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Pathway Companion, test sulla piattaforma

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Valeria Cristino, docente di sostegno, racconta la sua esperienza

Valeria Cristino, docente di scuola primaria, laureata in Scienze della Formazione primaria, ha scoperto la sua passione per l'insegnamento durante i suoi anni da formatrice per la Fondazione Mondo Digitale. Con un percorso che affonda le sue radici in un background informatico, desidera promuovere nella scuola un apprendimento creativo, digitale e inclusivo, capace di trasmettere agli alunni la curiosità e il piacere di imparare. Oggi Valeria è una docente di sostegno ed è stata coinvolta nella fase di testing di Pathway Companion, in qualità di formatrice per altri insegnanti. Conosce dunque molto bene le applicazioni del tutor intelligente, ne ha apprezzato in particolare la semplicità nell’interazione con l’utente e la capacità di adattamento alle richieste di una didattica personalizzata.

Quali sono le difficoltà che si trova a dover fronteggiare come docente di sostegno?
Lavoro da due anni nella scuola primaria, mi trovo a confrontarmi con alunni con esigenze molto diverse l’uno dall’altro. Con il gruppo dei docenti delle mie classi siamo sempre alla ricerca di un modo per adattare i contenuti e permettere a tutti di comprendere e imparare, per una didattica adatta alle varie necessità. Siamo sempre alla ricerca di nuove facilitazioni, soprattutto in ambito digitale: le case editrici hanno libri adattati con carattere leggibili e testo semplificato, ma spesso vengono utilizzati da alunni con esigenze eterogenee, manca una reale possibilità di adattamento al singolo. 

L’IA può fare questa differenza nella comunicazione di tutti i giorni? 
Innanzitutto vedo molta disinformazione negli adulti sull’utilità quotidiana dei tool di IA. Spesso i modelli conversazionali come ChatGpt non vengono usati in modo corretto, servirebbe una formazione generale. Ad esempio, tante fonti non vengono verificate e si rivelano errate. Spesso l’uso prevalente riguarda la correzione dei testi, modalità che non ne sfrutta appieno le potenzialità. Se utilizzati in modo corretto, i tools possono essere invece un formidabile supporto per strutturare schede didattiche o impostare la grafica, ma anche strutturare da zero i documenti in maniera efficace ai fini della comprensibilità del contenuto. 

Cosa ne pensa delle potenzialità dell'IA per la personalizzazione dei contenuti, soprattutto per l’apprendimento dei bambini con bisogni speciali?
Parlando della piattaforma Pathway Companion, che ho avuto modo di sperimentare e testare molto a fondo, la ritengo uno strumento utile perché permette di impostare un’organizzazione del materiale molto chiara e con interfaccia utente semplice, che si rivela altamente comprensibile per tutti i caregiver. Questo è il primo punto di forza. Poi, i contenuti prodotti in base alle richieste di adattamento sono molto interessanti, come lo è la possibilità di personalizzarli in una fase successiva. La piattaforma è molto versatile, pensiamo alla possibilità di formulare una traccia audio, di strutturare prove di valutazione legate al testo adattato. 

Parlando delle varie possibilità di Pathway Companion, quali funzioni trova più utili?
Innanzitutto, dopo l’accesso c’è la possibilità di creare il profilo studente che permette di avere poi di conservare in un unico spazio virtuale tutti i contenuti. Da lì si possono modificare testi forniti da noi docenti ma anche chiedere al chatbot un contenuto ex novo. Anche la restituzione finale del contenuto adattato, che può essere formattato e anche sintetizzato a voce, rappresenta un aiuto importante. Questa funzione secondo me può aiutare molto gli alunni a interiorizzare in maniera più immediata. 
Le prove dei test finali sono molto interessanti perché si possono modificare in base al livello di apprendimento. Infine, c’è anche la possibilità di creare mappe concettuali. 

Ci può fare qualche esempio su come Pathway Companion faccia la differenza nell’apprendimento dei ragazzi con BES?
Io vedo una grande utilità per le materie orali, ad esempio, perché quando chiediamo l’adattamento di un testo, il risultato è un contenuto realmente semplificato. Ad esempio si può ottenere un carattere più leggibile, con alcune parole evidenziate, un glossario a margine, tutti sostegni che nel libro di testo non è possibile avere. C’è anche la possibilità di approfondire concetti molto astratti, fare un focus su ciò che interessa, far fare dei test finali e monitorare la comprensione. La verifica finale consente di adattare il contenuto affrontando i punti di debolezza. E’ interessante, nel tempo, valutare un feedback sui progressi. 

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