Digital Bridge: la storia di Elena, volontaria della Croce Rossa Italiana
Con il progetto Digital Bridge, nato dalla collaborazione con Croce Rossa Italiana, diamo voce ai volontari che hanno scelto di mettersi in gioco anche attraverso la formazione digitale. Sono testimonianze di resilienza, altruismo e crescita personale, che mostrano come la tecnologia possa diventare un ponte verso nuove opportunità. La prima storia che raccontiamo è quella di Elena Venditti, 51 anni, volontaria CRI da oltre vent’anni: un esempio luminoso di come si possa continuare a aiutare gli altri anche nei momenti più difficili.
Incontriamo Elena virtualmente per raccogliere la sua esperienza formativa con il progetto Digital Bridge, ma presto ci rendiamo conto che la sua storia è molto più di un racconto formativo: è una testimonianza di resilienza, passione civile e dedizione.
Elena è un’istruttrice e consigliera qualificata per la diffusione del Diritto internazionale umanitario, un ambito che ha conosciuto attraverso il suo percorso di studi in Scienze politiche. Oggi si occupa della promozione dei Valori e dei Principi della Croce Rossa anche tra i più giovani, portando avanti campagne nazionali di sensibilizzazione e formazione. “I Valori della Croce Rossa non sono semplici da applicare, ma chi ci prova ogni giorno diventa una persona migliore”, racconta. “La fortuna è condividere in così tanti un amore per il prossimo che ti fa pensare che il mondo non è perduto”.
Negli ultimi anni, Elena ha dovuto affrontare una nuova sfida: una diagnosi oncologica che le ha imposto dei limiti nelle attività operative. Ma questo non l’ha fermata. Al contrario, l’ha spinta a cercare nuove strade per continuare a dare il suo contributo. È così che è venuta a conoscenza di Digital Bridge, grazie al portale interno dell’associazione e alla newsletter mensile della Croce Rossa Italiana.
Tra i diversi moduli disponibili, ha scelto di partecipare, per il momento, a quello sulle “life skills”: un percorso che permette di riscoprire e allenare le competenze trasversali, utili per affrontare sfide personali e professionali. “Ho apprezzato moltissimo questa possibilità, perché mi ha messo nelle condizioni di svolgere una nuova attività, da remoto, compatibile con la mia condizione di salute. Quando sei in vita, bisogna che la vita la vivi al meglio, no? Sono grata per queste opportunità di migliorare il rapporto con sé stessi”.
Elena progetta di partecipare ad altre attività formative con Digital Bridge, anche e soprattutto per imparare a usare i social più amati dai giovani (lei al momento è attiva solo su Facebook). Ma il valore del progetto, per Elena, va ben oltre l’apprendimento digitale: è uno spazio di empowerment, soprattutto per chi, come lei, vive una condizione di fragilità. “Credo che i volontari cosiddetti fragili possano trovare nel progetto un’occasione per ripartire da sé stessi. Anche solo capire che si hanno ancora delle risorse è qualcosa che ti cambia”. Il suo messaggio è forte e chiaro: “C’è sempre un modo per darsi agli altri, anche quando si è fragili. Perché c’è sempre chi sta peggio. Io, ad esempio, mangio tutti i giorni”.
Con profonda lucidità e generosità, Elena condivide anche il suo sguardo sul ruolo delle nuove generazioni nella Croce Rossa Italiana: “I giovani non sono solo il futuro della nostra Associazione o della nostra attuale Società, sono attori principali del presente con bisogni e capacità specifiche: vanno ascoltati i primi e impiegate le seconde. La chiave è proprio qui: aiutarli ad essere consapevoli del loro ruolo e della loro responsabilità verso il futuro. In Croce Rossa Italiana insegniamo loro a progettare, a promuovere le proprie idee, a essere indipendenti. Devono sapere che possono farcela. L'empowerment dei giovani, i Principi Fondamentali e i Valori di Croce Rossa così come la disseminazione del Diritto internazionale umanitario sono per me una opportunità di contribuire a costruire una migliore Umanità (il nostro primo Principio Fondamentale)!”.
In un mondo che spesso sembra girare troppo veloce, l’esperienza di Elena ci ricorda che la solidarietà può assumere mille forme, e che ogni piccolo gesto, anche da remoto, può diventare ponte, cura, legame.
Grazie Elena, per la tua luce e per il tuo esempio.
A cura di Alberta Testa, social media manager