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Volontariato e innovazione sociale

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Volontariato e innovazione sociale

Volontariato e innovazione sociale

 

Roma, Campidoglio, Aula Giulio Cesare, 11 maggio 2012

 

Il discorso di Alfonso Molina, professore di Strategie delle tecnlogie all'Università di Edimburgo e direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale.

 

Sono molto lieto di essere qui in questa sala storica e considero un grande onore poter parlare a tanti volontari eccellenti che si sono impegnati fortemente in attività per il bene di altre persone.

Sono convinto che il volontariato ha un ruolo cruciale nella crescita umana, individuale e collettiva, necessaria per affrontare con successo le grandi sfide che questo ancora giovane 21° secolo presenta alle persone, alle organizzazioni, all’Europa, e al mondo. Così, guardando questa magnifica sala, vedo in voi la risorsa e la speranza per un futuro migliore; generato attraverso la creatività e l’innovazione risultanti dall’unità di tutte le generazioni e dei vari settori della società.
Stiamo vivendo un momento straordinario per i rapidi e continui cambiamenti tecnologici, per il rapido progresso della scienza e per la dinamica economica e sociale in cui la conoscenza gioca un ruolo centrale.
Nei prossimi 10 anni, la tecnologia ci regalerà opportunità che oggi riusciamo solo ad immaginare. Si stanno facendo grandi passi avanti a livello scientifico e tecnologico nei campi della robotica, della nanotecnologia, genetica, delle reti semantiche, delle teorie della complessità e della neuroscienza.
C’è un forte sviluppo anche di altre realtà (come quella virtuale, quella aumentata o mista) che puntano verso un futuro di realtà immersive aperte e configurabili a seconda dei bisogni economici, educativi e sociali dell’umanità e della società.
Tutti questi progressi condurranno a esperienze diffuse di apprendimento e innovazione sociale, che avranno un impatto di grande portata per l’umanità e il pianeta. Non c’è dubbio che la capacità scientifica e tecnologica si è sviluppata enormemente e continuerà a moltiplicarsi, creando nuovi benefici e opportunità. 
 
Ma non solo, perché basta guardarci intorno per vedere che gli sviluppi scientifici e tecnologici non sono accompagnati da uno sviluppo della nostra capacità di creare un mondo giusto e inclusivo, in modo che i benefici della scienza e della tecnologia raggiungano tutti. Anzi, abbiamo creato dei sistemi economici, sociali e culturali che hanno la capacità di minacciare l’ambiente e il mondo in cui viviamo.
L’umanità continua a crescere numericamente e forse arriverà a 12 o 14 miliardi nel 2050. Tutti vogliono accedere al consumo e allo stile di vita dei paesi più sviluppati, e non potrebbe non essere così, perché il mercato globalizzato diffonde l’idea che il consumo sia una forma di felicità.
Ma sappiamo che questo non è sostenibile e che il mondo semplicemente dovrà trovare e implementare formule di convivenza sostenibile. Solo così potremo pensare ad un’umanità in cui guerra, povertà e ignoranza appartengono al passato.  È un vero sogno ed oggi siamo lontani dal raggiungerlo pur possedendo gli strumenti per farlo. 
Per esempio,
Non è sbagliata una società in cui tutto ruota attorno al denaro invece che alla persona e alle sue relazioni con gli altri e con il pianeta?
Non è irragionevole un mondo in cui ogni giorno vengono spesi miliardi di dollari mentre 4 miliardi di persone vivono con meno di 4 dollari al giorno?
Non è assurdo un mondo dove i ricchi pagano meno tasse della gente comune, il povero debba pagare per il comportamento egoista e insensibile di una finanza che ha portato il mondo occidentale al collasso?
Non è possibile che quasi il 35% dei giovani italiani, e quasi il 50% dei giovani spagnoli, siano disoccupati e che per il 2050 si preveda che 2 milioni di giovani avranno lasciato il sud dell’Italia in cerca di una vita migliore!
Io credo che sia molto, molto, irragionevole. Ed è qui che il ruolo del volontariato raggiunge un’importanza cruciale per il futuro di ognuno di noi e in particolare dei giovani.
 
Perché il volontariato e che tipo di volontariato? Sono convinto che un cambiamento verso un mondo giusto e inclusivo, avverrà solo se siamo capaci di crescere considerando la complessità umana e la ricchezza della nostra multi-dimensionalità.
 
