Alla Palestra dell’Innovazione il seminario del master ProPART riflette su tecnologie agentiche, intelligenza collettiva e nuove forme di governo aperto dei territori
La Palestra dell’Innovazione ha ospitato “Urban Intelligences”, un seminario per affrontare il tema delle tecnologie agentiche e della partecipazione civica, nell’ambito del Master ProPART di progettazione interattiva e partecipata promosso da Iuav e Sapienza Università di Roma [vedi la notizia Alleanze locali tra intelligenze]. Mentre nella prima fase del pomeriggio si è discusso del nesso tra partecipazione e tecnologie civiche, nella seconda parte sono stati avviati i tavoli tematici per la territorializzazione del “Manifesto per un'azione collettiva su intelligenza artificiale e robotica”. Docenti ed esperti hanno esplorato possibili modi alternativi di uso civico dell’intelligenza artificiale per la trasformazione della città in chiave di sostenibilità e modelli di governo territoriale aperto e collaborativo.
Nel saluto di benvenuto Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale ETS, ha lanciato la proposta di un prossimo incontro aperto al quartiere in occasione dei 25 anni della Fondazione Mondo Digitale, nel 2026, mentre Antonio De Vito, direttore generale di Puglia Sviluppo ha parlato degli organismi locali che sostengono la ricerca, le start-up e le realtà innovative. “Oggi se l’azienda non fa ricerca e innovazione non può avere accesso agli strumenti di agevolazione messi a disposizione dalla Regione Puglia. Per la Puglia l’innovazione è uno dei pilastri che guidano la crescita e lo sviluppo locale. Il coinvolgimento delle università del territorio ci ha permesso di condurre per mano le organizzazioni locali attraverso le grandi sfide della crescita, della transizione ecologica, del progresso. Il sistema bancario, gli investitori istituzionali, gli strumenti agevolativi e i finanziamenti, insieme al fondo d’attrazione per venture capital e per fondi privati, sono i vettori di questo sviluppo della comunità. Questo assetto è finalizzato ad aprire alle nostre imprese il mercato di capitali, altrimenti inaccessibile”.
Stefano Simoncini, Sapienza Università di Roma, nel coordinare l’incontro ha auspicato di ripetere l’iniziativa anche nel futuro “per poter riflettere, con il nostro percorso formativo, sul rapporto tra tecnologia e partecipazione civica. Qui alla Palestra dell’Innovazione abbiamo trovato il contesto ideale, un crocevia tra società civile, aziende, società educante, per una rilettura critica della tecnologia. Con la Fondazione Mondo Digitale ci siamo incontrati sul terreno della ricerca-azione, sperimentando insieme i processi dal vivo. Oggi, in particolare, ci interessava indagare l’ultima frontiera delle prospettive dell’IA e dell’innovazione rispetto all’orizzonte locale”.
Alfonso Molina, direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale e personal chair in Technology Strategy all'Università di Edimburgo, ha delineato i possibili sviluppi dell’intelligenza artificiale generativa auspicandone un crescente impiego per la creatività e la generazione di progresso: “la nostra Palestra dell’Innovazione è costituita da una serie di ambienti e laboratori che stanno convergendo. Oggi siamo nella fase dell’IA agentica per l’automazione dei processi, ma stiamo andando verso un’intelligenza artificiale in grado di contribuire alla ricerca. Ma le persone stanno usando l’IA come terapia/compagnia, per organizzare la propria vita, trovare uno scopo… quindi come supporto personale! Secondo il MIT, la collaborazione con l’IA generativa per il Civic Engagement è contraddistinta da un processo in cui la progettazione è centrata sulle persone, c’è un’ideazione collaborativa, la prototipazione avviene con la supervisione umana, è importante sviluppare linee guida, si deve puntare sull’educazione civica e sull’equità digitale, ci sono le fasi di valutazione e governance. In FMD, l’IA è utile per le fasi di ricerca, per la creatività. Noi la usiamo nella nostra organizzazione (nell’Academy con Arin), nel progetto Itali.IA Lab per l’alfabetizzazione digitale, nel progetto dei docenti della Scuola del Noi per l’innovazione educativa diffusa, in Pathway Companion”.
Riflettendo sui futuri possibili, Gianni Dominici, amministratore delegato di Forum PA, ricorda che “una tecnologia è tanto più in uno stadio avanzato quanto più è difficile da controllare e questa evidenza vale particolarmente per l’IA. Oggi potrebbe automatizzare la progettazione urbana e territoriale, ma anche opacizzare i criteri di decisione pubblica, prescrivere soluzioni che sembrano neutre ma riproducono bias, ridurre la governance a mera esecuzione procedurale di scelte tecniche. Per questo è fondamentale non delegarne ad altri l’evoluzione futura. L’IA deve diventare quello strumento per la PA intelligente che può anticipare i trend dell’organizzazione. Per prevenire disservizi, per rilevare i segnali deboli ma importanti. Ma per fare questo abbiamo bisogno, nelle scuole, di sostenere il pensiero creativo, di valorizzare quei talenti visionari fondamentali per l’innovazione, i “costruttori di ponti”, i cultori dell’errore. Nella PA i concorsi attualmente in essere si rivolgono a professionalità che potrebbero già essere sostituite dai tool di IA. Occorre passare dalla PA gerarchica e burocratica all’approccio “sense e respond” cioè di ascolto e risposta, ma anche ad organizzazioni in cui le persone si sentano libere di proporre idee nuove. Dobbiamo inoltre tornare agli ecosistemi, alle reti. L’IA deve entrare in risonanza con l’intelligenza collettiva e da questa modulazione imprevedibile può nascere il futuro”.
Nel parlare di “AI e open data: potenzialità e rischi”, Vincenzo Patruno, project e data manager di OnData, ha sottolineato l’importanza della conoscenza e dell’uso consapevole: “non è sufficiente accedere ai tool e porre domande, occorre conoscere le modalità con cui sviluppare il prompting per raggiungere gli obiettivi con i quali ci rivolgiamo a questi modelli. Vorremmo insistere su questa necessità e vorremmo anche riaccendere i riflettori sull’hacking civico per una gestione agentica della tecnologia. È infatti importante saper adottare al meglio le novità per alleggerire gli oneri della comunità. Oggi governare la complessità non è affatto facile!”
Antonella Melito, vice presidente della Commissione Roma Capitale Statuto e Innovazione tecnologica, ha parlato del rapporto tra la città e l’innovazione. “Roma Capitale attraverso la Consulta Smart City Lab fa rete e si pone come quel punto di incontro tra realtà diverse in grado di ispirare azioni concrete. La Consulta è un laboratorio permanente ed è riuscita a costruire delle politiche di innovazione e sostenibilità. Un altro progetto è Roma 5G, che ha convogliato tante risorse per portare la connettività in 100 piazze e in tutte le fermate metropolitane. Per noi il fine deve essere quello di migliorare la vita delle persone e far camminare l’intelligenza umana insieme a quella artificiale. Poi c’è il progetto Julia, un’assistente digitale basata sull’IA, che in maniera integrata dà soluzioni a chi si muove a Roma. Oggi è un case giver e vorremmo che ispirasse altre realtà locali. Dal 4 al 9 ottobre del 2026 organizzeremo la Jazz Innovation di Roma Capitale presso la Nuvola: metteremo in rete enti locali da tutta Italia, di ogni dimensione, per analizzare i bisogni dei territori”.