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Policy e certificazioni

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Policy e certificazioni

Martedì scorso, 20 settembre, Fondazione Mondo Digitale, Anti-bullying Centre Dublin City UniversityINFOREF e Daissy Research Group Hellenic Open University, Computer Technology Institute and Press hanno presentato i risultati del progetto europeo Sonet-Bull - L’uso di strumenti ICT di social networking insieme a tecniche di peer learning e crowdsourcing per formare comunità scolastiche sul come affrontare il bullismo degli studenti [vedi la news Policy anti-bullismo].

 

 

Secondo i dati riportati dalla London School of Economics - EU Kids Online: National perspective il 60% dei ragazzi tra i 9 e i 16 anni utilizza internet ogni giorno, a casa (87%), e a scuola (63%). Il 75% dei giovani utilizza internet per le comunicazioni interattive (social networking, instant messaging, email) oltre che per guardare video on line e cercare informazioni. Il 40% di loro ha utilizzato internet per cercare nuovi amici, 34% ha aggiunto tra i propri contatti persone che non ha mai incontrato di persona, 16% ha finto di essere un’altra persona on-line. Il 12% dei giovani trai 9-16 anni dichiara di essere stato infastidito, turbato da contenuti online. Il 6% dichiara di essere stato vittima di bullismo on line, il 3% dichiara di aver agito come bullo nei confronti di altri. Il 56% dei giovani bulli dichiara di aver compiuto atti di bullismo anche di persona. Il 55% delle vittime di bullismo on line dichiara di aver subito atti di bullismo anche di persona, soprattutto a scuola. Bullismo on line e bullismo a scuola sono interconnessi, le azioni di bullismo si spostano facilmente da un ambiente ad un altro.

 

Spesso i docenti e il personale della scuola usano internet meno dei loro figli e alunni. Di fronte ai rischi del web genitori e docenti sembrano adottare una strategia che limita o addirittura proibisce l’utilizzo di internet, ma sarebbe più efficace supportare l’apprendimento dei giovani rispetto ai rischi di internet, l’alfabetizzazione digitale inclusi i settaggi privacy ecc.

 

L’alfabetizzazione digitale è senz’atro la chiave per fornire ai giovani gli strumenti per proteggere la propria privacy con consapevolezza dei rischi. L’alfabetizzazione inoltre è la chiave per supportare i giovani nella scoperta di attività creative e di intrattenimento maggiormente orientate all’apprendimento.

 

La strategia che in Europa si sta dimostrando più efficace per contrastare il bullismo a scuola, così come il cyberbullismo, prevede il coinvolgimento dello staff della scuola insieme ai genitori e agli stessi docenti. La Whole School Approach è stata sperimentata in Italia da Fondazione Mondo Digitale all’interno di percorsi formativi rivolti allo staff della scuola e ai genitori.

 

Molti dei 120 docenti che a Roma sono stati coinvolti nel progetto avevano inizialmente difficoltà a riconoscere gli atti di bullismo, non avevano una conoscenza sufficiente del fenomeno per comprendere le cause e gli affetti sulle vittime. Desideravano che la propria scuola si dotasse di procedure in caso di episodi di bullismo. Molte sono arrivate a sviluppare policy per la propria scuola che prevedono le strategie per gestire la situazione con il bullo, la vittima, le famiglie.

 

Per le scuole che non hanno aderito al progetto è ancora possibile intraprendere il percorso formativo on line sulla piattaforma Sonetbull.eu per raggiungere la certificazione Bullying Prevention Training Certificate Level I e Bullying Prevention Advanced Certificate riconosciuto in Irlanda da Anti-bullying Centre Dublin City University, in Belgio da INFOREF, in Grecia da Hellenic Open University e in Italia da Fondazione Mondo Digitale, ente accreditato Miur.

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