Vedete, lo strumento più potente e versatile, molto di più di tutte le tecnologie create dall’uomo, lo ha creato la natura, ed ogni persona lo porta con sé. È il cervello ed è gratuito. Oggi sappiamo che il cervello è l’organo più complesso conosciuto nell’universo. Pesa solo circa di 1.4 kg, ma al suo interno ci lavorano 100 miliardi di neuroni, ognuno dei quali possiede, in media, 7.000 connessioni o sinapsi. Si stima che un adulto abbia tra 100 e 500 trilioni di sinapsi ed un bambino di tre anni ha un quadrilione di sinapsi.
Con queste cifre si è ipotizzato che all’interno del cervello ci siano più connessioni potenziali tra i neuroni che atomi nell’universo. 
E quest’organo miracoloso è il sito della nostra intelligenza, dei nostri pensieri e sentimenti, dei nostri principi e valori, della nostra immaginazione e creatività, e anche della nostra coscienza del mondo e del bene e del male.  Il cervello è in costante cambiamento, e la parte più interessante per noi è che ha la capacità di creare sempre nuove connessioni neuronali che si traducono in apprendimento, nuove conoscenze, attitudini e fondamentalmente, nuovi comportamenti personali e sociali. 
Oggi il problema è vivere in una società che durante tutto l’arco della vita ci porta a pensare in modo consumista e individualista. Dobbiamo invece stimolare pensieri, abitudini e comportamenti basati sui migliori aspetti della nostra multidimensionalità umana.
In breve, dobbiamo creare processi educativi e di vita che stimolino sempre più in modo continuo e vigoroso le nostre azioni virtuose.
Il volontariato è un’attività che naturalmente fornisce questo tipo di educazione, e questo lo possiamo vedere attraverso il lavoro di tante persone e organizzazioni che oggi si impegnano in una vita più solidale e altruista. Lo possiamo vedere in tutti voi, volontari della conoscenza, nei bellissimi risultati del vostro lavoro, in ciò che avete ricevuto dal donare il vostro tempo e le vostre competenze per il semplice desiderio di contribuire alla comunità. Avete aiutato a superare non solo il divario digitale, ma anche quello intergenerazionale, e così, avete diffuso l’energia e il messaggio di grande positività che oggi motiva tutti noi a riunirci e premiare la bellezza e l’eccellenza di ciò che avete raggiunto.
Il volontariato della conoscenza è un’esperienza di grande valore educativo e ha creato una base solida che adesso ci permette di immaginare e proporre nuovi approcci e attività che alzino il valore educativo e formativo del volontariato, trasformandolo in un pilastro della educazione del 21° secolo. Un’educazione che include lo sviluppo delle competenze per la vita, aspetti cioè come la creatività, il pensiero critico, la capacità di comunicare e di lavorare in squadra, la responsabilità personale e sociale, e un numero di altri aspetti positivi che oggi non si trovano sistematicamente incorporati nel sistema dell’educazione formale. Questi aspetti tuttavia sono riconosciuti come cruciali per il successo lavorativo e nella vita nel secolo 21°. Io credo anche che questi aspetti siano la chiave dello sviluppo della ricca multi-dimensionalità umana verso pensieri, abitudini e comportamenti che, basati sulle nostre migliori dimensioni, ci aiutino a creare una società della conoscenza più giusta e inclusiva. 
 
Questo ci porta a pensare ad un nuovo tipo di volontariato per il secolo 21°, un volontariato che alzi sostanzialmente il suo valore formativo, creando processi sistematici e partecipativi di apprendimento personale e sociale intorno alle esperienze di progetti concreti per il bene della comunità.  Oggi si parla molto di educazione attiva, esperienziale, basata su progetti. Questo è precisamente ciò che un nuovo volontariato può fare, in particolar modo per l’apprendimento sistematico delle competenze per la vita.
La Fondazione Mondo Digitale è impegnata a fare di questa prospettiva una realtà e siamo fiduciosi che altre organizzazioni stiano lavorando nella stessa direzione. La Fondazione crede innanzitutto nel contributo del mondo della scuola, degli insegnanti, presidi e studenti, impegnati nel lavoro per la comunità. Apprezza anche il lavoro di tante altre organizzazioni ed è attiva nella creazione di alleanze che conducono ai migliori risultati. Voglio menzionare due iniziative correlate che la Fondazione sta promuovendo e che si inquadrano fortemente nel contesto di questo discorso: una è l’iniziativa che ha il nome di “Volontariato del Secolo 21” che stiamo realizzando e presentando a diverse organizzazioni nazionali e internazionali: la seconda è la Fiera internazionale della creatività sociale che ha l’appoggio del Comune di Roma come parte delle attività della Città Educativa. Quest’ultima iniziativa cerca di sensibilizzare i giovani a stili di vita solidali, incoraggiando l’esercizio della cittadinanza attiva e l’uso consapevole delle nuove tecnologie. 
Siamo convinti che con questo tipo di iniziative, con le alleanze e la cooperazione tra organizzazioni, e soprattutto con VOI, volontari della conoscenza, saremo capaci di realizzare il sogno di un nuovo volontariato per un mondo migliore per tutti.
 
Finisco ringraziando di cuore tutte le persone della Fondazione, i membri della giuria, e tutti quelli che hanno contribuito a realizzare questo bellissimo evento. E ringrazio di cuore tutti voi volontari, per il messaggio di generosità e speranza che ci avete regalato.

Per me siete tutti vincitori!
Grazie!

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