La strategia degli esperti del progetto europeo Trust aWare
Con il continuo emergere di nuove minacce informatiche, gli studi pilota si rivelano particolarmente efficaci per sperimentare strategie su piccola scala, con gruppi di controllo, da estendere poi a pubblici più ampi.
La definizione di studio pilota si riferisce a un "test su piccola scala dei metodi e delle procedure da utilizzare su scala più ampia" al fine di valutare la fattibilità o l'accettabilità di un approccio, di un particolare strumento di ricerca o di uno specifico disegno di studio.
“Il vantaggio di condurre questo tipo di esperimenti”, spiega Anaïs Fernández di E-Seniors, “è che permette di capire dove il progetto di ricerca potrebbe fallire o se i metodi o le procedure sono inadeguati o troppo complicati, al fine di modificarli in una fase successiva. Un altro punto fondamentale è che gli studi pilota possono essere condotti e analizzati con metodi quantitativi e/o qualitativi.
I partner del progetto Trust aWare hanno lavorato allo sviluppo di una soluzione che garantisca la privacy e la sicurezza degli utenti mentre usano i loro dispositivi digitali e navigano online. E il partner tecnico Trilateral ha messo a punto il cruscotto Trust aWare, “una piattaforma che fornisce una serie di strumenti e servizi innovativi e integrati, co-creati da cittadini e stakeholder specializzati in privacy e sicurezza, per identificare, verificare, analizzare, prevenire e mitigare l'impatto delle varie minacce legate alla privacy e alla sicurezza che sono associate alle attività digitali degli utenti”.
Nell’articolo pubblicato sul blog del sito ufficiale del progetto Trust aWare, Anaïs Fernández, descrive anche la metodologia usata durante le sessioni pilota per testare il cruscotto, divisa in tre parti: preparazione, esecuzione e validazione. I paesi coinvolti sono quattro: Spagna, Italia, Romania e Francia.
In Italia lo studio pilota è coordinato dalla Fondazione Mondo Digitale, che sperimenta la soluzione del cruscotto con anziani e studenti precedentemente coinvolti nelle sessioni di formazione sulla privacy e sulla politica dei cookie. “I partecipanti sono stati motivati a contribuire e hanno fornito feedback preziosi, comprendendo l'importanza di partecipare al processo di co-creazione di Trust aWare”, racconta Anaïs Fernández. Gli studi pilota, che proseguono fino alla fine di marzo, sono utili per ottenere informazioni sull'accessibilità e mostrano i progressi e i miglioramenti necessari per lo sviluppo del cruscotto.
Sotto alcune immagini della sessione formativa, in sinergia con il progetto Smart & Heart Rome, al liceo Edoardo Amaldi di Roma. Nell'aula intergenerazionale la formatrice Susanna Bulgheroni, gli studenti e gli over 65 del centro anziani Corcolle (Municipio VI).