Presentazione dell'indagine statistica e della campagna 5x1000
Il significato che attribuiamo al futuro quanto è influenzato dal titolo di studio o dalla condizione sociale? La tecnologia ha una valenza positiva per tutti indipendentemente dall’età? Cosa hanno in comune innovazione e crescita? Descriviamo mai la nostra esperienza personale in termini di conoscenza?
La scelta delle parole per Tullio De Mauro era parte del suo impegno civile, perché considerava lingua e cultura capisaldi della democrazia. Anche il nostro lavoro di innovatori sociali è fatto di parole, che diventano buone pratiche. Ne abbiamo individuate cinque che usiamo più spesso, le sentiamo nostre, parte di ciò che siamo diventati in oltre vent’anni di storia: Tecnologia, Innovazione, Futuro, Crescita e Conoscenza. Sono parole di cui ci prendiamo cura ogni giorno, per aumentarne il valore con i fatti, trasformando la vita delle persone. Ma queste cinque parole hanno davvero un significato condiviso per tutti? Possiamo ripartire da questo vocabolario di base di “parole-valori” per costruire una società inclusiva per tutti?
Lo abbiamo chiesto agli italiani con un’indagine nazionale curata dalla professoressa di statistica Silvia Salini dell’Università degli studi di Milano, in collaborazione con Marta Campagnoli.
Dal valore delle parole prende il via anche la nostra prima campagna 5x1000 firmata da Paolo Iabichino, scrittore pubblicitario e direttore creativo. Perché con cinque parole possiamo cambiare il mondo.
Lunedì 6 maggio alle 18 presso l’innovativo spazio Woliba raccontiamo l’indagine statistica e presentiamo la nostra prima campagna per la destinazione del 5x1000.
È un nuovo “sbarco dei mille”, un tentativo contemporaneo di tornare a unire il Paese, per condividere il significato più autentico delle parole su cui fondare una società inclusiva, a partire dal diritto alla conoscenza.