All’ospedale Cardarelli di Napoli una nuova tappa del progetto Fattore J
Ieri, lunedì 7 aprile, in occasione del World Health Day, la comunità di Fattore J si è riunita all’Azienda ospedaliera di rilievo nazionale Antonio Cardarelli di Napoli per un evento speciale dedicato al futuro della medicina e all’impatto dell’innovazione tecnologica sulla salute. Il progetto, promosso con Johnson & Johnson, si propone di avvicinare i giovani alle sfide della medicina contemporanea, promuovendo conoscenza, consapevolezza e partecipazione attiva.
Protagonisti della giornata sono stati gli studenti di quattro istituti superiori campani, Nitti e Vico di Napoli e Majorana e Tassinari di Pozzuoli, che hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con esperti del Cardarelli e di Johnson & Johnson. Al centro dell’incontro, il ruolo crescente dell’intelligenza artificiale nella diagnosi precoce, nella gestione personalizzata delle patologie e nello sviluppo di nuovi trattamenti, in particolare in ambito oncologico.
Secondo un sondaggio condotto da Fondazione Mondo Digitale tra gli studenti, il potenziale dell’intelligenza artificiale nella medicina è percepito come estremamente rilevante: il 71% ritiene che saranno proprio medicina e ricerca scientifica i settori a trarne maggior beneficio. L’AI viene associata a una sanità più rapida (62%), efficace (50%) e organizzata (52%). In oncologia, i giovani vedono un ruolo chiave dell’AI nello sviluppo di nuove molecole terapeutiche (58%), nel monitoraggio in tempo reale dei pazienti (49%) e nella diagnosi precoce e accurata (41%).
Giunto alla quinta edizione, il progetto Fattore J ha già raggiunto oltre 300.000 giovani in tutta Italia, coinvolgendo una rete ampia di associazioni di pazienti, partner accademici e istituzionali.
All’evento di Napoli hanno preso parte:
- Antonio d'Amore, direttore generale del azienda ospedaliera Cardarelli
- Giuseppe Pompilio, direttore Market Access Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia
- Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale ETS
- Antonio Granata, direttore U.O.C. Ingegneria clinica, A. Cardarelli
- Giuseppina Dell’Aversano Orabona, dirigente medico U.O.C. Radiologia generale e di Pronto soccorso, A. Cardarelli
- Giovanni Riccardi, responsabile Analisi dati e Intelligenza artificiale, Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia
L’incontro ha rappresentato un’occasione preziosa per rafforzare il legame tra il mondo della scuola e quello della ricerca, promuovendo nei giovani una visione più informata, fiduciosa e partecipata del futuro della salute.
Nel video i commenti di tre studenti del liceo Ettore Majorana di Pozzuoli, Marika, Andrea e Matthew
“Questa conferenza è stata davvero educativa. Abbiamo imparato molto, anche confrontandoci con esperti più grandi di noi. Dieci anni fa l’intelligenza artificiale e la medicina sembravano mondi separati, ma oggi ci rendiamo conto che il futuro sta proprio nella loro integrazione. Noi ragazzi, che siamo nativi digitali, viviamo ogni giorno l’AI con strumenti come ChatGPT e Copilot: vederla applicata alla medicina è una prospettiva entusiasmante" (Marika).
“Questa giornata ha ampliato moltissimo le mie conoscenze. Grazie agli interventi degli esperti, ho compreso meglio la complessità del ruolo di chi lavora in ambito medico con il supporto dell’intelligenza artificiale. Nella mia famiglia si è sempre pensato alla medicina in modo tradizionale, ma oggi mi è chiaro che il futuro richiede un’integrazione profonda tra salute e tecnologia” (Andrea).
“Ho apprezzato molto il modo in cui è stato trattato il tema dell’intelligenza artificiale: senza estremismi, ma con equilibrio. L’AI non è qualcosa che sostituirà i medici, ma uno strumento fondamentale per potenziare la medicina. È importante parlarne così, in modo informato e aperto” (Matthew).