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Lavoriamo insieme per le sfide del futuro

Massimiliano Fiorucci

Lavoriamo insieme per le sfide del futuro

Lavoriamo insieme per le sfide del futuro

La Crui sostiene la RomeCup per rafforzare il dialogo tra atenei, scuole e imprese

La Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) ha progressivamente consolidato il proprio ruolo di sostegno allo sviluppo del sistema universitario, attraverso un'intensa attività di coordinamento, collaborazione, ricerca e sperimentazione. In questo contesto, si è affermata come un punto di riferimento per la crescita e l’evoluzione di nuovi modelli e metodi. La decisione di patrocinare la RomeCup (7-9 maggio 2025) rappresenta un'ulteriore conferma del legame privilegiato che l'evento intrattiene con il mondo accademico italiano.

Il rettore dell’Università Roma Tre, Massimiliano Fiorucci, che all'interno della Crui coordina la commissione per la formazione degli insegnanti, sottolinea il valore strategico dell’iniziativa: "Aderire alla RomeCup significa lavorare insieme in un progetto che unisce scuole, università e imprese, per contribuire a determinare i processi di innovazione tecnologica e non subirli. Gli atenei devono poter anticipare le tendenze, questo è un compito che abbiamo nei confronti del paese e della società. I temi della RomeCup 2025, intelligenza umana e artificiale come sfide per il benessere olistico, rappresentano ormai non più il futuro ma il presente. Il nostro impegno deve essere anche quello di contrastare i divari di genere, come ad esempio la prevalente presenza maschile nelle discipline Stem, che va controbilanciata con la valorizzazione della presenza femminile nella scienza".

Uno degli aspetti centrali della RomeCup, l’orientamento e il dialogo con il mondo produttivo, è particolarmente rilevante per il rettore Fiorucci: "Il rapporto con le scuole superiori e la prosecuzione dell’offerta formativa secondaria nei corsi universitari costituiscono sfide importanti. Particolarmente rilevante, inoltre, la vicinanza e la collaborazione con il mondo produttivo. Occorre lavorare insieme per le sfide del futuro, calibrare e innovare l’offerta formativa non ai fini di una formazione immediatamente professionalizzante, ma certamente non sganciata e non lontana dal mondo del lavoro. È fondamentale contestualizzare l’offerta formativa rispetto all’attualità e saper anticipare quello che succederà nei prossimi anni, senza dimenticare mai la centralità della persona umana. Rispetto a questo, dobbiamo ricordare che la formazione deve adottare uno sguardo critico verso i cambiamenti indotti dalla tecnologia, deve saper soppesare l’impatto sociale della ricerca e le reali ricadute dell’innovazione sulla società".

L’entusiasmo dimostrato dagli atenei nei primi mesi dal lancio dei contest universitari ne è una chiara testimonianza: nove università hanno aderito fin da subito con grande interesse, e altrettanto successo hanno riscosso i talk ispirazionali. Ciò dimostra una crescente apertura del sistema universitario italiano alle sfide della contemporaneità. "Gli atenei da molto tempo non sono più una torre d’avorio divisa dal resto della società. L’Università di Roma Tre, per fare un esempio, interagisce da sempre con le istituzioni e con il territorio circostante. Pensiamo all’opera di rigenerazione urbana e sociale compiuta negli anni che ha consentito di riqualificare vecchie strutture industriali dismesse trasformandole in fabbriche del sapere. Più di recente è stato firmato un protocollo d’intesa con Roma Capitale per riqualificare la ex Mira Lanza e trasformarla in studentato e foresteria per visiting professor. Questo modello di collaborazione riguarda moltissimi altri atenei italiani, che ormai stringono rapporti di collaborazione istituzionale sia a livello nazionale che internazionale", conclude il rettore.

 

Intervista a cura di Onelia Onorati, ufficio stampa della Fondazione Mondo Digitale

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