Coding Girls in Mozambico: scambio culturale e sessione di role modeling
“La giovinezza è felice, perché ha la capacità di vedere la bellezza.
Chiunque conservi la capacità di cogliere la bellezza non diventerà mai vecchio”
F. Kafka
“La bellezza è un concetto che si manifesta in molte forme e modi, ma una delle sue espressioni più autentiche e gratificanti sono convinta risieda nella condivisione. Condividere significa aprirsi all'altro, scambiare idee, esperienze, emozioni; è quasi un atto di generosità che arricchisce sia chi dà che chi riceve, creando un legame significativo tra le persone. La bellezza di condividere diventa ancora più evidente quando giovani di culture diverse si incontrano, ed è proprio “bellezza” la parola con cui riassumerei il doppio appuntamento di venerdì 28 giugno nell’ambito del programma Coding Girls in Mozambico”. Descrive così Elisabetta Gramatica, che coordina il progetto per la Fondazione Mondo Digitale, un’altra giornata speciale trascorsa senza confini geografici tra Roma, Milano e le province di Nampula e Sofala in Mozambico. Ed ecco il suo racconto. Buona lettura!
La giornata si è aperta con uno scambio tra venti studentesse delle superiori di Nampula, una provincia del nord-est del Mozambico, e alcune Coding Girls e formatrici della Fondazione Mondo Digitale – Sophia, Elisa, Lara – ma anche con la partecipazione entusiasta di Anna Pia e Laura, due volontarie del Servizio civile digitale che da qualche mese fanno parte del team della Fondazione Mondo Digitale. Dopo un esercizio dinamico per rompere il ghiaccio, le studentesse del Mozambico si sono divise in gruppi per ideare un itinerario di viaggio immaginario: l’'obiettivo era far scoprire alle ragazze italiane le meraviglie del loro Paese. Hanno creato itinerari dettagliati che includevano visite ai parchi nazionali, alle spiagge incontaminate dell'Oceano Indiano e alle città storiche come Maputo e Beira; non sono mancate proposte di degustazioni culinarie e momenti di svago con danze tipiche. Ed è proprio sulle note di una danza mozambicana che si è rivelata la vera bellezza di questo scambio: una condivisione autentica attraverso il linguaggio universale della musica – una delle forme più potenti e belle di condivisione interculturale – in cui le studentesse di Nampula hanno intonato e ballato un brano e le ragazze italiane, con un certo orgoglio, hanno fatto ascoltare “36”, il nuovo singolo della nostra Laura Ubaldi. Ci siamo ritrovati, così, in un bellissimo dialogo sonoro che ha superato anche le barriere linguistiche.
Nel pomeriggio ci siamo spostati a Sofala, una provincia del Mozambico centrale, dove venti studentesse tra i 16 e i 23 anni si sono collegate dalla loro classe per ascoltare la testimonianza di Micol Spitale, oggi Assistant Professor (RTD-A) del Politecnico di Milano, impegnata nella ricerca della robotica sociale, che ha condiviso la sua storia di sfide e successi, sottolineando l'importanza della perseveranza, dell'istruzione e della fiducia in se stessi per raggiungere i propri obiettivi. Questo confronto, quasi tra pari, ha dimostrato che le role model non devono necessariamente essere figure distanti o irraggiungibili; possono essere, piuttosto, persone comuni che, attraverso le loro esperienze e il loro impegno, diventano esempi da seguire. La curiosità delle studentesse e l’autenticità del racconto di Micol hanno reso questo incontro un momento di condivisione che ha arricchito entrambe le parti e ha messo in luce il potere trasformativo delle esperienze personali nel motivare e guidare le nuove generazioni.
È anche attraverso queste esperienze che i più giovani (ma non solo) imparano a vedere il mondo con occhi sempre nuovi e ad apprezzare ciò che è semplicemente bello, che sia un viaggio immaginario, una danza improvvisata insieme a migliaia di chilometri di distanza o la testimonianza ispirazionale di una giovane donna.
La bellezza, in tutte le sue forme, fiorisce quando è condivisa.
