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Divario digitale nel terzo settore

Divario digitale nel terzo settore

Divario digitale nel terzo settore

Divario digitale nel terzo settore

Italia Oggi cita la Fondazione Mondo Digitale come realtà impegnata per l'inclusione

Secondo la Relazione sullo stato del decennio digitale 2025 della Commissione europea, solo il 45,8% della popolazione italiana possiede competenze digitali di base. Un dato che riflette un problema strutturale e che riguarda da vicino anche il Terzo settore.

Come ha rilevato Italia Oggi in un approfondimento del 28 agosto, molte organizzazioni non profit faticano a sfruttare appieno le opportunità offerte dagli strumenti digitali, dalla raccolta fondi online alla partecipazione a bandi pubblici, fino all’uso dell’intelligenza artificiale.

Secondo i dati Istat (Censimento permanente delle istituzioni non profit 2021), il 79,5% delle organizzazioni non profit italiane utilizza almeno una tecnologia digitale, ma solo una minoranza adotta strumenti avanzati: il 36,1% si affida a piattaforme digitali, il 28,4% a applicazioni mobile e appena l’1-2% sperimenta soluzioni come IoT, blockchain o big data. Resta così un 20,5% di organizzazioni “non digitalizzate”, con ostacoli legati a risorse limitate, scarsa cultura digitale, mancanza di personale qualificato e insufficiente offerta formativa in ambito ICT.

In questo scenario, l’articolo segnala alcune realtà che stanno colmando il gap digitale. Tra queste la Fondazione Mondo Digitale, riconosciuta per il suo contributo a favore dell’inclusione e dell’innovazione sociale. La Fondazione è anche tra le poche realtà non profit a sperimentare tutte le tecnologie digitali censite da Istat, dall’uso di piattaforme e app mobili fino a soluzioni avanzate come cloud, intelligenza artificiale, big data e IoT.

Accanto ad altri attori - come Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Piemonte Innova e Fondazione Cariplo - FMD lavora per accompagnare il Terzo settore verso una piena cittadinanza digitale, promuovendo competenze, sostenibilità e nuove forme di collaborazione.

Come sottolinea Italia Oggi, la trasformazione digitale del non profit non può essere affidata a un singolo attore: servono risorse pubbliche, filantropiche e private, unite a programmi condivisi di formazione, innovazione e partecipazione.

Dalla Commissione europea all'Istat, i report indicano difficoltà di digitalizzazione
Terzo settore, digitale in ritardo
Poche competenze, ignorati strumenti come Pec o Spid
di Giuseppe Brandi
Italia Oggi, 28 agosto 2025

 

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