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Insegnare con passione

Insegnare con passione con Breaking Barriers

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Breaking Barriers, la sfida quotidiana della docente Cappiello tra coding, IA e crescita personale

Con oltre vent’anni di esperienza nell’insegnamento, la professoressa Paola Cappiello, oggi docente di inglese nella scuola secondaria di primo grado Nicolò D'Arco dell’istituto comprensivon di Prabi in provincia di Trento, continua a reinventarsi ogni anno. A distinguerla è sicuramente una instancabile voglia di integrare le tecnologie educative per rendere le lezioni più inclusive, coinvolgenti e significative. 
Il suo primo contatto con la Fondazione Mondo Digitale risale a circa sette anni fa, su suggerimento di una collega. Da allora ha partecipato a numerose nostre attività, sperimentando diversi strumenti per l’innovazione didattica. La scoperta della piattaforma CS First, in particolare, ha segnato una svolta nel suo approccio alla didattica. 

Dallo storytelling al coding: un metodo per parlare di valori
Nel laboratorio "L’avventura in alto mar, gli studenti hanno rielaborato i video del percorso per creare storie con un messaggio positivo, modificando sprite e dialoghi su Scratch. Una delle storie emerse più toccanti è quella di uno studente tunisino che ha portato alla luce episodi di discriminazione subita. Un esempio concreto di come il coding e la narrazione, se uniti, possono diventare strumenti potenti per esprimersi e affrontare temi delicati, come il razzismo o l’inclusione.

Breaking Barriers, dalla formazione alla classe: l’arte di adattare
Grazie al progetto Breaking Barriers, la professoressa Cappiello ha partecipato a diversi webinar su coding e storytelling, intelligenza artificiale e geografia con Scratch, trovandoli stimolanti e ricchi di spunti. 
Ci tiene però a specificare che trasportare in classe ciò che apprende non significa replicare fedelmente ogni passaggio, ma rielaborare i contenuti in modo sostenibile e coerente con i tempi e i contesti della propria scuola. 
“Le lezioni da 60 minuti volano. Alcune attività vanno semplificate o riorganizzate per adattarsi alla realtà della classe, ma l'importante è trovare il modo giusto per farle funzionare con i propri studenti". 
Un esempio concreto è il tentativo di utilizzare una mappa della città di Arco in un’attività di geocoding, che ha richiesto qualche modifica tecnica per funzionare con Scratch. Anche la progettazione di quiz ha comportato una riflessione attenta sull’inclusività delle risposte. 
Ma in ogni caso, Paola ha sempre scelto la via dell’adattamento, con pazienza e creatività.

Il valore del tempo (e della relazione)
Il feedback degli studenti si può tradurre così: entusiasmo puro. Le attività sono talmente coinvolgenti che “il tempo vola e non se ne accorgono”. Dopo la prima lezione di coding, i ragazzi non vedevano l’ora di continuare. Paola ha saputo trovare il giusto equilibrio tra approcci tradizionali (scrivere i dialoghi su carta) e strumenti digitali, per coinvolgere tutti.
Ha anche sperimentato l’uso di schede di autovalutazione per la riflessione sul lavoro di gruppo. In un episodio significativo, un alunno particolarmente brillante ma testardo ha avuto un momento di crisi a causa di un disaccordo con il compagno. Dopo essersi calmato, ha riconosciuto la validità dell’idea altrui. Una piccola ma profonda lezione di crescita personale e collaborazione.

Spazi per tutti: valorizzare la diversità
Anche le ragazze si sono distinte nei progetti, dimostrando come il coding possa essere uno strumento accessibile e inclusivo. In un gruppo, ad esempio, una studentessa meno esperta nel digitale ha scritto la storia a mano, dettandola alla compagna che invece si approcciava al digitale con più dimestichezza. Un’altra ha risolto da sola un problema tecnico, riguardando i video della lezione con determinazione e un pizzico di testardaggine. 
“Si cambia partner per arricchirsi”, racconta Paola, che ha cercato di incoraggiare gruppi misti e la rotazione dei ruoli, nonostante le iniziali resistenze da parte degli studenti.

Il docente come eterno apprendista
Un messaggio potente che emerge dalla sua testimonianza è che anche i docenti sono in continua formazione. Nonostante la lunga carriera, Paola si definisce “eternamente curiosa”. Ha raccontato di una sfida tecnica in un progetto sull’inquinamento: né lei né i formatori universitari riuscivano a risolvere un problema nella transizione degli sfondi. Dopo vari tentativi, ha trovato la soluzione da sola. Un momento che l’ha aiutata a riscoprire il valore della pazienza e del fermarsi per poi ripartire, insegnamento che ora trasmette anche ai suoi alunni.
“Essere docenti oggi significa sperimentare, cadere, rialzarsi. Non c’è età per mettersi in gioco: c’è passione.”

Il progetto Breaking Barriers 
Il progetto Breaking Barriers è frutto dell’alleanza tra Fondazione Mondo Digitale e Google.org per costruire un futuro educativo più equo e promuovere il raggiungimento delle pari opportunità nel settore scientifico e tecnologico.

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