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Adulti responsabili in rete

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Foto di Dolf Maurer da Pixabay

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Villaggio digitale: la testimonianza di Claudio, pensionato di Ancona

Mettersi in gioco e reinventarsi a qualsiasi età, affrontare le sfide con coraggio e coltivare la curiosità: sono questi i temi ricorrenti che emergono dalle esperienze dei partecipanti ai percorsi formativi di Villaggio Digitale. Il progetto, coordinato da Gema e finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, promuove l’inclusione digitale di chi svolge lavoro domestico, aiutando a sviluppare competenze utili sia per la gestione quotidiana della casa che per un eventuale ingresso o ritorno nel mondo del lavoro. Con un percorso in sette moduli, i partecipanti stanno acquisendo competenze pratiche come l’uso strategico dei social network, la creazione di contenuti digitali, la padronanza del pacchetto Office, l’accesso sicuro ai servizi della pubblica amministrazione online e l’ottimizzazione delle attività domestiche grazie agli strumenti digitali.

Per la terza replica del percorso formativo, è nata una preziosa collaborazione con il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (Masci), che abbiamo cercato di documentare raccogliendo le loro testimonianze sull’esperienza: il filo rosso comune è la dimensione del “viaggio” formativo che non è solo consapevolezza digitale, ma è desiderio di crescita per sé e per tutta la comunità [vedi la notizia Un villaggio digitale in movimento]. La seconda testimonianza è di Claudio Ripanti, 61 anni, pensionato della pubblica amministrazione. Claudio vive ad Ancona e fa parte della comunità AN2 – Masci Marche dal 2004. “Ho aderito al Masci nel 2004 perché l'idea di percorrere la strada dello scautismo da adulto, mi mettevano curiosità, in particolare le attività nella natura, l’imparare facendo, e la comunità come luogo di fratellanza e condivisione. Nel Masci mi sono messo sempre in discussione; prima come magister, poi come referente allo sviluppo, come segretario, oggi come vicesegretario e componente della pattuglia comunicazione”. 

Cosa ti ha spinto a partecipare al progetto Villaggio digitale?
La spinta nasce dalla pura necessità di vivere l'era digitale non come un ostacolo, ma come strumento per la quotidianità della vita: dalla spesa al viaggio, alle pratiche burocratiche. Inoltre l'impronta ecologica mi ha suggerito di cercare di essere attivo e non passivo riguardo al consumo della carta, un modo per abbattere meno alberi e produrre meno CO2!

Prima di iscriverti, qual era il tuo rapporto con la tecnologia? Hai mai sentito la necessità di acquisire maggiori competenze digitali? E se sì, perché?
Prima di iscrivermi le mie competenze digitali erano a un buon livello, data la mia mansione di protocollista in una azienda sanitaria. Da quando ho lasciato il lavoro, non potendomi più rapportare con i tecnici informatici, ho sempre cercato di migliorare le mie lacune digitali da solo, ma sentivo il bisogno di una voce competente.

Come trovi l’approccio del corso? 
L’approccio con il corso è stato da subito facilitato dalla professionalità dei formatori, dal loro modo di porsi, dal linguaggio chiaro e semplice utilizzato nel presentare le varie tematiche.

Se potessi descrivere in poche parole l’impatto del Villaggio digitale sulla tua vita quotidiana, cosa diresti?
Un appuntamento interessante, perché mi ha dato la percezione di quanto sia impattante il bombardamento mediatico, e di quanto io stesso sia fragile mentre utilizzo la Rete.

Cosa diresti a una persona che ha difficoltà con la tecnologia e ancora non si è iscritta? Qual è il messaggio che vorresti trasmettere a chi, come te, potrebbe beneficiare del corso ma non ha ancora deciso di partecipare?
Direi di dare un calcio all’impossibile e di rendere accessibile l'era digitale in quanto adulto responsabile, per una transizione dalla quale non si può tornare più indietro, che ci darà tanta più possibilità per affrontare tutti quegli aspetti burocratici che ancora ci costringono a lunghe code inutili. 
Essere informato e formato sull'uso della tecnologia ci darà una visione più amichevole della stessa. A tutti quelli che non si sono iscritti direi che si stanno perdendo un'occasione per acquisire maggiore consapevolezza nel digitale.  L'iscrizione al corso ti aiuterà sicuramente ad evitare fenomeni come la sottrazione dell'identità digitale e i tentativi di truffa.

L'intervista è a cura di Onelia Onorati, che si occupa dell'ufficio stampa per la Fondazione Mondo Digitale.

 

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