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L'intelligenza artificiale e la generazione Z

L'intelligenza artificiale e la generazione Z
Foto di Kohji Asakawa da Pixabay

L'intelligenza artificiale e la generazione Z

L'intelligenza artificiale e la generazione Z

Abbiamo raccontato l'esperienza dell’Istituto Tecnico Pacinotti di Taranto, ma non è l’unico nel territorio a sperimentare l’impatto dell’intelligenza artificiale (IA) in ambito scolastico. Anche i docenti e gli studenti del liceo scientifico Lentini di Mottola hanno partecipato al percorso di formazione Ital.IA Lab, promosso con Microsoft Italia e guidato dal docente Gaetano Manzulli

Anna Smeraro, docente di sostegno presso il liceo, condivide la sua testimonianza su questa avventura educativa.

La partecipazione al percorso è stata interessante e ha coinvolto i docenti su temi caldi ma pressoché “nuovi”. In particolare, racconta Smeraro, “I colleghi di fisica e matematica hanno integrato gli strumenti di IA nella loro didattica. Non mi è ancora stato possibile fare altrettanto, ma sono consapevole delle potenzialità dell’IA nella didattica, soprattutto per ragazzi con bisogni educativi speciali (BES)”.

“L’IA apre le porte a un mondo nuovo, ricco di possibilità e sfide”. Tuttavia, non bisogna tralasciare un aspetto cruciale: l’approccio critico all’IA. “Non possiamo darlo per scontato”, afferma Smeraro. “È importante che tutto si risolva a nostro vantaggio, ma per far sì che l’IA sia uno strumento efficace, dobbiamo acquisire le competenze necessarie. Solo così potremo guidare i nostri studenti verso un futuro in cui l’IA sia davvero al servizio dell’educazione”.

L’intelligenza artificiale e la Generazione Z
Alla voce della professoressa Anna Smeraro si unisce quella di Francesca Pagliara, studentessa del Liceo Lentini di Mottola, che condivide il suo entusiasmo e la sua esperienza con l’intelligenza artificiale (IA) nel contesto scolastico.

L’IA: uno strumento di apprendimento e divertimento
Francesca racconta come l’IA sia diventata parte integrante della vita scolastica: “Mettere in pratica quanto appreso durante i corsi è stato utile, ma anche divertente. Con i miei compagni creiamo contenuti per divertirci tra di noi.” L’IA non è solo un supporto nei compiti, ma anche uno strumento creativo per la realizzazione di contenuti testuali, video e fotografici. Francesca stessa ha utilizzato l’IA per creare un montaggio video per il diciottesimo compleanno di un’amica, dimostrando come l’IA possa essere uno strumento versatile e accessibile.

Una sfida per i docenti 
Nonostante l’entusiasmo degli studenti, Francesca osserva che i professori incontrano maggiori difficoltà: “I professori hanno un po’ più di difficoltà di noi studenti. Fanno fatica a comprenderla e difficilmente la integrano nella didattica. Questo è particolarmente vero per materie classiche come filosofia, storia e italiano, dove l’integrazione dell’IA rappresenta una sfida maggiore”.

Etica e responsabilità nell’uso dell’IA
Francesca evidenzia anche l’importanza dell’uso etico dell’IA, soprattutto quando si tratta di generare immagini e video: “Sono utili, però possono generare immagini compromettenti anche realistiche.” Questo sottolinea la necessità di un approccio critico e responsabile nell’utilizzo delle tecnologie generative.

L’IA e le aspirazioni future
L’IA ha avuto un impatto significativo sulle aspirazioni future di Francesca: “Ero propensa ad una carriera in matematica, campo programmazione o informatica. Questo progetto mi sta orientando più verso l’informatica. La consapevolezza che l’IA sarà dominante nel prossimo futuro sta influenzando la mia scelta di carriera”.

Un messaggio ai docenti diffidenti
Infine, Francesca invita i docenti a “rilassarsi” e ad approcciarsi all’IA con una mentalità aperta: “L’IA ha bisogno di essere compresa. Bisogna semplicemente placare gli animi e comprendere, cogliere questa nuova opportunità che ci viene data”. 

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