dirigente scolastica della Scuola Internazionale Europea Statale A. Spinelli di Torino.