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Siamo social anche con il cibo

Job Digital Lab

Siamo social anche con il cibo

Siamo social anche con il cibo

Job Digital Lab al salone internazionale della pizza di Napoli

Mangiamo prima con gli occhi. Lo diceva Apicio, il gourmand romano del I secolo, e lo dicono ancora oggi le ricerche che evidenziano come il nostro appetito si lasci spesso orientare dal cibo che attira lo sguardo e si presenta bene. Solo che ai nostri giorni le vetrine sono diventate digitali: viviamo nell’era del Snap it before you eat it, per cui prima di scegliere un prodotto o un ristorante in cui consumare la nostra prossima cena, ci lasciamo ispirare dai contenuti che troviamo sui social. Quindi, alla domanda sul perché un’azienda food dovrebbe saper raccontare strategicamente la propria identità nel digitale la prima e più evidente risposta è “perché online si incontrano davvero tante persone”.

Secondo l’ultimo report di We Are Social sui comportamenti e le abitudini delle persone in rete, quasi il 75% degli italiani è attivo sui social (siamo vicini ai 44 milioni di persone). Le ragioni principali per cui le persone visitano e partecipano alla conversazione sui social sono legate all’informarsi, al rimanere in contatto con i propri cari, al passare il tempo (tutti sopra il 40%). Seguono a breve distanza la ricerca di ispirazione su cose da fare o prodotti da acquistare. Una dimensione – quella digitale – che consente di ampliare e di nutrire la relazione di vicinanza e fiducia tra le imprese e il proprio pubblico, anche quello più giovane. Secondo un sondaggio 2022 di Calicantus, società esperta nel food e-commerce, i contenuti food sui social media hanno rafforzato, dopo il periodo della pandemia, la loro influenza orientando le scelte d’acquisto, della generazione Z in modo particolare. Le ricerche hanno evidenziato che l’82% degli Zoomers ha interagito con i post dedicati al food anche dopo il 2020, mentre il 70% si è lasciato ispirare per provare un nuovo snack; il 47% ha seguito le mode promosse sui social e il 45% si è incuriosito al cibo sensoriale.

Per accompagnare e sostenere le imprese locali nell'adozione di questi strumenti, Job Digital Lab, il programma della Fondazione Mondo Digitale e ING Italia per lo sviluppo delle competenze digitali, arriva a Napoli per un evento formativo in collaborazione con la Confederazione nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa (Cna).

L’incontro di formazione di Job Digital Lab, in programma per domani mercoledì 24 maggio dalle 10 alle 13, nella Sala convegni e seminari del Padiglione 5 del Tutto Pizza Expo, il Salone internazionale della Pizza, presso la Mostra d’Oltremare (in viale Kennedy, 54), è dedicato alla scoperta delle strategie digitali e di comunicazione per promuovere la propria impresa e raggiungere nuovi pubblici.

Questi i temi che saranno affrontati:

  • In quale ecosistema narrativo si inserisce il nostro racconto di impresa
  • Comunico ergo sum: una storia che non si racconta non esiste
  • Come individuare il proprio capitale narrativo
  • Come impostare un piano editoriale per i social network.

Durante l’evento di JDL, saranno presentati anche alcuni casi pratici e storie di successo dal territorio come fonte e modello di ispirazione:  

L’evento di Napoli è uno degli appuntamenti della terza edizione di Job Digital Lab che, tra il 2020 e il 2022, ha formato oltre 11.000 persone in Italia. Il programma formativo, nato dalla collaborazione tra ING Italia e Fondazione Mondo Digitale, ha l’obiettivo di promuovere una maggiore diffusione delle competenze digitali come strumento per intercettare le opportunità che la trasformazione digitale offre. Il programma della terza edizione è ancora più ambizioso: da ottobre 2022 a giugno 2023, Job Digital Lab presenta un’offerta formativa personalizzata sempre più legata ai bisogni delle persone e dei territori con l’obiettivo di offrire risorse e strumenti innovativi per una crescita sostenibile, personale e di comunità. Il progetto, della durata di dieci mesi, mira a coinvolgere nella formazione altre 8.000 persone, facendo rete con esperti, aziende, associazioni di categoria, amministrazioni locali, organizzazioni pubbliche e private, centri per l’orientamento e l’impiego.

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