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Emozioni estive

Coding Girls in Mozambico: sessione formativa con la provincia di Manica
Foto di Katerina Holmes

Emozioni estive

Emozioni estive

Coding Girls in Mozambico: role modeling con la provincia di Manica

Con l’inizio dell’estate vi portiamo nella Provincia di Manica in Mozambico, dove è nata da poco più di un anno una nuova sede del programma dell’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Siamo collegati con le ragazze e le giovani donne della città di Chimoio per una sessione di role modeling nel contesto del programma Coding Girls in Mozambico. Ci racconta tutto Elisabetta Gramatica, che coordina il progetto. 
Buona lettura!

 

All'inizio dell'estate c'è spesso una sensazione di sollievo e soddisfazione: la chiusura delle scuole segna la conclusione di un anno di lavoro intenso, pieno di sfide ed esperienze diverse. Ogni progetto completato, ogni studente raggiunto, ogni docente incontrato, ogni programma implementato rappresenta una tappa importante di un percorso che porta al gratificante pensiero di aver contribuito, anche nel nostro piccolo, alla crescita e allo sviluppo di chi ogni anno si affida a noi. 
Allo stesso tempo, si ridimensiona il numero di attività a contatto con le persone, o meglio, con la forza motrice del nostro lavoro, e cioè i ragazzi: niente più apette in giro per i laboratori della sede principale di via del Quadraro a Roma, niente più formazioni nelle classi delle superiori tra un’interrogazione e l’altra, niente più hackathon in giro per le città italiane.
Ma non tutto è perduto: per qualche settimana, la sensazione di nostalgia è bilanciata dall’entusiasmo contagioso dei gruppi di studentesse del Mozambico che lunedì scorso hanno iniziato i corsi di coding, nell’ambito del programma Coding Girls in Mozambico. 
Questa mattina, venti studentesse della provincia di Manica si sono confrontate con Francesca Schettino, brillante ingegnere biomedico e formatrice della Fondazione Mondo Digitale, che ha da subito catturato l'attenzione delle ragazze iniziando il suo intervento con una panoramica su come la scienza e le nuove tecnologie possano avere un impatto significativo sulla vita delle persone, soprattutto nel settore sanitario: ha spiegato come le innovazioni tecnologiche possono migliorare l'efficienza delle cure mediche, facilitare diagnosi precoci e rendere i trattamenti più accessibili, contribuendo così a salvare vite umane e a migliorare la qualità della vita delle persone.
Francesca ha poi condiviso la sua personale esperienza di vita e di studio. Ci ha raccontato della sua passione per le materie umanistiche, affrontate durante la sua formazione classica, ma anche di come, con il tempo, il suo interesse si sia spostato verso un altro tipo di eroi: quelli più moderni che, attraverso la scienza e la tecnologia, hanno lasciato il loro prezioso contributo. Prime fra tutti, Katherine Johnson, Doroty Vaughan e Mary Jackson, tre donne afroamericane della NASA note come “le scienziate che fecero andare l’uomo sulla luna” e le cui storie sono raccontate anche nel film Il diritto di contare (2016). 
L'incontro è stato un momento di grande ispirazione, in cui le studentesse mozambicane hanno potuto riconoscere in Francesca e negli esempi menzionati, un modello di riferimento. “Ascoltare i punti di vista e le idee di ragazze giovani e cercare di dar loro la motivazione per perseguire i propri sogni è per me un grande onore. Mi sento sempre ricca e carica di emozioni nel vedere l’entusiasmo e il loro desiderio di condividere e di esprimersi”, riporta Francesca.
Benvenuto quindi, nel giorno del solstizio d’estate, a questo intreccio di emozioni.

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