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Il robot Nao, protagonista nel 2009 delle prime Robolimpiaidi romane, per il secondo anno scende in campo come calciatore, con una squadra composta da tre giocatori più una riserva. Infatti, dal 2008 Nao ha sostituito il robottino a quattro zampe Aibo nelle sfide ufficiali.
Nao è alto circa mezzo metro, è dotato di gambe, braccia, mani, sensori e capacità di interazione, e due occhietti sgranati piuttosto espressivi.
A controllare ogni movimento è il cervello “informatico”, l’efficiente processore situato nella sua testa. Il robot dispone di 25 gradi di libertà ed è ben “sensorizzato”, dai pulsanti sui piedi agli ultrasuoni sul petto, poi microfoni omnidirezionali nelle orecchie, due telecamere ecc.
Per la categoria Standard Platform League, tutte le squadre devono utilizzare robot identici (Nao prodotto da Aldebaran Robotics), quindi si concentrano soprattutto sulla programmazione.
Il robot deve essere in grado di giocare in piena autonomia, senza controllo esterno. Il campo di calcio misura 7,4 m di lunghezza e 5,4 m di larghezza. La partita si gioca in due tempi da 10 minuti, con una pausa intermedia.
Le squadre in campo
- SPQR+UChile (Italia e Cile)
- SpelBots (Usa)
- Austrian Kangaroos (Austria)
- Portoguese Team (Portugal)
- MRL-SPL (Iran)
- Dutch Nao Team (Paesi Bassi)
- Los Hidalgos (Spagna)