Roll Cloud: sessione di lavoro con il Personal Ecosystem Canvas
Parlare di se stessi non è mai semplice, ancora meno di fronte ai propri compagni. Anzi, facciamo un passo indietro, forse è difficile anche solo trovare un momento per fermarsi e riflettere su chi siamo, cosa desideriamo, dove vogliamo andare. L’epoca che stiamo vivendo, il 21° secolo, presenta indubbiamente una serie di sfide che influenzano profondamente la vita dei giovani e la loro auto scoperta.
In quest’ottica, da qualche anno, nella maggior parte dei programmi formativi che come Fondazione Mondo Digitale proponiamo alle studentesse e agli studenti del triennio delle scuole secondarie di secondo grado, rientra una particolare sessione di autoconsapevolezza e autoimprenditorialità, con l’uso del Personal Ecosystem Canvas (PEC), lo strumento di sviluppo personale e collettivo ideato da Alfonso Molina, direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale.
Quest’anno, è stata la volta anche del progetto Roll Cloud. Lavorare sulla nuvola. "La settimana appena conclusa ha visto i nostri formatori Antonio Succi, Marco Petrone, Raffaele Pelligra e Giulio Domina impegnati in tre giornate di sessioni con l’uso del PEC in otto classi del quinto anno dell’istituto superiore Federico Albert di Lanzo Torinese, in provincia di Torino. Classi di indirizzi diversi, dall’alberghiero alle scienze umane, come il background dei nostri formatori: un team con competenze psicoeducative da un lato e competenze digitali dall’altro, binomio che si è rivelato vincente per soddisfare le aspettative degli studenti", racconta Elisabetta Gramatica che coordina il progetto.
“I ragazzi hanno trovato questa esperienza molto diversa dalle solite attività orientative. Ci hanno condiviso di essersi sentiti ascoltati e hanno apprezzato particolarmente il dialogo aperto, la possibilità di esprimere i loro dubbi e le loro inquietudini; ascoltare anche le nostre esperienze li ha aiutati a calmare le ansie riguardo al futuro”, aggiungono i formatori.
"Dopo una breve introduzione sul significato di ecosistema personale e sulle sfide principali del 21° secolo, le studentesse e gli studenti sono stati guidati dai nostri formatori nella compilazione individuale di una serie di tabelle per arrivare a ottenere una fotografia di se stessi. Per concludere, un momento di condivisione con il format dell’elevator pitch e una riflessione corale per tirare le fila di questo primo sguardo dentro se stessi", spiega Elisabetta.
"Grazie in particolare alla vicepreside dell’IIS Federico Albert, prof.ssa Antonella Capurso, per aver creduto da subito in questa opportunità, grazie ai nostri formatori Antonio, Marco, Raffaele e Giulio che si sono lanciati in questo esperimento di sessioni continuative e grazie, soprattutto, ai ragazzi per la loro voglia di scoprire e di scoprirsi, ogni giorno di più", conclude.