Il primo libro della dirigente scolastica Antonella Di Bartolo
“So di dire una cosa che può suonare sgradita a chi sgobba nella scuola in prima linea e fa l'insegnante, ma vorrei raccomandare per il possibile di prendere questo lavoro per ciò che ha di bello, nel vedere il frutto immediato della crescita intellettuale ed emotiva dei ragazzi con i quali lavoriamo, e per arrivare a questo io credo che bisogna puntare molto sull'emotività, dei nostri alunni ma anzitutto sulla nostra [...], dobbiamo essere pronti noi a rinnovarci, anche emotivamente”.
Quello che sosteneva con convinzione Tullio De Mauro (Torre Annunziata, 1932 - Roma, 2017) lo interpreta bene Antonella Di Bartolo, prima docente, poi dirigente e ora anche autrice. Il suo primo libro “Domani c’è scuola” (Mondadori, Milano 2024) è una lettura da suggerire a ogni educatore ma anche a quanti non trovano più la forza per continuare a combattere. È una storia intensa di passione e servizio civile, scritta in prima persona, ma nello stesso tempo corale, perché Antonella ci racconta come ha imparato a fare insieme, in famiglia, a scuola, tra gli uffici della burocrazia. È un libro ad alta densità emotiva, trasformata sempre in profonda consapevolezza, in decisioni forti, difficili, complesse, rischiose. Spesso sono scelte solitarie, che poi diventano stile comune per la comunità educante, come racconta il capitolo "Mamme sui banchi di scuola".
Lo scenario è il quartiere Sperone di Palermo, dove non c’è una piazza ma ci sono solo crocevia. “Forse anche per questo la scuola si è fatta piazza”, spiega Antonella che arriva all'istituto comprensivo Sperone-Pertini come prima assegnazione da dirigente scolastica accompagnata dalle “condoglianze” del funzionario dell’Ufficio scolastico regionale. In pochi anni la scuola si trasforma e riduce la dispersione scolastica dal 27 all’1 per cento. Chi fa scuola allo Sperone non ci arriva per caso. "Mi ci ha condotto il mio essere ventenne, a Palermo, nel 1992 devastato dalle stragi di Capaci e di via D'Amelio e ancora, nel 1993, il martirio di padre Puglisi", racconta Antonella con una certa enfasi anche nella quarta di copertina. E mentre scorrono le pagine del libro, Antonella ci presenta via via altre persone, soprattutto docenti, che non si trovano lì per caso, ognuna con la sua storia personale e professionale.
Abbiamo conosciuto Antonella quando è diventata "compagna di viaggio" nell'avventura di OpenSPACE. Poi nel 2019 la Giuria del Global Junior Challenge le ha assegnato il “Premio Tullio De Mauro alla scuola che innova e include", per la sua visione "Percorsi di partecipazione verso nuovi immaginari". E il suo impegno continua, ogni giorno, più inarrestabile che mai.
Ci auguriamo che il libro di Antonella aiuti a riscoprire come la passione civile possa diventare contagiosa e coinvolgente. E ricordiamoci sempre, ovunque siamo, che "domani c'è scuola".
Buona scuola a tutti!
La copertina del libro è ispirata al murales "Io sono te", realizzato nel quartere Sperone dall'artista Igor Scalisi Palminteri. "Dedico questo muro, che ho dipinto allo Sperone, a mia figlia, che oggi ha 5 anni, e con lei, a tutte le bambine e tutti i bambini di questa città. Loro sono la nostra unica possibilità di costruire insieme una visione nuova, una Palermo che riesca a guardare alla bellezza e al futuro".