La Fondazione Pro entra nella cordata educativa di Fattore J
Solo un ragazzo su cinque si è sottoposto a una visita dall’urologo, il 65% dei giovani non ha mai parlato di sessualità con il proprio padre, 8 su 10 visitano siti pornografici e uno su quattro ha rapporti sessuali non protetti. I dati diffusi in tempo di pandemia dalla Fondazione Pro sono parte del progetto 'La maleducazione sentimentale dei giovani', grazie a una survey somministrata a 1000 ragazzi napoletani tra i 16 e i 19 anni. Ora Fondazione Pro entra anche nella cordata educativa del progetto Fattore J, continuando a cercare una sintesi efficace tra ricerca scientifica, cultura della prevenzione e strumenti di divulgazione.
Martedì scorso 31 gennaio oltre 240 studenti delle scuole superiori di Lombardia, Sicilia, Lazio, Liguria e Piemonte hanno partecipato alla sessione formativa di Fattore J, che ha coinvolto gli esperti della Fondazione Pro. L’organizzazione (l’acronimo Pro deriva dalle iniziale delle parole Prevenzione e Ricerca Oncologica) nasce con lo scopo specifico di promuovere la prevenzione e la ricerca scientifica e clinica nel settore delle malattie oncologiche, in particolare del tumore della prostata. La missione di Pro, infatti, è diffondere la cultura della prevenzione nella popolazione maschile e promuovere il benessere dell’uomo in ogni fase della vita, dalla pubertà fino all’invecchiamento.
Nell’aula virtuale ha svolto il ruolo di facilitatrice l’esperta di comunicazione Nicoletta Vulpetti. Sono interventi l’urologo Luigi Napolitano e Barbara Vecchione della Fondazione Pro (ufficio legale).