L’esperienza di Antonio Obaid alla RomeCup in gara con i bracci robotici
Alla RomeCup 2025, tra sfide appassionanti e innovazioni sorprendenti, ha brillato anche il liceo Majorana-Corner di Mirano (Venezia), portando in gara tre progetti che uniscono creatività, competenze tecniche e visione del futuro. A raccontarcelo è Antonio Obaid, studente della quinta F, maker appassionato con spiccate doti di eleadesrship.
Antonio non è nuovo alla RomeCup: “C’ero già stato lo scorso anno, e mi era piaciuto così tanto che ho voluto coinvolgere altri nove compagni. È una categoria che mi sta particolarmente a cuore, perché permette di esprimere appieno la propria creatività e il desiderio di fare robotica”.
Il team del Majorana è stato accompagnato dalla professoressa Alessandra Scarpa, anima del laboratorio di robotica dell’istituto, e sostenuto dalla dirigente scolastica Marina Marin. Come raccontato anche dal quotidiano La Piazza Web, la scuola ha confermato la sua eccellenza a livello nazionale, distinguendosi non solo per i risultati tecnici, ma anche per la capacità di ispirare i giovani a pensarsi come protagonisti attivi del cambiamento.
La partecipazione alla Robotic Art Makers, una delle sfide più originali della RomeCup, ha dimostrato come la tecnologia possa essere anche strumento espressivo e ponte tra mondi lontani. Progetti come questo rendono concreta la missione della RomeCup: connettere scuola, ricerca, imprese e istituzioni per formare una nuova generazione di innovatori e innovatrici (nei tre team ben cinque ragazze!).
I tre progetti presentati dai tre team della scuola
- BeThere primo posto
Categoria Micro Arm
Nel team: Antonio Obaid, Simone Carraro, Cristiano Duca, Ettore Carradori.
Un busto umanoide teleoperabile, che apre la possibilità di essere presenti fisicamente in un ambiente ma a distanza. Il busto è di ridotte dimensioni e portatile. - RukkSC7 primo posto
Robotic Arm Makers
Nel team Antonio Obaid, Aurora Paglia, Tommaso Palermo, Ilie Florina.
Un rover elettrico a quattro ruote ammortizzate, con ruote anteriori sterzanti e a trazione posteriore con differenziale. Il rover, di categoria SCT (Short Course Truck), è dotato un braccio robotico che sfrutta le tecnologie sviluppate in “Rukkeli” e “BeThere”. - Rukkeli
Rover & Arm Offroad Path
Nel team Antonio Obaid, Lorena Maria Salajan, Nicole Cazzin, Lara Bernardin.
Un busto umanoide teleoperabile, che apre la possibilità di essere presenti fisicamente in un ambiente ma a distanza.