Main Menu

Soccer, sfida tra 26 paesi

IMG_5974.JPG

Soccer, sfida tra 26 paesi

Soccer, sfida tra 26 paesi
 
I robot calciatori giocano in modo autonomo, cioè senza essere telecomandati, con palleggi, passaggi e goal, grazie ad un pallone speciale, in grado di emettere raggi infrarossi.
La partita si svolge in due tempi di 10 minuti con un pausa di 5 minuti.
Per individuare la palla (RoboSoccer Ball) i robot usano speciali sensori e, al fine di evitare urti tra le pareti dei campi e tra gli stessi giocatori, emettono impulsi ultrasonici e calcolano il tempo di ritorno dell’impulso per determinare la distanza di un eventuale ostacolo. Una bussola elettronica (Compass) fornisce al computer di bordo l’orientamento del robot per la navigazione e per evitare l’autogol.
 
Per la RobocupJunior, nella categoria Soccer scendono in campo 108 squadre di 23 Paesi. Le delegazioni più numerose sono tedesca e giapponese, con 14 team ciascuna. Ma anche l’Italia non sfigura e schiera 6 squadre:
 
  • Cardano Robotic Team      
  • Leonardo     
  • Manetti       
  • SPQR Gravis  
  • SPQR Levis   
  • SPQR Magis  
 
Due scuole superiori romane, J. Von Neumann e G. Galilei, hanno messo insieme risorse e competenze. La squadra SPQR è composta da 12 studenti, tra i 17 e i 19 anni, coordinati dai docenti Paolo Torda e Giampaolo Pucci.
 
Saranno 3 i team che gareggeranno, ciascuno formato da due robot:
  • SPQR Levis, categoria Light Weight A, robot IULO (figlio di Enea, campione del mondo 2008 in Cina, 4 ruote, 4 motori) e Robot GNOCCO (3 motori e 1 calcio): la loro caratteristica è quella di essere agili e veloci. 
  • SPQR Magis, categoria Open League A, robot TORTELLINO e MACCARONE (entrambi dotati di 3 motori e 1 calcio)
  • SPQR Gravis, categoria Open League B, robot SCIPIONE (4 motori e 1 calcio, è il robot che ha vinto alla RomeCup) e Robot BUFALO (3 motori e 1 calcio).

 

L'intervista a Paolo Torda alla vigilia della RomeCup 2011. Alessio Neri ha chiesto al docente la reale valenza didattica ed educativa della robotica.

 

 

"Lo studente che studia dei concetti di matematica", spiega Paolo Torda, "quando si trova nell’ambito didattico dell’elettronica non riesce ad applicarli. La robotica unisce le competenze per realizzare qualcosa di concreto e tangibile che dimostri agli studenti che quello che hanno studiato ha un valore reale.

Altre notizie che potrebbero interessarti

Rimani aggiornato sulle nostre ultime attività, notizie ed eventi