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Una sfida per la valorizzazione del territorio

A Cagliari, giovani tutor universitari guidano all’uso consapevole dell’IA

Una sfida per la valorizzazione del territorio

Una sfida per la valorizzazione del territorio

A Cagliari, giovani tutor universitari guidano all’uso consapevole dell’IA

L’Università degli Studi di Cagliari ha ospitato la seconda tappa del tour nazionale di Coding Girls, a conclusione di un percorso formativo di nove ore per il progetto Ital.IA Lab, realizzato in collaborazione con Microsoft Italia [vedi la notizia A Cagliari l’IA è alleata del territorio].

Con un hackathon dal titolo "Rethink. Intelligenza artificiale & design thinking al servizio del territorio", oltre 100 studentesse e studenti provenienti da quattro scuole superiori sarde (Brotzu, Ciusa, Giua, Paglietti) si sono impegnati in una stimolante sfida di idee. L'obiettivo era ambizioso: immaginare soluzioni innovative che, sfruttando il potenziale dell'intelligenza artificiale, potessero rispondere ai bisogni della comunità e migliorare la vita delle persone.

I partecipanti, divisi in team, hanno lavorato per ideare esperienze digitali immersive e strumenti per valorizzare il patrimonio "nascosto", trasformando la cultura in una risorsa viva per lo sviluppo sostenibile.

Un ruolo cruciale in questo processo è stato svolto dai formatori, tutor universitari che hanno guidato i team attraverso il metodo del design thinking, permettendo loro di lavorare in modo collaborativo e creativo. Questi giovani mentori sono stati fondamentali nel trasferire non solo conoscenze tecniche, ma anche un approccio consapevole all'intelligenza artificiale.

Due di questi giovani, Giovanni Battista Corona e Ahmed Bensaid, tutti studenti del corso di Laurea Magistrale in Informatica con curriculum Applied Artificial Intelligence presso l'Università di Cagliari, offrono una prospettiva diretta sul loro ruolo e sulle loro motivazioni.

Giovanni Battista Corona ha partecipato al progetto con una chiara visione: "uscire dalla mia zona di confort" e "riuscire a far capire ai ragazzi le potenzialità dell’IA". La sua passione per le materie informatiche e la programmazione risiede nella loro "logica e creatività e soprattutto nel loro potenziale innovativo". Giovanni Battista vede l'IA come una forza che sta "cambiando il modo di apprendere e lavorare" e ritiene che in futuro sarà "parte della vita di tutti", rendendo fondamentale imparare a usarla "correttamente e responsabilmente".

Ahmed Bensaid ha invece detto: “mi appassiona capire cosa c'è dietro ai sistemi che usiamo tutti i giorni. In particolare, l'intelligenza artificiale mi incuriosisce molto, perché da fuori può sembrare quasi magia, ma a me interessa capire a fondo come funziona. E poi, mi dà la possibilità di poter sperimentare e creare qualcosa di mio”.

Le loro testimonianze evidenziano l'importanza di avere formatori giovani e appassionati, capaci di connettersi con gli studenti e di trasmettere non solo competenze tecniche, ma anche un senso di responsabilità e l'entusiasmo per le infinite possibilità offerte dall'intelligenza artificiale.

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