I progetti didattici di un’insegnante di tecnologia al suo primo anno di prova
Tra aprile e maggio la formazione in presenza del progetto CS First ha fatto tappa in diversi territori, come Reggio Calabria, Campofelice di Roccella (Palermo), Roma, Grosseto… Oggi, con un’intervista realizzata da Onelia Onorati, vi portiamo a Sant’Elpidio a Mare, in provincia di Fermo nelle Marche.
A raccontarci il primo incontro con la piattaforma CS First è Serena Cossa, insegnante di tecnologia all'istituto comprensivo, che considera lo strumento come “un asso nella manica per dare uno sprint al proprio stile di educatrice”.
Qual è stata la sua esperienza con il progetto?
L’anno appena terminato è stato il mio “anno di prova”, il primo presso un istituto secondario di primo grado come docente. La scuola mi ha proposto di partecipare a CS First e ho colto subito la possibilità di avvicinarmi a un tool in grado di integrare il coding nelle varie discipline. Avevo in mente di iniziare un percorso del genere perché sapevo che le classi prime dove insegnavo conoscevano Scratch, a partire dal ciclo della primaria. Ho trovato particolarmente interessante CS First perché è integrato con Google quindi non necessita di ulteriori registrazioni e comunicazione di dati aggiuntivi rispetto al consenso privacy già fornito. Per il progetto ho seguito i webinar in un’ottica multidisciplinare per poter coinvolgere in futuro anche gli insegnanti delle altre materie.
In passato aveva già applicato attività di coding alle discipline curricolari?
Avendo “debuttato” quest’anno, la mia esperienza di insegnamento ha riguardato essenzialmente le scuole secondarie superiori. Avevo dunque la necessità di calare la mia formazione in informatica su una realtà differente, di calibrare il linguaggio e le nozioni all’età dei ragazzi e delle ragazze delle medie. In questo senso, grazie al potere della storia e delle immagini, CS First è un facilitatore. Inoltre ha un vantaggio rispetto a Scratch: il lavoro già fatto rimane salvato sulla piattaforma. Non sempre è possibile accedere agli stessi computer dell’aula informatica, dove i ragazzi hanno avviato i loro progetti. Con CS First è possibile lavorare sul pc di casa o sul portatile in classe, i ragazzi lo possono fare in autonomia in un momento successivo all’orario scolastico.
A quali attività ha partecipato e in che misura le ha trovate utili per l’insegnamento?
Il primo webinar, quello introduttivo, è stato pensato per iniziare a usare la programmazione e funziona molto bene. I formatori, mentre parlano, mostrano l’esecuzione del progetto sul video e questo ci consente di superare i limiti della formazione più tradizionale, quella in cui ciò che è stato appreso in aula viene usato in un secondo momento. È un approccio più euristico. Inoltre è molto interessante che vengano proposte attività già organizzate in un progetto che richiede di essere solo sviluppato. Perché quando si ha una sola ora a disposizione, spesso il progetto viene lasciato a metà. Si fa appena in tempo a impostarlo e ciò è molto frustrante.
Ha già sperimentato la piattaforma CS First in classe con i suoi alunni?
Sì. L’esperienza che ho fatto ha riguardato il percorso “progetta la moda” che si ricollega al tema delle fibre tessili, ultimo argomento curricolare della mia materia per il primo anno. Ho scelto le classi prime perché molto attente e stimolanti, ma anche dotate di un pizzico di sana competitività. Purtroppo abbiamo avuto problemi di connessione e non ho potuto portare a termine la mia idea. Una volta divisi in gruppi, avevo pensato di andare a lavorare in aula informatica, dopo aver mostrato i tutorial sulla LIM. A causa di quei contrattempi sulla linea, a quel punto ho deciso di chiedere agli alunni di terminare i progetti di moda in gruppo come compito delle vacanze.
Come si articola il progetto da lei proposto, in particolare?
L’attività già prevista sulla moda, nella piattaforma, consente la creazione del personaggio fino alla sua vestizione e alla sfilata finale. In questo caso, i progetti ai quali hanno iniziato a lavorare verranno conclusi in lavoro di gruppo durante le vacanze estive. Prevedo un premio finale, sulla base della capacità di lavoro in gruppo.
Ha un episodio o una storia in particolare da raccontare?
Alla proposta di usare la piattaforma CS First come compito a casa, la prima domanda dei ragazzi è stata: ci darà un voto? E questo ci dà la misura di quanto reputino sfidante l’attività. Infatti mi hanno chiesto se potevano vedersi fisicamente tra componenti dello stesso gruppo, ma anche se fosse possibile partecipare alle riunioni degli altri gruppi, dimostrando inconsapevolmente di mettere in pratica la tecnica di lavoro Jigsaw classroom, cioè la metodologia del cooperative learning.
Pensa che la piattaforma abbia avuto un impatto sul suo stile di insegnamento?
Certamente ho capito che la risposta alla proposta di fare coding con questa piattaforma è stata positiva, che è tutto molto coinvolgente. Inoltre la possibilità di lavorare da casa senza limiti di tempo è estremamente importante per un approccio più rilassato e creativo. Per quanto riguarda me, ho citato esplicitamente CS First nel bilancio delle competenze che ho redatto nel mio anno di prova. Lo considero incisivo per l’asse delle competenze culturali, disciplinari, informatiche, pedagogico-didattiche e metodologiche.
Quali suggerimenti per sviluppare la piattaforma con nuove applicazioni?
Secondo me alcune funzioni vanno esplorate con calma e sarebbe meglio avere qualche tutorial in più perché a distanza di tempo non si ricorda tutto. Avendo due ore a settimana il tempo è davvero limitato!